ADDESTRANO MERCENARI INDIGENI PER COMPITI DI ANTI-GUERRIGLIA ZAPATISTA

(EL FINANCIERO 9/7/98 )

Il MIRA recluta giovani tra i 18 e i 25 anni

Comunità vicine a Ocosingo il centro delle operazioni

Alejandro Suverza/inviato

 

LAS CAÑADAS, Chis, 8 luglio.- Dicono che si stanno preparando per un'altra "guerra" nella quale affronteranno senza "vergogna" gli zapatisti. Sono decine di giovani che, reclutati dal Movimento Indigeno Rivoluzionario Antizapatista (MIRA), ricevono 850 pesos al mese e vengono addestrati militarmente per respingere qualsiasi incursione guerrigliera. Durante la notte, in luoghi protetti da uomini armati, vestiti di nero, gruppi dai 25 ai 45 giovani vengono addestrati due volte al mese con le seguenti parole d'ordine: "qualsiasi persona che arrivi e che sia guerrigliero, qui noi lo uccideremo, qui sta suo padre".

Le prime notizie sul MIRA giungono verso la metà del 1997. Adesso conta rappresentanti a El Censo, Plàcido Flores, San Caralampio, Guadalupe San Luis, Calvario, Santa Elena, Monte Libano e Taniperlas. Queste comunità delle cañadas di Agua Azul e San Quintin, appartenenti al municipio di Ocosingo, dove il paese é diviso e gli abitanti o sono simpatizzanti dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), o priisti o di altre organizzazioni come la Aric indipendente, sono i luoghi che il MIRA predilige per operare.

Da notizie verificate in un giro per le vallate, ogni dirigente del gruppo paramilitare riceve 10 mila pesos per il lavoro di reclutamento di giovani priisti dai 18 ai 25 anni di età che vive nei luoghi menzionati. A El Censo, paese situato a quasi quattro ore da Ocosingo, gli abitanti assicurano che il dirigente del MIRA del luogo é Nicolàs Garcìa Flores.

"Lui é il dirigente", assicura un'indigena di questo paese, "però é Abelardo Gonzàles Jiménez quello che insegna là nella scuola". Spiega che Abelardo é stato più di cinque anni nelle truppe dell'EZLN e dopo se ne andò perché lo considerò troppo difficile". Abelardo, secondo l'informatore, viveva a Perla di Acapulco, nella cañada di Agua Azul quando era zapatista, però dopo aver abbandonato il gruppo ribelle é andato a vivere a El Censo nella casa di suo suocero. "Per questo mi dice che ha una preparazione militare e dato che sa tutto quello che fanno gli zapatisti per questo andò ad addestrare", racconta l'indigena. Dopo aver iniziato da tre mesi il suo lavoro di addestramento, dice, elementi della polizia di pubblica sicurezza dello stato e, a volte, dell'Esercito Messicano visitano la sua casa e parlano con lui. Secondo il documento La Guerra in Corso, del Centro per i Diritti Umani Miguel Agustìn Projuàrez, il MIRA é stato riconosciuto come gruppo paramilitare che opera con armi ad alto calibro dall'ottobre del 1997. Assicurano che ha influenza in Oxchuc, Ocosingo, Huixtànn, Altamirano, Citalà, San Juan Cancuc e Las Margaritas che si trovano in Los Altos e nella Selva. Norberto Sàntiz Lòpez, deputato federale priista, il presidente municipale di Oxchuc, Sebastiàn Lòpez Balte e il professore Enrique Alfaro Lòpez, coordinatore regionale della sezione 7 del Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell'Educazione, sono segnalati come i principali dirigenti.

 

I testimoni

Riparato dall'erba che circonda la scuola Hermenegildo Galeana, l'indigeno tzeltal trattiene il respiro per non essere scoperto dalle guardie armate che vigilano gelosamente l'area di addestramento. I suoi occhi guardano con stupore il gruppo di giovani priisti comandati dall'ex zapatista Abelardo Gonzàles Jiménez. Nonostante la poca luce, l'indigeno ha riconosciuto poco a poco tutti i volti. Erano del suo paese, El Censo. Si trattiene ancora qualche minuto fino a che nella sua testa non é passata l'idea di essere scoperto dalle guardie, che tra le ombre camminano pronti davanti alla possibile apparizione di qualche curioso che vuole informarsi su ciò che sta accadendo in questa notte di aprile.

