Da La Jornada del 12 aprile 1998

SOLDATI E POLIZIOTTI SGOMBERANO IL NUOVO MUNICIPIO ZAPATISTA

Elio Henríquez e Juan Balboa, corrispondenti, Ejido Taniperlas, Ocosingo, Chis., 11 di aprile ¤

In una rapida e ben coordinata operazione in cui hanno partecipato una forza di 900 effettivi della Polizia Giudiziaria Federale, di quella statale, l'Immigrazione e l'Esercito Messicano, sono stati arrestati nove indigeni e 12 stranieri che si trovavano nel nuovo municipio autonomo Ricardo Flores Magón, in Taniperlas, Ocosingo.

La mobilitazione delle forze dell'ordine era iniziata alle 4 della mattina di questo sabato su ordine del governatore Roberto Albores Guillén.

Testimoni indigeni hanno riferito che a mezzanotte del venerdì la comunità di Taniperlas era stata informata attraverso la radio locale sull'operativo di sgombero. Alle 23 ore erano presenti 30 osservatori, 16 messicani e 14 stranieri. Alla notizia otto sono partiti in direzione della comunità di

Tulijá con un gruppo di indigeni di quella zona.

Il Comitato di Diritti Umani Fray Pedro Lorenzo ha informato che alle 4 sono arrivati a Taniperlas 50 veicoli - tra cui tanquetas, camion torton e pick-up. Nel villaggio è entrata prima la Polizia di Sicurezza Pubblica dello stato, dopo la polizia giudiziaria federale e quella statale, poi gli agenti di Immigrazione e per ultimo circa 300 effettivi dell'Esercito Messicano.

In pochi minuti hanno perquisito le case e gli agenti di Immigrazione hanno trovato gli stranieri - 12, tra belgi, canadesi, spagnoli, francesi e statunitensi - e li hanno concentrati in un luogo appartato. Alle 6 della mattina li hanno fatti salire su alcuni camion per trasferirli a San Cristóbal de las Casas.

Alla stessa ora gli abitanti del villaggio sono stati chiamati alla pista di atterraggio, dove agenti giudiziari dello stato hanno interrogato gli indigeni e distrutto un auditorio di legno della comunità.

Installazione del municipio autonomo

Il venerdì, ricordando la morte di Emiliano Zapata, decine di tzeltales e choles avevano costituito il nuovo municipio autonomo Ricardo Flores Magón.

Juan Pérez Cruz, Nicolás López Gómez e Antonio Santiz Gómez, i principali dirigenti del nuovo municipio, hanno dichiarato che una delle loro funzioni era la "gestione" dei problemi che i governi municipali priisti non risolvono. "I nostri fratelli risparmieranno molto tempo e denaro per cercare di ottenere più nel campo della salute, dell'educazione e per realizzare le domande a livello burocratico".

Poco per volta, l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) è riuscito ad installare municipi e territori ribelli ed autonomi in quasi la metà dei 111 municipi costituzionali in cui si divide lo stato.

Sulla base degli accordi firmati in San Andrés Larráinzar nel febbraio del 1996, in particolare sulla base del contenuto dei paragrafi sull'autonomia indigena che il governo del presidente Ernesto Zedillo si è rifiutato di confermare, l'EZLN aveva inaugurato venerdì il municipio autonomo Ricardo Flores Magón - il 32° nei territori zapatisti -, che comprende la maggioranza delle comunità delle vallate di Taniperlas, nel municipio costituzionale di Ocosingo.

Il processo di formazione di questi municipi era iniziato nel secondo semestre del 1994, data in cui le organizzazioni indigene raggruppate nell'Assemblea Statale Democratica del Popolo del Chiapas avevano annunciato la formazione delle regioni autonome plurietniche e l'Esercito Zapatista la creazione di 30 municipi autonomi zapatisti.

Parallelamente alla creazione dei municipi autonomi, sono apparsi in differenti regioni del Chiapas gruppi paramilitari che servono ad evitare l'avanzamento dei nuovi poteri municipali in Chiapas.

L'AZIONE È INIZIATA ALLE 4 DELLA MATTINA; "PROPIZIERÁ LA DISTENSIONE", ASSICURA ALBORES GUILLÉN

Angeles Mariscal, corrispondente, Tuxtla Gutiérrez, Chis., 11 aprile ¤

"Questa operazione - che non infrange la legge per il dialogo - favorirà la distensione e creerà le condizioni per negoziare la pace", ha detto il governatore, Roberto Albores Guillén, il quale ha aggiunto che esiste una "collaborazione responsabile e rispettosa" tra il governo federale e quello statale.

