Comunicato dei "desplazados" di CHENALHÓ - CHIAPAS


Allego uno stupefacente comunicato scritto dai desplazados di Chenalhó. Indigeni ribelli ed impossibili da sottomettere, anche quando hanno perso la casa, il lavoro e parte dei familiari.

Massimo Boldrini


Al Popolo messicano

Ai Popoli e governi del mondo

Alla Società Civile nazionale ed internazionale

Ai popoli indigeni del Chiapas e del Messico

Oggi, 10 gennaio 1998, alla presenza del signor autodenominato GOVERNATORE ROBERTO ALBORES GUILLEN, noi, i quasi 8.000 profughi indigeni tzotziles del Municipio di Chenalhó ed assieme ai fratelli di differenti comunità dello stesso municipio, vogliamo portare a conoscenza dei signori del Governo e della opinione pubblica i seguenti punti:

PRIMO

Sono lo stesso governo federale di Ernesto Zedillo Ponce de Leon e il governo statale con tutti i suoi funzionari che ci lasciano in queste condizioni inumane, perché siamo migliaia di profughi (desplazados) che stanno vivendo come animali in un posto che assomiglia ad un gran porcile, tra il fango e la campagna aperta, vigilati giorno e notte da migliaia di soldati dell'esercito federale, della Pubblica Sicurezza, della polizia giudiziaria (PGR), con tutti i loro armamenti: carri, blindati, elicotteri ed aeroplani da guerra.
È il governo che ci ha sempre lasciato nell'emarginazione e nell'oblio, dato che non ha mai cercato di risolvere i nostri vecchi problemi.
È il governo che vuole farci stancare lasciandoci nella fame e nella miseria.
E´ il governo che vuole stancarci attraverso minacce, assassini e massacri dei nostri fratelli indigeni.
Il governo vuole che smettiamo di lottare per i nostri diritti e smettiamo di appoggiare l'EZLN nella sua giusta lotta.

Il governo sta portando avanti una vera e propria strategia antiguerriglia, lo abbiamo molto chiaro, così noi capiamo e così lo capiscono le nostre comunità, però il governo crede che noi, gli indigeni di Chenalhó, siamo tonti, il governo crede che stiamo lottando ed appoggiando l'EZLN per ignoranza o perché siamo manipolati: però si sbaglia, il malgoverno, perché noi, gli indigeni di Chenalhó, non siamo manipolati come dice anche l'esercito federale, noi lottiamo per nostra propria volontà, per la nostra coscienza e per nostra decisione.

Quello che ci obbliga a continuare la lotta è la fame e la miseria ed anche perché siamo stanchi di tanta emarginazione e ingiustizia, perché siamo stanchi di ricevere semplici briciole ed inganni da parte dei governi, ed è per questo che ora non crediamo più a ciò che dice il governo, dato che ci vuole solamente bastonare e far tacere con bugie e promesse.
Noi indigeni non abbiamo più fiducia nel governo federale e statale e ancor meno nei suoi soldati che pattugliano e si avvicinano alle nostre comunità con blindati, carri blindati, elicotteri, aerei e armi da guerra.

Non bastano alcuni invii di alimenti, qualche lamiera e un po' di roba da vestire per risolvere la grave situazione e per calmare la fame e modificare le condizioni di vita delle migliaia di indigeni che vivono in questi luoghi.
Questo perché i regalini che riparte il governo terminano in pochi giorni, mentre la povertà la fame e le malattie di sempre, rimangono con noi. Perché la radice del problema dell'emarginazione e di tutte le ingiustizie che ci fanno soffrire, non sono finite, perché le cause di tutte queste ingiustizie sono i cattivi governanti che continuano a governare manipolando la gente e approfittandosene della situazione di necessità degli indigeni.
Questi governanti si arricchiscono con il sudore, il lavoro e la morte dei poveri e degli indigeni.

La radice di tutti i problemi è la mancanza di democrazia, libertà, indipendenza e giustizia sociale nel Paese.
Per questo il governo federale e statale hanno sempre tenuto nascosti e isolati i popoli indigeni e non hanno mai risolto i problemi posti dalle nostre giuste richieste.
La gente muore di fame e di miseria ed è allora che arriva il governo per portare la sua facciata buona e per offrire i suoi ipocriti e miserabili aiuti, giusto quando il nostro popolo sta già morendo di fame, miseria e malattie, ed è allora che il governo per prima cosa uccide e massacra molti indigeni per giustificare il suo ingresso nelle comunità, per offrire il suo aiuto, però con migliaia di soldati equipaggiati con blindati, elicotteri e aeroplani da guerra.

SECONDO

Noi, gli uomini, le donne i bambini, i giovani e gli anziani indigeni abbiamo la dignità che il governo non ha e per questo rifiutiamo, ripudiamo e disprezziamo i governanti priisti, perché sono ipocriti, bugiardi, manipolatori e assassini dei popoli indigeni poveri.

TERZO

Per questo esigiamo che il governo, che vuole dare aiuti ai profughi, lo faccia attraverso gli organismi della società civile nazionale ed internazionale, affinché essi possano controllarlo e possano valutare quello che il governo fornisce; affinché la società civile lo consegni ai profughi.
Non prenderemo niente direttamente dalle mani del governo, dalle mani dei suoi funzionari nè dalle mani dei soldati federali, perché le loro mani sono macchiate di sangue indigeno.

QUARTO

Per questo chiediamo alla società civile nazionale ed internazionale che ci aiutino a ricevere e controllare ciò che arriva dal governo.

QUINTO
Che il governo sappia bene che se riceviamo il suo miserabile aiuto, non per questo ci adegueremo, né con questo lasceremo la nostra lotta per i nostri diritti, per la libertà e per la giustizia; continueremo senza stancarci, fino a raggiungere il nostro obiettivo.
Il sangue dei nostri morti non lo dimenticheremo nè lo tradiremo.

V I N C E R E M O !

Rappresentanti della comunità dei profughi e del Consiglio municipale Autonomo di Chenalhó
Domingo Perez Paciencia

10 gennaio 1998


Cuando contesten a <visitor@sancristobal.podernet.com.mx> favor de poner
el nombre a la persona a quien va dirigida en la linea de "subject". Gracias.
CyberC@fe, San Cristobal de Las Casas, Chiapas, Mexico


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