Copia dell'interrogazione parlamentare depositata dai deputati del Prc Mantovani, Brunetti, Pistone e Valpiana sulla situazione in Chiapas. Interrogazione di analogo tenore è stata presentata al Senato dal sen.Giovanni Russo Spena.

Interrogazione a risposta in Commissione Esteri

Al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli Esteri

Premesso che:

- sempre più grave appare la situazione in Chiapas dopo che il governo federale ha rifiutato di attuare gli accordi di pace sottoscritti con l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN);

- dopo gli attentati contro il vescovo Samuel Ruiz e sua sorella, il governo sta provvedendo all'espulsione degli osservatori internazionali delle Organizzazioni Non Governative, sola garanzia per le comunità indigene nei confronti dei gruppi paramilitari e delle truppe regolari di occupazione;

- recentemente è stato espulso dal Messico un osservatore italiano Riccardo Vitale;

- la strategia che persegue il Governo è quello di isolare le comunità indigene allontandovi ogni presenza scomoda (in particolar modo gli osservatori delle Ong);

- gli ultimi rapporti segnalano una situazione sempre più drammatica;

- migliaia di bambini, donne e uomini, indigeni, espulsi dalle loro comunità dalla violenza paramilitare nel municipio di Chenaló, sopravvivono in montagna in una situazione di estrema emergenza;

- centinaia di famiglie,divise in gruppi a causa della difficile geografia dei luoghi, mancano di alimenti, di medicine, non hanno di che proteggersi né abiti di ricambio. Molti di essi non hanno un tetto sotto cui ripararsi. Nove bambini su dieci sono malati, alcuni in modo grave: polmoniti, bronchiti. Alcune donne hanno partorito in queste condizioni funeste, e molti neonati sono sul punto di morire per complicazioni respiratorie. Tra le donne, la maggioranza è malata, con periodi mestruali di due settimane;

- tutto questo avviene mentre, nelle loro comunità, i paramilitari legati al Partido Revolucionario Institucional (Pri, il partito al potere, ) rubano e saccheggiano, bruciano le case dei simpatizzanti zapatisti e godono dell'impunità assoluta. Questi gruppi armati sono formati da indigeni membri del Pri mescolati, addestrati e confusi con la Policia de Seguridad Publica e con i militari federali;

- le autorità del municipio ribelle di Chenaló - parallelo al municipio ufficiale - affermano che sono già 6 mila gli indigeni che sono stati costretti ad abbandonare i loro villaggi;- a Yochoj ci sono 448 rifugiati della comunità di Yibeljoj. Dei 150 bambini, 142 sono ammalati;

- la situazione più grave avviene nella comunità di Pechiquil: là i paramilitari tengono sequestrate venti famiglie, veri e propri ostaggi di guerra. Non permettono loro di parlare o di spostarsi. Pattugliano il paese uomini con varie uniformi, da quella militare a quella della polizia,delle truppe speciali, fino a divise di colore marrone e nero con paliacate (fazzoletti,) rosso, a imitazione delle uniformi dell'Esercito zapatista;

- Paz Carmona, membro della missione di osservatori formata da parlamentari federali, da rappresentanti degli organismi per i diritti umani e dell'Associazione degli avvocati democratici del Messico, ha dichiarato, dopo aver visitato questa comunità: "Gli occhi della gente trasmettevano paura. I rifugiati sulla montagna sono al freddo, ma almeno possono gridare. Lì vari uomini armati vigilavano sulle persone e uno ha loro gridato: 'Non parlate'". Nel villaggio ci sono diverse case bruciate, quelle di coloro che si oppongono al Pri o che rifiutano di pagare somme esagerate ai paramilitari per la loro "protezione";

- la stessa missione di osservatori ha dovuto abbandonare di corsa il luogo, a causa dell'ostilità che li circondava. Le venti famiglie ostaggio"ora possono essere state sterminate, sono alla mercè dei pistoleri. Questa è una guerra - ripete Paz Carmona - e questi sono prigionieri di guerra". A dimostrazione della connivenza delle autorità messicane con le forze paramilitari all'uscita del villaggio, la missione è stata fermata da un posto di blocco appena installato dalla Policia migratoria, dove sono stati chiesti passaporti e visti a tutti gli stranieri. "Erano gli stessi che di solito stanno all'entrata della Selva Lacandona,- hanno dichiarato i componenti della missione-a Las Margaritas: li avevano mandati lì solo per noi";

- due indigene tzotziles, Elena Hernandez Perez e Rosa Pérez López, una di 40 anni e l'altra una ragazza di 16, sono state assassinate mentre cercavano di rifugiarsi sulle montagne. Due uomini hanno ricevuto la stessa sorte, Mario Hernandez Pérez e Mariano Santiz Gómez. Secondo la denuncia degli abitanti che sono riusciti a fuggire, gli aggressori erano componenti del Pri locale, insieme alla polizia, "che ha distribuito circa 100 armi da fuoco";

- nell'ultimo mese è documentata la morte violenta di 14 indigeni, in maggioranza simpatizzanti zapatisti. In poche settimane sono state attaccate 15 comunità in tutto il municipio di Chenaló e, secondo le denunce ricevute, sono state bruciate 50 case. La Procura generale dello Stato del Chiapas ha confermato per lo meno 5 assassinii e 12 case bruciate;

- nella strategia dei gruppi paramilitari c'è anche l'impoverimento dei contadini che appoggiano le autorità ribelli. Due giorni dopo l'attacco a Pechequil e a Tzajalukum i priisti e i poliziotti hanno prelevato il caffè raccolto dagli indigeni simpatizzanti zapatisti. Lo stesso è accaduto in una dozzina di altre comunità. "I priisti- hanno dichiarato i contadini derubati- stanno anche facendo la raccolta nei nostri campi di caffè. Il denaro lo stanno usando per comprare armi da puntare contro di noi ";

- il saccheggio del caffè, unica fonte di guadagno annuale per gli indigeni, significa fame sicura per l'anno successivo;

- l'8 Dicembre è stato siglato a Bruxelles il Trattato economico preferenziale tra Messico ed Unione Europea;

Per sapere:

- se il Governo non intenda farsi promotore tra gli altri Paesi dell'Unione Europea di una iniziativa tesa a condizionare la ratifica ed attuazione del trattato economico con il Messico: ad un reale rispetto dei diritti umani; all'attuazione degli accordi di pace sottoscritti con l'Ezln; alla fine dell'espulsioni degli osservatori internazionali dal Chiapas;

- se intenda assumere formale iniziativa sulle autorità messicane per chiedere spiegazioni sull'espulsione dell'osservatore di pace Riccardo Vitale e per chiedere la revoca di tale provvedimento;

- se non intenda includere il Chiapas tra le regioni con le quali attivare progetti di cooperazione allo sviluppo, sostenendo le proposte già formulate dall'associazionismo italiano di solidarietà in accordo con le organizzazioni non governative e per i diritti umani che operano in quello stato messicano.

Roma, 9 Dicembre 1997

"teodoli1" <teodoli1@iol.it>

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