11 giugno 1998

Nella comunità ci sono 350 famiglie, simpatizzanti dell’EZLN e 50 famiglie priiste per una popolazione approssimata di 3.000 abitanti.

È importante sottolineare che sia priisti che zapatisti si sono uniti a Chavajeval per difendersi dall’attacco. Si calcola che ci sono circa 2.000 persone rifugiate sulle montagne ed altre 1.000 nelle comunità della zona, così come nel capoluogo municipale di El Bosque.

Non si sa quanti feriti ci sono, perché tutti sono rifugiati sulle montagne e per il momento non torneranno. Si sa solo di due persone morte, sono: Cristóbal Sánchez y Máximo Gómez Sánchez.

Durante l’incursione nella comunità, la Polizia e l’esercito hanno saccheggiato il villaggio, sono entrati in tutte le case ed hanno rubato caffè, mais, soldi, apparecchi elettronici e quello che non hanno potuto portare via l’hanno distrutto, si sono portati via vestiti e strumenti di lavoro, hanno ucciso gli animali delle fattorie ed altri sono morti per i gas lacrimogeni.

Hanno distrutto l’archivio del commissario dell’ejido, sono entrati nella chiesa, hanno buttato tutto all’aria ed hanno "profanato il santissimo, l'hanno bagnato e calpestato".

Hanno saccheggiato e distrutto i due negozi della comunità.

Hanno arrestato 11 persone:

1. Ignacio Gómez Sánchez

2. Vicente Gómez Gómez

3. Mateo Gómez Sánchez

4. Lorenzo Tom Vázquez

5. Alvaro Sánchez Juárez

6. Ignacio Sánchez Juárez

7. Mateo Sánchez Juárez

8. Lorenzo Pérez Juárez

9. Hemenelgildo Sánchez Sánchez

10. Lorenzo Ruiz Gómez

11. Mateo Jiménez

Dieci degli undici arrestati sono del PRI.

La situazione è molto grave, perché le persone sfollate non hanno cibo né medicine e c’è molta gente malata, donne incinte, anziane ed anziani che non possono camminare e vengono portate a spalla.

Nella notte sulla montagna è nato un bambino.

Fideicomiso para la Salud de los niños Indígenas de México, FOCA A. C., TADAS, Enlace Civil A. C., SIPAZ, Barzón, FZLN, CAI, Kinal Antzetik.

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