Discorso di Claribel in "Terra e Libertà" durante la manifestazione di
2.000 persone in difesa del municipio autonomo

11 maggio 1998

A la stampa nazionale e internazionale

Fratelli e sorelle:

Siamo venuti qui per denunciare il crudele sgombero del quale sono stati oggetto il primo maggio scorso, i nostri compagni e le nostre compagne che si trovavano in questo locale del Consiglio Municipale Autonomo in Ribellione "Terra e Libertà". Siamo venuti pure per lasciarvi la nostra parola autentica che abbiamo portato caricando da ciascuno dei nostri villaggi che siamo venuti salutando durante questa marcia. Siamo venuti a denunciare lo sgombero che abbiamo sofferto però anche a lasciare in chiaro al signor Albores Guillen e ai suoi seguaci priisti che potranno rimanere con le installazioni del Consiglio Municipale, però mai con nostra dignità.

Una volta ancora siamo venuti a dire che abbiamo coscienza di lottare e non vogliamo più un governo come quello di cui loro sono alla testa e che obbediscono.

La creazione del nostro municipio e la formazione del nostro Consiglio Municipale è per nostra decisione e per la nostra forza, e la nostra decisione è protetta dalla Costituzione e dagli Accordi di San Andrés, firmati dal governo federale e dall'EZLN.

I nostri popoli hanno preso la decisione di dichiarare ciò che segue:

1. Siamo disposti ad innalzare e costruire quante volte vogliano i potenti distruggere, il locale del Consiglio Municipale. In ogni locale distrutto rimarrà l'impronta del potente, del "distruttore di speranze". Questo fanno, questo vogliono, possono proteggerlo i soldati ed i poliziotti tutto il tempo che vogliono però lì sarà sempre registrato il disprezzo del popolo.

2. Dichiariamo che in questo territorio governa e governeranno sempre le nostre autorità autonome, perché di loro abbiamo bisogno, perché ci rispettano, perché li conosciamo e ci conoscono, perché ci obbediscono e noi sappiamo ubbidirle.

3. Potranno venire quante volte vogliano i potenti governanti e priisti a dire le loro bugie, però non ci azzittiranno più e ancor meno ci inganneranno con le loro minacciose politiche fatte discorso. Siamo i padroni di queste terre e siamo noi quelli che qui lavoriamo e abbiamo sofferto.
Siamo ormai svegli per vedere e sentire quelli che hanno ragione.

4. Facciamo un appello a nostri fratelli indigeni che sanno ascoltare la loro razza, perché è già arrivata l'ora di lottare contro l'oblio, contro la dominazione, contro la povertà, perché smettano di lasciarsi ingannare dai bei discorsi dato che in realtà stanno solo appoggiando un governo che sa dire belle parole e nei fatti abbiamo solo trovato oblio, inganni, povertà, repressione, rapina, carcere e morte. Mentre loro vanno e vengono con moderni elicotteri, noi dobbiamo soffrire dure camminate, salendo e scendendo per monti e vallate. Mentre loro dormono, mangiano e vivono bene, noi quotidianamente abbiamo sofferto giorni e anni con i nostri villaggi e le nostre famiglie e continuiamo ancora a soffrire nella nostra carne la repressione portata avanti dai loro poliziotti e dai loro soldati. Già basta con tutto questo! Smettano già d'ingannare!

5. Fratelli, non lasciatevi comprare per tradire i vostri fratelli che lottano, e non tradite la lotta che cerca per i vostri figli un mondo migliore. Non cadete neppure nel gioco della divisione, del rancore e dello scontro che i governanti e le loro forze armate creano nei nostri villaggi e nelle nostre vallate. Dite NO alle bugie e lottate per un cammino corretto dove possiate appoggiare la lotta della maggioranza dei lavoratori e dei poveri come voi!

