La jornada 12 gennaio 1997

Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

Al popolo del Messico:

Ai popoli e ai governi del mondo:

Fratelli:

Il giorno 19 dicembre 1996, legislatori della Cocopa consegnarono al CCRI-CG dell'EZLN un documento che conteneva, secondo ciò che ci venne detto, la risposta dell'Esecutivo Federale all'iniziativa di riforma costituzionale in materia indigena, presentata dalla Cocopa alle parti con base negli accordi di San Andres. La Cocopa sollecitò la discrezione dell'EZLN sul contenuto del documento mentre si consultavano assessori e specialisti, e ci si accordò per una riunione tripartita Cocopa - Ezln - Conai nella quale, tanto la Cocopa come l'EZLN, dessero a conoscenza la loro opinione sul documento dell'Esecutivo Federale.

Scaduto il termine pattuito di confidenzialità, l'EZLN fa pubblica la controproposta inviata dal signor Zedillo Ponce de Leon del governo chiamata Proposta di riforme costituzionali in materia dei diritti dei popoli indigeni e, allo stesso tempo, fa conoscere la sua risposta e la sua opinione su detto documento.

Primo. Il documento del signor Zedillo rappresenta un "no" totale alla proposta della Cocopa, non riconosce gli accordi di San Andres firmati dalla sua delegazione in febbraio del 1996, pretende di rinegoziare di nuovo tutta la tavola 1 sui "Diritti e Cultura Indigena" e conferma la mancanza di serietà e l'irresponsabilità del governo federale nella soluzione pacifica alle giuste domande dell'EZLN.

Secondo. Il processo di dialogo e negoziato per la pace può aver senso solo se si adempie agli accordi già raggiunti. Il signor Zedillo nega di osservare ciò che è stato firmato a San Andres dai suoi rappresentanti. Questo è inaccettabile: oggi è il non riconoscimento degli accordi acquisiti sui diritti indigeni, domani sarà l'inadempienza degli accordi di pace sempre più lontani.

Questa situazione rivela che non c'è volontà reale di dialogo e pace da parte del governo federale e che si cerca di amministrare il conflitto bellico, in luogo di dargli una soluzione definitiva attraverso vie pacifiche.

Oggi rimane chiara la volontà guerrafondaia del signor Ernesto Zedillo Ponce de Leon.

Terzo. Le parole del signor Zedillo, espresse in Guatemala per la firma di pace fra l'URNG e il governo, dimostrano che i suoi discorsi all'estero contraddicono le sue azioni in ambito nazionale. Non c'è nel potere in Messico la volontà reale per "(...)far valere le armi della politica al posto delle armi del confronto, il dialogo al posto dell'intolleranza, l'accordo sopra l'esclusione". (Ernesto Zedillo. Guatemala, 29 dicembre 1996)

Quarto. Dalla sua nascita, l'EZLN acquisì un impegno con i popoli indigeni del Messico. Il sangue indigeno versato nei combattimenti del 1994, la morte sofferta in questi tre anni di resistenza armata e il dolore di migliaia di famiglie perseguitate e isolate sulle montagne del sud est messicano hanno ragione e senso perché sono il raggiungimento dell'anelato "per tutti tutto niente per noi". Oggi confermiamo l'importanza fondamentale che per l'EZLN hanno i diritti e la cultura indigene e una legge nazionale che li riconosca.

Quinto. Il documento governativo chiamato "proposta del governo di riforme costituzionali in materia di diritti dei popoli indigeni" è una burla infame e sfacciata nei confronti della lotta dei popoli indigeni del Messico, alla volontà di dialogo dell'EZLN, allo sforzo della Cocopa per rinforzare la via della negoziazione, alle speranze della società civile nazionale ed internazionale di trovare una via rapida e solida alla pace con giustizia e dignità per gli abitanti originari delle terre messicane.

Sesto. La controproposta del governo federale pone in crisi tutto il processo di pace in Messico, pone in discussione nel fondamento la possibilità di una soluzione rapida e pacifica del conflitto e torna a porre le ombre della guerra sui popoli indigeni del Messico.

Settimo. Per tutto ciò detto anteriormente, l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, organizzazione ribelle a maggioranza indigena e sollevata in armi per democrazia, libertà e giustizia per i messicani, dichiara:

Che rifiuta totalmente la proposta governativa di riforme costituzionali in quanto: significano un inadempimento degli accordi di San Andres, sono una burla alla domanda nazionale ed internazionale per una pace giusta e degna e non soddisfano le richieste indigene di una nuova relazione con la nazione messicana.

Che l'EZLN reitera l'accettazione del documento elaborato per istanza dal Potere Legislativo federale, Cocopa, come l'iniziativa di legge che adempie agli accordi di San Andres firmati dall'EZLN e dal governo federale nel febbraio del 1996.

Che spera che la Commissione di Concordia e Pacificazione faccia onore alla sua decisione (resa pubblica nei primi giorni del dicembre del 1996) di difendere e portare avanti la sua proposta, senza accettare modifiche di nessuna delle parti ed esigendo dall'Esecutivo Federale l'adempimento della sua parola data negli accordi di San Andres. Ci aspettiamo dai legislatori della Cocopa un atteggiamento degno e coraggioso di fronte a questa burla del Potere Esecutivo. L'indipendenza e l'autonomia del Potere Legislativo e dei partiti politici sono nuovamente interdetti.

Che l'EZLN non prenderà nessun'altra decisione fino a quando non conoscerà la risposta pubblica della Cocopa.

Che invitiamo la società civile, nazionale ed internazionale alla mobilitazione per domandare al governo che tenga fede alla sua parola e che smetta di giocare alla guerra contro il popolo del Messico.

Democrazia!

Libertà!

Giustizia!

Dalle Montagne del Sud Est messicano

Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno - Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

Messico, gennaio 1997


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

Indice dei Comunicati EZLN