In conferenza stampa, Albores ha precisato: "Ieri, presunti simpatizzanti dell'EZLN hanno dichiarato in modo unilaterale la creazione del municipio autonomo Ricardo Flores Magón, nell'ejido Taniperlas, municipio di Ocosingo, disconoscendo le autorità costituzionali e nominando le sue".

Questa azione, ha detto, va contro l'ordine costituito ed è "un attentato alle basi giuridiche che danno forma e supporto allo stato messicano (...) non si possono permettere atti come questo, che mettono a rischio la viabilità ed il futuro del Chiapas".

Le autorità degli ejidos di Taniperlas, San José e San Caralampio avevano sporto denuncia al Ministero Pubblico di Ocosingo, per i delitti di furto e danni alle proprietà altrui, contro quelli che installavano il municipio autonomo.

Con il fine di "ristabilire lo stato di diritto ed evitare, in stretto rispetto della legge, il disconoscimento delle autorità costituzionali e l'usurpazione di funzioni pubbliche", questa mattina è avvenuta l'operazione congiunta "in 30 minuti e senza atti di violenza".

Le manovre sono state realizzate da 450 elementi della Polizia di Sicurezza Pubblica, 15 della Polizia Giudiziaria Federale, quattro ufficiali dell'Istituto Nazionale di Immigrazione (INM), 10 agenti della PGR e 300 elementi dell'Esercito Messicano; oltre a 500 abitanti della comunità Taniperlas, "che hanno partecipato nello smantellamento delle installazioni provvisorie innalzate dai presunti zapatisti".

Il governatore ha affermato che questa operazione "non infrange la Legge per il Dialogo, la Conciliazione e la Pace Degna in Chiapas", dato che all'articolo 13 recita che le autorità federali manterranno la sovranità e l'ordine pubblico interni, "conservando il dovuto coordinamento con le autorità statali".

Inoltre ha puntualizzato che la sua amministrazione non si oppone alla rimunicipalizzazione che fu rivendicata ai tavoli di San Andrés, senza dubbio, questa "deve essere analizzata e consensata".

Bisogna ricordare che lo scorso 28 febbraio, Albores Guillén, con l'avallo del governo federale, presentò l'appello "Accordo Statale per la Pace e la Riconciliazione", documento che nella sua versione originale esigeva che l'EZLN arrestasse la costituzione di municipi autonomi, e si astenesse dal realizzare qualsiasi atto che "riattivi il conflitto nella zona".

Sebbene nel documento finale questa clausola sia stata eliminate, nelle riunioni interne Albores aveva sottolineato che lo considerava vigente, e per avallare detto accordo, montò un'operazione pubblicitaria e di presunte consulte dove, secondo loro, un milione e 800 mila chiapanechi avevano votato a favore "del rafforzamento dello stato di diritto e dell'applicazione della legge".

200 OPERAZIONI NELLA ZONA DI CONFLITTO DAL MASSACRO DI ACTEAL FINO A FEBBRAIO

Andrea Becerril ¤

Nei fatti, nonostante i reiterati discorsi presidenziali, il governo sta usando la forza per risolvere il conflitto in Chiapas, ha affermato il presidente di turno della Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa), Gilberto López e Rivas. Ha precisato che dal massacro di Acteal a febbraio si sono documentati quasi 200 operazioni militari nella zona sotto l'influenza zapatista.

L'Esercito è entrato in più di una comunità al giorno e ha installato nuovi accampamenti e posti di blocco in Los Altos, nella zona nord e delle Cañadas, dove continuano ad operare per lo meno dieci gruppi paramilitari perfettamente identificati.

Il presidente della Cocopa ha detto che è grave che le operazioni poliziesche-militari proseguano, dato che non fanno altro che aumentare sempre di più la tensione e sembrano atti di autentica "provocazione".

Al governo federale e statale del Chiapas, "molesta molto l'esistenza di municipi autonomi, però ci saranno sempre più municipi liberati, finché non si rispettino gli accordi di San Andrés e si dia autonomia alle comunità indigene.