6. Noi che abbiamo già deciso di lottare, sappiamo molto bene che la nostra lotta è giusta e necessaria per tutti i poveri, che benché lo neghino e ci rinneghino, la lotta sarà per i figli e per il loro futuro ed è nostro compito vincerla, per lasciare loro un mondo più giusto, che adesso non c'è, che però stiamo imparando a costruire. Per questo abbiamo problemi e per questo lottiamo. Adesso per noi che stiamo lottando, ci aspetta solo il carcere e la morte, questo ci dimostrano le azioni dei potenti: e voi fratelli? Che state facendo? Dove state dirigendo la vostra lotta? Lottare accanto al potente vi porterà sempre su un cammino più comodo e meno stancante, senza tante sofferenze, lottando dalla parte del popolo, ci sono molte sofferenze, tristezze e stanchezze perché lì c'è ribellione e resistenza, però con la speranza di una nuova alba di libertà, giustizia e democrazia.

PAROLE DI SONIA

ALLA POPOLAZIONE DEL MUNICIPIO AUTONOMO "TERRA E LIBERTÀ"

Alla stampa nazionale e internazionale

Alle organizzazioni non governative dei diritti umani

A tutto il Popolo del Messico e del mondo

Sorelle e fratelli:

La violenza, la repressione, la discriminazione e la rapina fatto governo in Messico, che è diretto direttamente da Los Pinos, cerca il modo per farci cadere in ginocchio di fronte al suo trono. La superbia ed il potere hanno dimostrato ancora una volta che colui che rifiuta la servitù sarà trattato come un animale e gli si negherà tutto. Però, questo popolo presente è venuto a dimostrare una volta ancora che nonostante l'accerchiamento militare del malgoverno, nonostante i cannoni di carri armati e di blindati, nonostante la minaccia degli aerei da bombardamento, e quella degli elicotteri muniti di artiglieria, noi continuiamo a sfidarlo e continueremo a sfidarlo con la nostra unica arma, "la ragione". Il malgoverno potrà avere armi da guerra fra le più sofisticate esistenti, però mai la ragione e il malgoverno potrà mettere sempre più nostri compagni in carcere. Però non potrà mai nulla con la nostra dignità.

Pertanto denunciamo pubblicamente la grave violazione ai Diritti umani che hanno sofferto i nostri compagni dal mattino presto del primo maggio fino a oggi:

1. Quando sono stati arrestati li hanno picchiati brutalmente e sono stati minacciati con raffiche di mitra.

2. Sono anche stati brutalmente picchiati decine di compagne con il calcio dei fucili e con la punta dei mitra.

3. Hanno rubato tutti i loro averi, zainetti, abbigliamento, orologi e denaro in contanti così come c'è stato il saccheggio totale di una cooperativa.

Denunciamo anche la rapina che hanno fatto gli elementi della Polizia di sicurezza Pubblica, della Polizia giudiziaria e dell'Esercito federale, delle cose che c'erano dentro al Consiglio Municipale Autonomo "Terra e Libertà", come: tavoli, scrivanie, archivi, macchine da scrivere, fotocopiatrice, frigorifero, stufa, brande e altro come tutto ciò che c'era di cartoleria ed una piccola biblioteca.

Tutto questo male il governo lo chiama "pace" però finora continua ad intimidire tutta la popolazione con i poliziotti di Sicurezza Pubblica, i giudiziari e l'esercito federale che continuano a passeggiare per cortili di casa. Allora a Zedillo e ad Albores mancano i pantaloni perché non adempiono né vogliono rispettare la loro firma e la parola data negli accordi di San Andrés su "Diritti e Cultura Indigeni".

Mai ci arrenderemo di fronte a un malgoverno!

Fraternamente

Tutti i popoli del Municipio Autonomo "Terra e Libertà"

MESSAGGIO DI ATIDE

Critichiamo il governo federale e statale, che emettono ordini di cattura contro i dirigenti zapatisti di tutte le comunità per incarcerarci in 20 anni accusandoci di molte cose. Lo stesso succede ai contadini che lavorano le terre di alcuni poderi. Nelle comunità obbligano gli zapatisti a ritornare al PRI e fanno pagare loro 2.000 pesos a testa.

Albores Guillen non è stato eletto dal popolo chiapaneco.

Il governo parla di pace e vuole guerra, parla di libertà e ci opprime.

Parla di giustizia e manda ingiustizia. Parla di democrazia e i popoli vivono in disgrazia.




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(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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