IL MANIFESTO 9 Dicembre 1997
PDS: D'Alema italianizza il Chiapas
Massimo D'Alema, in viaggio in Messico, ha offerto l'occasione per riproporre
pari pari il teatrino politico romano inciampando però sul Chiapas.
Dopo aver dichiarato che "ha avuto più morti il Prd (il partito
di Cardenas) che l'esercito zapatista" - frase letta dai giornali
come alla destra fa più paura un democratico che un rivoluzionario
- ieri si è sentito costretto a correggere il tiro, beccato anche
da Fausto Bertinotti.
L'unica soluzione al conflitto in Chiapas, ha detto D'Alema, è
nel rispetto degli accordi di San Andres de Larrainzar sull'autonomia indigena
e nel rifiuto di ogni forma di violenza, "che del resto non si registra
soltanto in Chiapas, il dieci per cento del paese, ma è stata una
costante nella vita messicana, come testimoniano anche le centinaia di
morti nel Prd".
Questo, ha assicurato il segretario del Pds, è il senso corretto
della sua frase. "La mia è stata una constatazione e non un
giudizio di merito sugli zapatisti, estrapolata da una chiacchierata su
come il processo democratico in Messico è contrastato da tanti interessi".
D'Alema ha poi riferito sul colloquio avuto con il presidente mesicano
Ernesto Zedillo, il quale "ha assicurato che lo stato messicano esclude
nel modo più assoluto il ricorso alla forza e alla violenza. Da
parte mia ho espresso l'augurio che il negoziato possa riprendere".
Sempre sul Chiapas, D'Alema si è detto "estremamente preoccupato"
per il verificarsi di "azioni di gruppi paramilitari nella parte settentrionale
di quello stato, dove è meno presente l'esercito zapatista".
Ma se la questione del Chiapas, ha osservato, è certamente la più
"visibile", in Messico ci sono decine di etnie diverse ed esiste
"un delicato e più generale problema di riconoscimento dei
diritti delle minoranze.
Una questione, peraltro, fortemente dibattuta anche in Europa". D'Alema,
passando su un terreno più ampio, ha poi affermato che "rispetto
al conflitto nel Chiapas e al tema delle minoranze, il Partito della rivoluzione
democratica (Prd), principale forza di opposizione, ha un compito ancor
più rilevante: quello dello sviluppo della democrazia in un paese
con 100 milioni di abitanti".
"Bisognerebbe chiedere agli indios del Chiapas se gli zapatisti servono
o no alla loro causa. E la risposta l' hanno già data", ha
detto Fausto Bertinotti riferendosi alla frase di D'Alema ovviamente maltradotta
dai giornali secondo il segretario del Pds. Bertinotti, che l'anno scorso
andò in Chiapas e incontrò il subcomandante Marcos, ha poi
aggiunto: "Non capisco perché dovrebbero stare l'uno contro
gli altri, Cardenas e gli zapatisti. Invece la realtà concreta del
Messico ha visto un uomo come Cuauhtemoc Cardenas aver sempre interloquito
positivamente con la causa zapatista".
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