FZLN

Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale

Messico, D.F. 11 maggio 1998

Dalla Commissione Internazionale del Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale

Ai Collettivi, comitati, partiti politici ed organizzazioni sociali in solidarietà con le comunità indigene del Chiapas

Ai Gruppi parlamentari dell'Unione Europea ed al Parlamento Europeo

Ai Rappresentanti diplomatici dell'Unione Europea in Messico

Ai mezzi di comunicazione nazionali ed internazionali

La Commissione Internazionale del FZLN, riguardo all'espulsione degli osservatori internazionali di diritti umani realizzata oggi dal governo messicano, dichiara quanto segue.

1. Rifiutiamo la misura presa dal governo messicano per la quale sono stati espulsi 40 cittadini italiani che hanno partecipato dal 3 maggio ai lavori d'osservazione internazionale nello Stato del Chiapas. L'attività realizzata da questo gruppo d'osservatori si è limitata a costatare la situazione che prevale nei luoghi che hanno visitato e ad informare su quanto visto in diverse conferenze stampa. Bisogna dire, come si è già fatto nel passato, che agli osservatori internazionali è stato applicato l'articolo 33 della Costituzione per essere intervenuti nelle attività politiche, che nei fatti annulla il diritto d'opinione di ogni essere umano ed elimina la possibilità del controllo internazionale sulla situazione dei diritti umani in Messico.
Bisogna sottolineare anche che l'espulsione è stata effettuata perché gli osservatori hanno visitato la comunità di Taniperlas e che questo significa voler imporre nei fatti l'esistenza di regioni nel territorio nazionale in cui l'accesso venga ridotto, situazione che solo uno stato di guerra o la dichiarazione di stato d'assedio potrebbe giustificare.

2. Il governo messicano indurisce la sua politica xenofoba e manipola regolamenti e la stessa Costituzione Politica a suo piacimento; pretende con questo di stendere una cortina di fumo su quanto sta realmente succedendo in Chiapas ed in particolare nei paesi che sono stati attaccati da gruppi paramilitari priisti e da corpi dell'esercito e della polizia. Le notizie che, nonostante gli ostacoli imposti al loro lavoro, hanno reso pubbliche gli osservatori internazionali, confermano che a Taniperlas un gruppo di più di duecento donne, bambini ed anziani, si trovano praticamente sequestrati; i gruppi paramilitari che hanno preso il controllo del paese impediscono loro di realizzare le più elementari attività per la sussistenza come attingere acqua e raccogliere legna e li tiene sotto permanente persecuzione. Situazioni come questa sono quelle che il governo tenta di nascondere agli occhi del mondo, per avere le mani libere per eseguire azioni come il massacro di Acteal del dicembre scorso.

3. L'espulsione degli osservatori italiani ha dimostrato anche un disprezzo assoluto del governo messicano dei loro diritti più elementari. Dal loro arrivo le autorità migratorie messicane hanno risposto con inganni alle richieste degli osservatori affinché si risolvesse positivamente la richiesta di ampliare i loro visti. Ieri, durante il pomeriggio quando l'unica cosa che chiedevano era risolvere le loro necessità di volo, visto che li si stava obbligando ad abbandonare il paese prima di quanto segnato nei loro biglietti di rientro, la risposta del governo è stata ingannarli di nuovo. Una volta in più è stato assicurato loro che solo problemi tecnici impedivano di definire l'accordo; alla fine li hanno imbarcati su un volo e prima di partire è stato detto loro che stavano abbandonando il paese non in qualità d'osservatori internazionali di diritti umani, bensì in qualità d'espulsi. A questo bisogna aggiungere il trattamento disumano che hanno ricevuto, negandogli la possibilità di ricevere cibo e limitando il loro movimento nelle aree d'attesa dell'aeroporto con un accerchiamento di polizia. Quando il governo messicano viola i diritti umani di chi viene esattamente ad osservare la situazione del rispetto dei diritti umani in Messico, vuol dire che si è giunti a un grado di deterioramento inammissibile, creando una situazione che dovrebbe preoccupare profondamente l'opinione pubblica nazionale ed internazionale.

4. All'interno di questa cornice di menzogne del governo messicano e della campagna di persecuzione permanente lanciata con tutti i mezzi alla sua portata, si pretende di far dimenticare che la visita di questi cittadini italiani è stata sempre rivestita da un dichiarato intento umanitario; si pretende di far dimenticare che per mezzo di questi cittadini italiani, settori rappresentativi della società civile italiana hanno fatto arrivare tonnellate di aiuti umanitari alle popolazioni indigene del Chiapas; si pretende di far dimenticare anche che hanno portato progetti produttivi di gran valore come l'installazione di una turbina idroelettrica per la comunità di La Realidad; si pretende di far dimenticare i progetti di gemellaggio con comunità, proposte da città italiane alle popolazioni indigene.

5. Il governo messicano vuole cancellare tutto quanto detto, nel suo affanno di disprezzare gli osservatori internazionali nel momento in cui esprimono qualche critica in base a quanto osservato nella loro visita in Messico. E' successo qualche mese fa con lo scrittore José Saramago, la cui condotta è stata qualificata come provocatrice dai funzionari della migrazione del governo messicano ed è successo ora con gli osservatori italiani che hanno ricevuto la qualifica di provocatori e delinquenti. Questo trattamento che sta dando il governo messicano a cittadini di altre nazionalità non può continuare. Oltre ad essere vergognoso per i messicani, dev'essere inaccettabile per i governi ed i popoli delle altre latitudini. Aspettiamo una risposta ferma e decisa, in particolare dal governo e dal popolo italiano ed in generale da parte dei parlamenti dell'Unione Europea a pochi giorni dall'incontro a Strasburgo dove verranno nuovamente discussi gli accordi commerciali tra Messico ed Europa. Per l'ennesima volta, ed ora più che mai, nell'evidente deterioramento della situazione dei diritti umani in Messico, chiediamo all'Unione Europea di non ratificare questi accordi; chiediamo di non convalidare un governo che si è macchiato le mani con il sangue indigeno e che non esiterà a farlo nuovamente; chiediamo di non appoggiare un governo a cui le più elementari regole del diritto internazionale importano pochissimo.

6. Infine invitiamo tutti i gruppi, i partiti, le organizzazioni di solidarietà, tutte le organizzazioni in difesa dei diritti umani a non permettere che gli occhi del mondo continuino ad essere espulsi dal Messico; a non accettare queste politiche xenofobe del governo messicano; a non accettare le nuove restrizioni all'osservazione internazionale. In una parola, a rifiutare tutto questo preparando nuove delegazioni di osservazione dei diritti umani che visitino il Messico ed in particolare il Chiapas. E agli individui, ai gruppi, ai partiti, alle organizzazioni politiche e sociali messicane chiediamo di manifestare con tutti i mezzi possibili il nostro rifiuto a questa politica governativa; alla fine saremo noi messicani gli unici che potremo cambiare la nostra storia. Non possiamo che ringraziare gli amici del Messico che hanno dimostrato il loro amore per questo paese, per l'appoggio che ci hanno offerto, rischiando la loro stessa sicurezza.

Ulises Martinez, della Commissione Internazionale del Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale.


(traduzione a cura dell'Associazione Ya Basta per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo "si.ro" <si.ro@iol.it>)



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