LA JORNADA, 11 dicembre 1996
San Cristobal de las Casas, Chiapas, 10 dicembre 1996. -
La proposta di iniziativa di legge in materia indigena che ha
elaborato la Cocopa parla del diritto dei popoli indigeni alla
autodeterminazione e, come espressione di questa, all'autonomia
come parte dello Stato messicano per decidere le loro forme di
convivenza e di organizzazione sociale, economica, politica e
culturale.
Il documento - il contenuto del quale si è potuto conoscere
ieri in questa città - stabilisce anche il diritto degli
indigeni ad accedere in maniera collettiva all'uso e consumo
delle risorse naturali della loro terra e territori, " intesi
questi come la totalità dell'habitat che gli indigeni usano
ed occupano, salvo quelli il cui dominio diretto corrisponde alla
nazione".
Secondo la proposta della Cocopa - che sta venendo analizzata
dall'Esecutivo Federale e per la quale il Presidente Zedillo ha
chiesto una sospensione di 15 giorni all'EZLN -, non sarebbe
necessario un quarto livello di governo per i cambi costituzionali
in materia indigena, sarebbe solo necessario modificare due articoli
in forma diretta - il 4 e il 115 - e altri cinque - il 18, 26,
53, 73 e il 116 -. Sette in tutto.
Il documento parla, inoltre, del diritto degli indigeni ad applicare
i loro sistemi normativi nella regolazione e soluzione dei conflitti,
"nel rispetto delle garanzie individuali, dei diritti umani
e in particolare della dignità e dell'integrità
delle donne".
Inoltre riconosce il diritto di eleggere le loro autorità
e di esercitare le loro forme di governo interno in accordo con
le norme nell'ambito dell'autonomia, garantendo la partecipazione
delle donne in condizione di equità, così come il
rafforzamento e la rappresentanza politica in accordo con le loro
caratteristiche culturali.
Alle comunità e ai municipi che assumano la pertinenza
di un villaggio indigeno gli si riconoscerà "il diritto
a definire, in accordo con le pratiche politiche proprie della
tradizione di ognuno di essi, i procedimenti per l'elezione delle
proprie autorità o rappresentanti per l'esercizio di forme
proprie di governo interno, nell'ambito dell'unità dello
Stato Nazionale -.
"Si rispetterà, inoltre, l'esercizio della libera
determinazione dei popoli indigeni in ognuno degli ambiti e livelli
nei quali facciano valere la propria autonomia, potendo comprendere
uno o più villaggi indigeni, in accordo con le circostanze
particolari e specifiche di ogni entità".
Nel progetto di iniziativa di legge, con data 29 novembre, la
Cocopa definisce i popoli indigeni come "coloro che sono
discendenti dalle popolazioni che abitavano il paese all'inizio
della colonizzazione e prima che si stabilissero le frontiere
degli Stati Uniti Messicani e che, qualunque sia la loro situazione
giuridica, conservano le loro proprie istituzioni sociali, economiche,
culturali e politiche o parte di esse".
La proposta ha come base gli accordi di San Andres, consegnati
al governo federale e all'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Secondo componenti della Cocopa, i "dubbi" del presidente
Ernesto Zedillo sul documento sono principalmente in tema di autonomia,
cioè secondo la sua opinione, in qualche modo si stabilirebbe
in Messico una "balcanizzazione", e questo rappresenterebbe
un recesso e non un avanzamento.
Senza dubbio, la Cocopa spera che i dubbi di dissipino dopo la
revisione degli avvocati costituzionalisti che designerà
l'Esecutivo.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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