Ciò che rimane pericoloso "è questa risposta violenta, questa repressione, mentre l'Esercito Messicano installa sempre più accampamenti e posti di blocco nelle comunità indigene e i paramilitari sono pronti ad agire".

López y Rivas ha aggiunto che mentre il presidente Ernesto Zedillo, il segretario di Governo, Francisco Labastida Ochoa, il commissario Emilio Rabasa e tutti i funzionari sostengono che il governo cerca una soluzione negoziata al conflitto, nella pratica il regime sta optando per un'azione di forza.

L'ultima richiesta specifica della Cocopa, presentata lo scorso 22 gennaio, è che è urgente ridefinire la presenza dell'Esercito e le mobilitazioni militari in Los Altos, nel Nord e nelle Cañadas, che non contribuisce a creare il clima propizio per riaprire il tavolo dei negoziati. In una relazione che presenterà questo martedì, durante la riunione della Cocopa, farà conoscere le cifre sulla presenza militare nelle aree di conflitto.

La Segreteria della Difesa Nazionale (Sedena) riporta sola alcune delle operazioni, non tutte. A partire dal 23 dicembre - il giorno dopo Acteal-, circa due mila soldati sono entrati in Chenalhó per applicare la Legge sulle Armi installando nuovi accampamenti e posti di blocco.

Nella sua relazione parlerà di più di dieci gruppi paramilitari, tra cui Máscara Roja, Chinchulines, Alleanza San Bartolomé de los Llanos, Gruppo Armato del Popolo, Pace e Giustizia, Movimento Indigeno Antizapatista e Los Degolladores, che operano nella maggioranza dei municipi della zona Nord, di Los Altos e delle Cañadas, tutti con armi di grosso calibro. Ci sono anche altri gruppi, che non si sono potuti documentare, però si sa che agiscono in Simojovel, Larráinzar, Chilón e alla frontiera con il Guatemala.

CONTINUANO A RIMANERE IMPUNITI I PARAMILITARI ED INTANTO "SI REPRIMONO ATTI POLITICI CHE NON GIUDICHIAMO": ITUARTE

Elio Henríquez, corrispondente, San Cristóbal de las Casas, Chis., 11 aprile ¤

La diocesi locale ha manifestato la sua preoccupazione per ciò che è successo a Taniperla. In una conferenza stampa, Gonzalo Ituarte, vicario, ha detto questa notte che mentre la polizia e l'Esercito Messicano realizzano operazioni della grandezza di quella utilizzate in Taniperla e nel quartiere La Hormiga quattro giorni fa, "continuano ad agire impunemente i gruppi paramilitari e quelli che ammazzano in Chiapas, e lo dimostra il fatto che le armi utilizzate in Acteal non sono ancora state ritrovate".

Ha detto che, negli ultimi giorni, funzionari della Segreteria di Governo "ci hanno accusato di stare organizzando un presunto esodo zapatista verso il Guatemala, quando tutti quanti sanno che gli indigeni di Chenalhó che si sono rifugiati in case della diocesi non sono zapatisti e quello che vogliono fare è ritornare alla loro comunità, però non possono farlo perché continua la violenza contro di loro".

Ituarte ha dichiarato che le istanze che lavorano per la pace come la Conai e la diocesi "sistematicamente sono state attaccate in quest'ultima settimana e con questo si crea inquietudine e disinformazione di fronte al forte appoggio che la mediazione e don Samuel Ruiz hanno ricevuto in questa tappa".

Pablo Romo, del centro di Diritti Umani, ha dichiarato che le case perquisite in Taniperla sono state "segnalate in base ad una lista portata da un poliziotto giudiziario e non c'erano mandati regolari", oltre al fatto che gli agenti federali "istigavano membri della comunità di filiazione priista perché aggredissero gli osservatori".

In San Cristobal, alle ore 19 una ventina di componenti di organizzazioni non governative si era appostata di fronte all'edificio dove si trovavano in fermo gli osservatori internazionali per esigere gridando che "non si violino i diritti umani degli stranieri", per esprimere il loro appoggio e richiedere alle autorità di migrazione che permettessero l'entrata di un avvocato.

Tre parlamentari perredisti hanno riprovato l'atteggiamento del governo messicano, considerando come "incredibile che faccia queste cose e che si trattino gli stranieri come animali". Con questo tipo di azioni "non ci può essere pace in Chiapas".

(a cura del Comitato Chiapas di Torino)

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