La repressione e militarizzazione colpiscono brutalmente la maggior
parte dei popoli nel nostro paese e perseguono l'obiettivo
di bloccare e mediare l'insottomissione sociale. Alla pacifica
esigenza di giustizia, democrazia libertà il governo sta
rispondendo con la repressione...
Come può il governo parlare di "applicazione della
legge", quando più di 500 individui dei corpi
militari e di polizia, consigliati e guidati da elementi nordamericani
dell'FBI - che dimostra chiaramente l'intervento degli Stati
Uniti nel nostro paese - appoggiandosi alla peggiore
canaglia pienamente identificabile con elementi paramilitari e
pistoleri che militano nell'Antorcha Campesina, piombano di notte
e come vili delinquenti arrivano nelle nostre comunità
a sequestrare e imprigionare indigeni indifesi, affermando
che sono "pericolosi membri" dell'Esercito
Popolare Rivoluzionario? Di fronte alla sua incapacità
di imprigionare i veri guerriglieri, il governo si scatena
contro il popolo indifeso mettendo in campo un esteso apparato
militare e poliziesco, creando il terrore ed arrestando
gente innocente, e con la giustificazione del Procuratore
di Giustizia dello Stato di fronte ai superiori, secondo il
quale "si stanno combattendo" i membri dell'Esercito
Popolare Rivoluzionario...
Prima hanno arrestato 17 compagni, poi ne hanno arrestati altri 30.
Ci domandiamo: fino a dove vuole arrivare il governo? All'esaurimento
della pazienza del popolo? Vuole obbligarci ad intraprendere
iniziative con maggiore combattività? Noi rispondiamo:
non arretreremo di un passo nella nostra lotta! Non ci fermeremo
fino a quando i nostri compagni non torneranno liberi!
Chiediamo a tutto il popolo messicano, a tutte le organizzazioni politiche e sociali, ai partiti, alle personalità sociali, politiche e della cultura, all'opinione pubblica internazionale, alle organizzazioni non governative per i diritti umani, nazionali ed internazionali, che si esprimano pubblicamente per la scarcerazione dei nostri prigionieri politici ed intervengano urgentemente per fermare l'azione brutale e repressiva del governo contro le popolazioni della regione dei Loxichas...
Per questa situazione di repressione e violazione dei diritti
umani dei popoli indigeni dei Loxichas e di altri popoli fratelli
che soffrono la stessa repressione
1. Le dimissioni del governatore Diodoro Carrasco Altamirano
e del Procuratore Generale di Giustizia dello Stato, Roberto
Pedro Martinez Ortiz.
2. La libertà immediata ed incondizionata delle nostre
autorità municipali e degli uomini del nostro popolo
che stanno sopportando umiliazioni e ingiustizie.
Ai nostri fratelli che si trovano prigionieri nelle mani
del governo ribadiamo che non ci fermeremo fino a quando non
li vedremo liberi.
L'Unione dei Popoli contro la Repressione della Regione di Loxichas
Fronte Popolare Operaio e Contadino; Unione Indigena Zapoteca
Chinanteca Emiliano Zapata; Comitato di Difesa degli Interessi
Popolari; Consiglio dei Popoli Indigeni e Contadini; Coordinamento
dei Maestri Democratici di Oaxaca; Comuneros di Zipolite; Unione
delle Colonie Popolari; Organizzazione Socio-Culturale Universitaria;
Sez.XXII del SNTE-CNTE
Ciudad de Juarez, Oaxaca 9 novembre 1996
(Tradotto da: Collettivo Internazionalista - Torino
e-mail: alifer@inrete.it)
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