La Jornada 11 maggio 1997

Il consolato spagnolo chiede agli osservatori: rispettate senza reagire l'invito ad uscire dal paese

Elio Henríquez, corrispondente, San Cristóbal de las Casas, Chiapas, 10 maggio. Sollecitato dal governo messicano, il consolato generale di Spagna in Messico ha chiesto a tre dei dodici osservatori europei che ancora permangono in questa città, che "escano dal paese pacificamente" prima che le autorità d'immigrazione rispondano al ricorso di revisione che hanno intrapreso il passato 2 di maggio.

I tre stranieri che ancora si trovano in questa città - dei dodici che sono stati "invitati" ad uscire dal paese il 30 di aprile per aver "partecipato in faccende politiche"- hanno detto che il console spagnolo in Messico, che si è identificato solamente come Saldívar, ha parlato con loro telefonicamente questa notte per informarli che le autorità del Messico hanno chiesto il suo intervento per far sì che gli europei abbandonino il territorio nazionale "in modo pacifico".

Gli europei, due spagnoli e un olandese, hanno commentato che Saldivar si è intestardito sul fatto che devono uscire dal paese "prima che l'Istituto Nazionale di Immigrazione (INIM) emetta la risposta corrispondente al ricorso di "revisione" che hanno interposto dopo che il 30 aprile è stato loro dato un periodo di 48 ore per abbandonare il Messico, accusati di aver partecipato alla marcia - carovana che hanno realizzato gli indigeni della zona Nord del Chiapas fino a Tuxtla Gutierrez.

"Il console ci ha detto che le autorità con le quali ha parlato per telefono ieri stesso sono state ambigue, però che lui ha interpretato la risposta al ricorso di revisione come negativa e per questo vuole che usciamo prima che si conosca la stessa, per evitare una espulsione vera e propria" hanno detto gli stranieri.

I tre osservatori, Ferrín Iglesias Eduardo, Peré Bargallo Bozzo (Spagna) e Geerlin Patrice (Olanda), hanno dichiarato che ieri sera c'è stata "una grossa operazione vicino alla casa dove alloggiamo, come se stessero per fare un'azione contro di noi".

Hanno spiegato che "mezza dozzina di agenti vestiti da civili sono stati appostati durante il giorno e per una parte della notte, mentre vari veicoli giravano costantemente per la strada".

Appena ieri sera la Commissione Nazionale dei Diritti Umani ha notificato ai tre europei, che l'INIM si è impegnata a non procedere all'espulsione "fintanto che non ci sia la notifica alla risoluzione del ricorso di revisione interposto" dagli stranieri perché si riveda il loro caso.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)


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