All'opinione pubblica

Alla Società Civile Nazionale e Internazionale

Ad Amnistia Internazionale

Ai Diritti Umani dell'ONU

Ai Diritti Umani dell'OEA

Alle Organizzazioni dei Diritti Umani del Messico e del mondo

Alla stampa nazionale e internazionale

Fratelli e sorelle:

Noi rappresentanti ed autorità della comunità Unione Progresso del municipio di San Juan della Libertà ci rivolgiamo a voi per denunciare e condannare i fatti sanguinosi e criminali del 10 giugno 1998, avvenuti nella nostra comunità e nel municipio, programmati e ordinati dal governatore dello stato Roberto Albores Guillen e dal presidente Ernesto Zedillo Ponce de Leon.

Qui presentiamo le azioni reali del governo statale e federale, che come le chiamano loro sarebbero una dimostrazione della loro volontà di pace e di tranquillità per il popolo:

Nella notte del giorno 9 giugno 1998 dalla strada abbiamo visto arrivare decine di camion e camionette dell'Esercito federale e della Polizia di Sicurezza Pubblica dello stato, noi pensavamo che sarebbero andate verso il capoluogo municipale che il governo dello stato aveva già minacciato in anticipo di smantellare, però più tardi, circa alle 10 della notte del 9 giugno, la Polizia di Sicurezza Pubblica che è posizionata nella colonia Los Platanos, è scesa per il sentiero che giunge alla nostra comunità guidati da un gruppo di paramilitari della colonia Los Platanos e lì sono rimasti posizionati a fianco del villaggio, noi pensavamo che se ne sarebbero andati, però nel mattino presto del 10 giugno abbiamo visto che hanno iniziato a scendere centinaia di soldati federali e di poliziotti di Sicurezza Pubblica dello stato che venivano dalla strada circondando la nostra comunità. A partire dalle 5 della mattina hanno iniziato ad accerchiare la comunità senza lasciare spazio per andarsene, molti abitanti non hanno più potuto andar via, sono rimasti accerchiate più di 30 persone delle basi d'appoggio zapatiste, alle 6 della mattina sono entrati nella comunità in formazione d'assalto, stringendo ancor di più d'assedio la comunità. Sono entrati violentemente, strappando a colpi le persone dalle loro case, sono state interrogate e torturate 28 persone per 5 ore e sugli altri che cercavano di fuggire è caduta una pioggia di proiettili dei soldati federali e dei poliziotti di Sicurezza Pubblica, SONO STATI PORTATI VIA VIVI E LEGATI, PERÒ TEMIAMO CHE LI ABBIANO GIUSTIZIATI PER LA STRADA, perché i notiziari dicono che sono morti, però noi e le altre comunità abbiamo visto che li portavano via vivi e alcuni non erano gravi, noi non ci siamo scontrati perché non abbiamo armi, siamo gente civile delle basi d'appoggio dell'EZLN, è l'Esercito che ci ha sparato mentre cercavamo di fuggire verso i monti.

Chiediamo alle Organizzazioni dei Diritti Umani del Messico e del mondo che investighino su dove si trovano ora i desaparecidos. Diamo la responsabilità al governo federale e statale della morte dei nostri compagni.

I soldati federali e i poliziotti di Sicurezza Pubblica hanno distrutto le nostre case, hanno rubato le nostre cose, si sono mangiati tutto quello che c'era nello spaccio collettivo della comunità, hanno mangiato i nostri animali, si sono rubati le cose di valore, così come televisioni, radio, registratori, strumenti di lavoro, come machete, asce, picconi, mazze, pale, ecc.

Continuano tutti i giorni ad inseguirci e perseguitarci, si avvicinano alla nostra comunità i poliziotti della Sicurezza Pubblica guidati dai paramilitari di Los Platanos, arrivano a sparare con le loro armi vicino a noi, ci hanno chiuso il transito, non possiamo più uscire a lavorare, c'è gente malata e non la possiamo portare a curare.

Lanciamo un appello alla società civile nazionale ed internazionale perché fermino questa guerra del mal governo e questo genocidio delle comunità indigene.

ENLACE CIVILE A.C.

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