Oggi 11 aprile, in una operazione militare e di polizia nel ejido Taniperla del municipio di Ocosingo sono stato arrestati 9 messicani che si trovano in questo momento nella Procura in San Cristobal de las Casas. Nella stessa operazione sono stati fermati 12 stranieri che ancora si trovano - alle 21.00 - negli uffici dell'Istituto Nazionale di Migrazione di questa città e si teme la loro espulsione.
Riportiamo nel seguito il bollettino del Comitato di Diritti Umani
di Ocosingo (uno dei cui membri è detenuto insieme con
un professore dell'Università Autonoma del Mexico e 7 contadini
tzeltales della zona di Taniperla).
COMITATO DEI DIRITTI UMANI FRAY PEDRO LORENZO de la NADA
Ocosingo, Chiapas, 11 di aprile di 1998
Il Comitato di Diritti Umani Fray Pedro Lorenzo de la Nada denuncia
i seguenti fatti:
Oggi circa alle 4.00 della mattina, è stata effettuata un'operazione di polizia nella comunità di Taniperla, municipio di Ocosingo, a cui hanno partecipato elementi di polizia giudiziaria federale, polizia giudiziaria dello Stato, agenti di Migrazione, Sicurezza Pubblica e membri dell'Esercito Messicano. Nell'operazione sono state effettuate perquisizioni illegali, causando vari danni.
Sono state arrestate le seguenti 9 persone: Tomas Sanchez Gomez, Nicolas Mazariego Perez, Antonio Lopez Vazquez, Nicolas Lopez Vasquez, Sebastian Chulin Gonzalez, Mateo Gonzalez Lopez, Justino Sanchez Lopez, Luis Menendez Medina e Sergio Valdez Ruvalcaba.
I primi 7 sono contadini di Taniperla e Laguna Ocotal, mentre Luis Mendez è membro di questo Comitato di Diritti Umani Fr. Pedro Lorenzo di la Nada e Sergio Valdez Ruvalcava è professore della Università Autonoma Metropolitana del Distretto Federale.
All'apprendere la notizia degli arresti, circa alle 13.40, ci
siamo recati agli uffici giudiziari del capoluogo municipale di
Ocosingo, dove siamo stati informati che queste persone non erano
ancora state messe a disposizione di tali autorità, che
erano quasi 10 ore che erano stati arrestati e si trovavano ancora
a disposizione della Polizia Giudiziaria dello stato, al comando
del comandante Ricco Ulloa.
Ci siamo allora recati in tali uffici, alle 14.00, dove ci hanno
confermato la presenza degli arrestati che però tenevano
in isolamento. Il comandante della polizia giudiziaria statale
ci informava che loro non avevano arrestato le suddette persone
però avevano ricevuto l'ordine di dire che le avevano arrestate
loro. Per tre ore, le persone restavano lì, senza essere
messe a disposizione delle autorità competenti, con la
spiegazione che si stava preparando il rapporto informativo.
Mentre ci trovavamo all'esterno dei locali della Polizia Giudiziaria,
alle ore 15.30 si presentavano circa 20 soldati. Pochi minuti
dopo usciva il comandante della Polizia Giudiziaria, che se ne
andò con i militari tenendo in mano gli atti che si stavano
preparando, il che ci porta a supporre che fosse per controllare
che il contenuto degli stessi fosse coerente con le informazioni
dell'esercito in relazione agli arresti.
Alle 17.00 gli arrestati furono condotti a un camion della Sicurezza
Pubblica che, secondo le informazioni che ci diedero, li trasferiva
a Tuxtla Gutierrez. Non fu possibile parlare con il nostro compagno
né con nessuno degli altri arrestati. Fino al momento (ore
19.00) non si conosce la causa legale della loro detenzione.
INFORMAZIONI SULLO SVOLGIMENTO DELL'OPERAZIONE
Secondo testimonianze fornite da gente che era nel luogo, l'operazione
cominciava alle 4.00 del mattino, benché previamente, alle
23.00, la comunità fosse stata avvisata per radio di quello
che stava per accadere e che la gente doveva ritirarsi nelle proprie
comunità. La durata totale dell'operazione è stata
di 9 ore, concludendosi alle 11.30 del mattino.
