Corrispondenza da San Cristobál de las Casas


S.C.L.C., 10 gennaio 1998

Alcune informazioni sparse da una città militarizzata.

In questi giorni di passaggio da una guerra di bassa intensità, non dichiarata , da parte del governo messicano, ad un attacco diretto a molteplici comunità zapatiste e non, San Cristobal appare come spezzata in due. Da una parte la solita routine: turisti che gironzolano, bambini che tentano di venderti una collana od un bracciale, taxisti un po' invadenti e disordinati, indigeni che camminano rapidamente portando decine di chili di cose sulle spalle.

Ma dall'altra parte, ora come non mai, dopo il 12 gennaio del 1994, la presenza militare, massiccia, fortemente armata, nervosa, pattuglia a tutte le ore del giorno (ed a volte anche della notte) le strade di questa città.

Camions pieni di soldati girano, persino in periferia. Stazionanano nel centro, nella piazza, scendono armati e con l'elmetto in testa a presidiare negozi, banche, il palazzo del municipio. Certo, hanno anche loro bisogni "normali" e quindi non è raro vedere affiancati ad un telefono, una donna con il bambino in spalla ed un soldato armato di tutto punto.

È in preparazione la marcia del 12 gennaio, contro la militarizzazione del territorio chiapaneco. C'è stata una riunione tra il nuovo governatore del Chiapas con la Diocesi. C'è un gruppo di donne indigene che stanno digiunando di fronte alla Cattedrale contro la presenza dell'esercito nelle comunità. Certo, tutti questi possono essere i motivi della presenza militare in città, ma è molto più probabile che lo scopo sia di far arrivare anche nelle zone "protette" il messaggio del governo e dei militari: siamo pronti per una nuova offensiva.

In questi termini si può leggere l'attacco al vescovo, Samuel Ruiz, accusato dal generale responsabile della VII Regione militare, quella che controlla questa zona, di essere "integrato" all'EZLN. Inoltre i giornali quotidiani tipo QUARTO PODER o IL DIARIO, molto letti qui, stanno facendo una campagna molto esplicita a favore del disarmo dell'EZLN, della complicità di don Ruiz con questo gruppo, della necessità della presenza dell'esercito al fine di distribuire aiuti (sic!) alle migliaia di desplazados.

Massimo Boldrini



Di seguito, alcune "pietre miliari" del giornalismo di regime, tratte dai due quotidiani citati prima ed un appello lanciato dalla redazione del TIEMPO, giornale di S.C.L.C. in resistenza da 30 anni ed a rischio di estinzione.



1) L'arroganza del governo si dimostra anche con il linguaggio che usa e nella minaccia implicita consistente nel non chiamare "Marcos" con questo nome, bensì citandolo come Sebastian Guillen e a "David" chiamandolo Diego Ruiz Nuñez:

da CUARTO PODER del 10.1.1998

"Il segretario di governo, Franisco Labastida Ochoa, ha chiesto oggi a Sebastian Guillen - el subcomandante Marcos, dell EZLN - che dimostri con i fatti la sua volontà di pace in Chiapas. Inoltre segnalò che è altresì disposto a incontrarsi con Guillen, sempre che questo incontro contribuisca veramente al processo di pace in questo stato del Sud del Messico".

"...nello stesso modo hanno smentito (i militari n.d.r.) Samuel Ruiz Garcia e Diego Ruiz Nuñez, alias comandante David e Rafael Sebastian Guillen Vincente nel suo ultimo comunicato, che il materiale e gli armamenti presentati alla stampa fossero stati messi lì appositamente dall'esercito".



2) L'attacco alla Diocesi è fondato sul ritrovamento del vangelo secondo San Marco ed alcuni testi religiosi in lingua tojolabal:

da CUARTO PODER del 10.1.1998

In una conferenza stampa il comandante della Settima Regione Militare, Jose Gomez Salazar, alla domanda circa il legame tra il vescovo Samuel (e l'EZLN n.d.r.), in accordo con i documenti ritrovati e presentati, segnalò: "è chiaro ed ovvio che è coinvolto, con alcune altre personalità. Questo è quello che si vede perfettamente nei documenti che presentiamo".

Il vescovo Raul Vera Lopez (della diocesi di S.Cristobal - n.d.r.) ha detto che questi tre libri ritrovati, in effetti, sono stati editati per la diocesi, ma si tratta di una traduzione in lingua tojolabal del Vangelo secondo Matteo, di un canzoniere popolare religioso e di un catechismo circa la celebrazione ed il significato del sacramento del battesimo e la devozione del santo rosario.



3) Per il comandante della settima regione militare, Jose Gomez Salazar, la legge del 11 marzo 1995 (legittimità dell'EZLN armato nelle zone di conflitto) non vale niente:

da CUARTO PODER del 10.1.1998

Nello stesso tempo, a fronte della dichiarazione dell'EZLN di non disarmarsi, il comandante disse che continuerà applicando la Legge delle Armi da fuoco e esplosivi. "Lo faremo su tutto il territorio del Chiapas, e, logicamente, indiscriminatamente".



4) Le paure di fare una brutta figura con il resto del mondo. Gli insegnamenti che il governo dà ai suoi ambasciatori:

da CUARTO PODER del 10.1.1998

Il segretario di governo, Francisco Labastida Ochoa, istruì gli ambasciatori ed i consoli del Messico all'estero affinché diffondano, dalle loro sedi diplomatiche, che il conflitto del Chiapas è un problema di carattere "locale" e non "nazionale".

In misurato, ma "diretto" discorso, ha chiesto ai rappresentanti diplomatici di non ingigantire quello che sta succedendo in Chiapas, soprattutto a causa del massacro di Acteal. ....Tutti siamo costernati per quello che successe ad Acteal e questo ha pesato in maniera negativa sull'immagine del nostro paese. Adesso il nostro compito è quello di ricostruire un'immagine migliore, che costa molto lavoro, poiché basta poco, un minimo errore o un atto irrazionale come quello di Acteal a fare in modo che si perda definitivamente.



Quello che segue è parte dell'appello lanciato dalla redazione del TIEMPO, rivista settimanale di S.Cristobal de las Casas, in pericolo di estinzione.

Come editori del TIEMPO abbiamo deciso di promuovere dentro e fuori del Paese, una campagna di sottoscrizioni per continuare a far esistere questo periodico, che il giorno 6 di febbraio 1998 compie trent'anni.

TIEMPO si sostiene unicamente con la vendita delle sue copie. Per tanto l'edizione è limitata ed interessa più all'estero che in Chiapas, dal momento che, all'interno dei molteplici meccanismi di repressione e controinsurrezione, esso viene identificato con il movimento dell' EZLN, e così diventa quasi proibitiva la sua lettura in questa zona.

Per questa ragione vi stiamo offrendo una (o varie) sottoscrizioni con un costo di 50 dollari ciascuna, con inizio a partire dal 6 di febbraio 1998, e per la durata di un anno.

Per chiunque desiderasse collaborare a questo progetto...

Conto Bancario N. 0105205281

Banca: BANCRECER

Città di San Cristobal de las Casas, Chiapas, Mexico

a nome di Amado Avendaño Figueroa.

Vi chiediamo esplicitamente di non inviare assegni o denaro per posta, perché la nostra corrispondenza è intercettata e violata dal governo messicano.

Grazie.

Direttrice: Concepcion E. villafuerte Bianco

Fondatore: Amado Avendaño Figueroa

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