Un altro indigeno consultato dello stesso paese, racconta: "L'altra volta c'era una riunione dell'organizzazione ( Aric ) qui e io venni a prendere il mio accendino perché l'avevo dimenticato e qui (indica la scuola ) e svoltai, quando mi resi conto che la scuola era chiusa. Sono passato da un lato, volevano fermarmi, "mi fischiarono", però sono andato dritto e da lì li vidi che stavano studiando. Li ho visti lì vestiti di nero, erano puri priisti, non ho parlato perché sapevo che stavano studiando e ho pensato che avrebbero potuto farmi del male perché non sono dei loro".

Con 360 capifamiglia, El Censo aspira ad essere uno dei municipi nuovi del governatore del Chiapas, Roberto Albores Guillén, e inoltre è vicino ad una delle zone militari più grandi, situata a Monte Libano, dove viene denunciata l'esistenza del MIRA. Inoltre in questo paese la popolazione assicura di essere stata invitata ad unirsi al gruppo paramilitare MIRA in cambio di 850 pesos di paga e precisano che tanto Nicolàs Garcìa quanto Abelardo Gonzàlez Jiménez affermano pubblicamente di appartenere a questa organizzazione.

Commissari ejidali di altri villaggi di Las Cañadas, tra loro, Pedro Jiménez, del paese La Sultana, assicurano che si é giunti alla conclusione che il MIRA "si mette dove ci sono divisioni per poter aizzare la gente".

A Villa Las Rosas, pure molto vicino a Monte Libano, il promotore dei diritti umani, Manuel Sànchez Guzmàn, ha commentato che i pochi priisti del luogo dicono di essere d'accordo con il gruppo paramilitare.

 

Gli uomini della Pemex nella selva e nelle Cañadas

Come figure fantasma che discendono il monte e attraversano strade per poi ritornare ad addentrarsi nella boscaglia, gli uomini della Pemex (Petrolio Messico), come li chiamano, percorrono zaino in spalla e armati con fucili da assalto, diverse comunità di Las Cañadas. Sono stati visti agli abitanti di Nuevo Pichucalco, La Candelaria, Chacanteel, Amador Hernàndez, Salmaria e Patihuitz e c'è chi assicura che i loro volti non assomigliano a quelli dei messicani: "sono alti, forti, bianchi e dagli occhi chiari, sembrano dei militari ". Il 24 aprile, il 18 e il 25 maggio scorsi sono stati visti in luoghi differenti camminare per la montagna di Las Cañadas e nella Selva Lacandona.

"Noi - dice un rappresentante della comunità di Chacanteel - pensiamo che siano del controspionaggio militare e che siano stati mandati nella selva, in differenti luoghi e comunità e pensiamo così perché viviamo qui da molto tempo e non abbiamo mai visto gente estranea camminare per le montagne. Questi sembrano persone molto intelligenti.

 

L'incidente a Nuevo Pichucalco

Il 18 maggio, assicura un indigeno, un suo fratello andò a spegnere un incendio ma fu intercettato da tre uomini con la camicia del Pemex e che portavano armi. Racconta che gli uomini dopo aver collocato i loro zaini sulle spalle dell'indigeno lo fecero camminare fino alla laguna di Miramar, situata a oriente di San Quintìn. Prima di iniziare la marcia, racconta l'uomo, diedero un calcio in faccia al compagno che aveva gli zaini sulle spalle. Durante il cammino su un colle il fratello, 46 anni d'età, cominciò a gridare perché oltre a lui c'erano altri uomini che cercavano di spegnere l'incendio. Fu gettato a terra con un altro calcio, però questa volta nella gamba. Arrivati ad un ruscello, dopo ore di cammino, continua l'uomo, gli presero il suo bicchiere e bevvero l'acqua. Invitarono anche lui a bere e quando iniziò gli hanno dato un altro calcio. Dopo lo lasciarono libero dicendo: "Bene, adesso puoi andare a lavorare perché c'è da spegnere questo incendio rapidamente." "Però il signore pensò male perché quando afferrò il suo machete e stava per voltarsi per sbarazzarsi di questa persona, si arrabbiò anche per il suo coraggio, stava per colpirlo con il suo machete, però quando si voltò c'erano già le armi."

L'indigeno afferma che le apparizioni degli uomini della Permex sono iniziate in aprile e la gente é preoccupata perché picchiano le persone e li sfruttano. Il giorno seguente, il 19 maggio, racconta che sono andate più di cento persone a cercarli, però inutilmente.

"Loro (gli uomini della Pemex) sono nei territori di Estrella, di Patihuitz, nella selva Lacandona e alla laguna di Miramar. Noi ci stiamo segnando in quali comunità compaiono questi strani individui per prendere nota e informare. La gente li ha visti, non é un'invenzione."


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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