Nel luogo si trovavano presenti circa 30 osservatori, 16 di loro
messicani e 14 stranieri provenienti da diversi paesi. Quando
furono avvisati dell'operazione 8 degli osservatori partirono
alla volta della comunità di Tulija con la gente che andava
in quella direzione.
Alle 4.30 della mattina arrivano alla comunità gli elementi
dei vari reparti. Si contano in totale 50 veicoli, tra cui blindati,
camion e camionette. Per prima entra la Sicurezza Pubblica, seguita
dalle polizie Giudiziaria Statale e Federale, poi la Migrazione
ed in ultimo gli effettivi militari, tutti fortemente armati.
Gli elementi della Migrazione affrontano direttamente gli stranieri
che erano nel luogo (circa 20, provenienti da Belgio, Canada,
Stati Uniti, Spagna e Francia, tra gli altri). Li concentrano
in uno spazio della comunità per poi portarli via.
Alle 6.00 di mattina chiedono alla popolazione di radunarsi sul
campo d'atterraggio. Si dice che gente della comunità,
conosciuta per la sua affiliazione al PRI, collabori con elementi
delle polizie statale e giudiziaria nell'operazione. Gli elementi
della polizia giudiziaria federale e statale interrogano la gente
in modo aggressivo e distruggono un auditorio di legno della comunità,
bruciando le assi e ricoprendo con calce un murales.
Testimonianze menzionano la presenza di un presunto Notaio Pubblico
che accompagna gli elementi di entrambi i corpi di polizia.
Secondo la testimonianza di persone presenti ai fatti, poliziotti giudiziari statali e federali sottraggono un portafogli contenente 1.000 pesos, di proprietà di Tomas Sanchez Lopez, uno degli arrestati. Da parte sua, la signora Magdalena Hernandez Gomez indica che le è stata sottratta una motosega di sua proprietà.
Tra gli arrestati, i signori Tomas Sanchez Lopez e Nicolas Mazariegos
Perez, originari di Taniperla, sono stati presi nelle rispettive
case, dove gli elementi della Sicurezza Pubblica sono entrati
in modo violento e senza presentare ordine giudiziario alcuno.
DI FRONTE AGLI AVVENIMENTI SOPRA DESCRITTI SOLLECITIAMO CHE:
1. Si garantisca pienamente l'integrità e sicurezza delle persone arrestate.
2. Si ponga in immediata libertà il nostro compagno Luis Menendez e il resto delle persone che sono state arrestate. Nessuno di loro stava commettendo delitto alcuno, la loro detenzione obbedisce a ragioni politiche, in relazione alla campagna di minacce ai difensori sociali nello stato del Chiapas.
3. Si inizi una investigazione seria e rispettosa del diritto rispetto alla detenzione arbitraria e illegale di cui queste persone sono state oggetto, si trovino le responsabilità e si sanzionino i responsabili.
4. Si ponga immediatamente fine alle operazioni congiunte, che
sono in violazione delle garanzie individuali e che vanno contro
agli impegni internazionali che il Messico ha assunto in materia
di diritti umani.
VI INVITIAMO AD INVIARE LE VOSTRE RICHIESTE URGENTI A:
Procuraduria General de Justicia del Estado - Lic. Carlos Rodolfo Soto Monzon -
Fax: 961-653 73 76
Procuraduria General de la Republica - Dr. Jorge Madrazo Cuellar -
Fax: 5-6264419 e 6264147
Gobernador del Estado - Lic. Roberto Albores Guillen -
Fax: 961- 20917 e 21092 e 23352
Secretaria de Gobernacion - Lic. Francisco Labastida Ochoa -
Fax: 5- 5465350
Presidencia de la Republica -
Fax: 5-5151794 e 2772376
ENLACE CIVILE A.C.
Via Ignacio Allende 4
29200 San Cristóbal de las Casas
CHIAPAS-MESSICO
Tel e fax: (52) 967-82104 e-mail: enlacecivil@laneta.apc.org
Consulta la nostra pagina elettronica con informazioni nuove ogni 15 giorni.
http://www.laneta.apc.org/enlacecivil
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
Indice delle Notizie dal Messico