9 marzo 1997

LA PROCURA DEL CHIAPAS DETIENE DUE SACERDOTI GESUITI

Jesus Ramirez Cuevas - Reuter San Cristobal de las Casas, Chiapas.

La detenzione dei sacerdoti gesuiti, Gonzalo Rosas Morales e Jerónimo Hernández - quest'ultimo assessore dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale - e dei due dirigenti indigeni, da parte degli agenti della Procura Generale di Giustizia del Chiapas (PGJE), "è una violazione dei diritti umani e costituzionali, è una violazione dei diritti dei prigionieri, della Diocesi e della Stampa" ha dichiarato al Reuter Gonzalo Ituarte, Vicario Generale della Diocesi di San Cristobal.

"Siamo molto preoccupati perché questi fatti confermano che in Chiapas continua ad esserci l'impunità e l'abuso di potere" ha segnalato Ituarte nell'intervista di quest'oggi a mezzogiorno.

"I sacerdoti sono stati picchiati durante la detenzione e fino ad ora vengono mantenuti nell'impossibilità di comunicare. Non è stato permesso di visitare i sacerdoti neanche ai loro avvocati. Questa mattina si è permessa la visita di due persone della Diocesi che hanno confermato i maltrattamenti sofferti dai compagni" ha informato il padre domenicano che è anche membro della Commissione Nazionale di Intermediazione (Conai).

I religiosi sono stati incarcerati ieri nella città di Palenque da elementi della Polizia Giudiziaria dello stato, accusati di aver preso parte ad una imboscata svoltasi venerdì a scapito di un contingente di Sicurezza Pubblica nella quale sono morti due poliziotti e più di cinque sono risultati feriti.

"L'accusa della Procura è un'accusa fabbricata che si scoprirà con il passare del tempo. E' una dimostrazione di come si amministra la giustizia in Chiapas.

La detenzione dei sacerdoti è avvenuta dopo un'operazione nella quale il governo e le autorità giudiziarie hanno violato le leggi, le garanzie individuali, ed è stata attuata in forma illegale. I religiosi sono stati incarcerati senza ordine di cattura e con l'uso della violenza" ha denunciato Gonzalo Ituarte.

"Adesso vogliono far credere che padre Gonzalo Rosas possedeva una pistola. Questa è una menzogna, le accuse sono false". Padre Gonzalo - indiziato dalla PGJE come "presunto diretto responsabile dell'aggressione della polizia statale" - è stato sequestrato da agenti giudiziari e trasportato in elicottero fino alla capitale chiapaneca. Nel frattempo Jeronimo Hernandez e due dirigenti contadini sono stati trasportati via terra da Palenque - distante 250 chilometri da Tuxla Gutierrez - fino agli insediamenti della PGJE, in qualità di "indagati", ha segnalato padre Ituarte.

Il segretario del Governo di Stato, Eraclio Zepeda, si è messo in contatto con noi e si è impegnato affinché gli avvocati incontrino i detenuti. Ci ha detto che era preoccupato, ma non ci ha detto altro. Fino ad ora non c'è nessun funzionario che abbia avuto il coraggio di spiegare la situazione" si è lamentato il religioso.

In un comunicato diffuso ieri notte , la Diocesi di San Cristobal della quale è a capo il Vescovo Samuel Ruiz, ha espresso "un'energica protesta per questo nuovo atto arbitrario contro rappresentanti della Chiesa Cattolica del Chiapas".

La Procura della Giustizia dello Stato ha informato che i sacerdoti si trovano nella sua sede "in qualità di indagati per investigare sull'aggressione subita dalla polizia statale" avvenuta venerdì sera nel municipio di Palenque.

Secondo l'Indagine Preliminare 166-CAJ74/997 aperta dal Pubblico Ministero della PGJE per "i delitti di omicidio, lesioni ed altre conseguenze", un gruppo di polizia realizzò una operazione in due "ranchos" dell'allevatore Manuel Huerta per sgombrare dei contadini dell'organizzazione indigena Xi-Nich (Formica, in lingua Chol) che occupavano i terreni. Dopo lo sgombero, i veicoli della polizia incontrarono un posto di blocco sulla strada Palenque-Villahermosa fatto da integranti dell'organizzazione Xi Nich.

La PGJE in un comunicato informò che lo scorso 7 marzo elementi della Sicurezza Pubblica "furono attaccati" con armi da fuoco sull'altura dell'abitato San Martín Chamizal, municipio di Palenque. "Gli agenti viaggiavano disarmati e quando stavano per mangiare in un terreno vicino furono attaccati da integranti dell'organizzazione contadina Xi Nich". Secondo la PGJE, l'azione violenta si concluse con l'uccisione di due poliziotti ed il ferimento di altri cinque.

Secondo la versione diffusa da Xi Nich (organizzazione che riunisce indigeni choles della regione), non fu un'imboscata ma si trattò di uno scontro tra poliziotti e contadini". Il venerdì passato gli agricoltori furono sgomberati in modo violento da due poderi che avevano "preso" . Poco dopo, integranti di questa organizzazione bloccarono la strada che porta a Palenque "credendo che le forze di sicurezza avessero arrestato alcuni compagni". "Nel momento in cui arrivò la polizia si creò uno scontro perché i poliziotti cominciarono a sparare sulla gente e questa si difese", spiegarono in un comunicato stampa reso pubblico oggi.

"Le condizioni di guerra di bassa intensità che soffre lo stato del Chiapas", ha denunciato la Diocesi di San Cristobal, "evidenziano", la continuazione dei vecchi metodi che rendono ogni volta più irraggiungibile lo stabilizzarsi dello stato di diritto".

"Questa nuova accusa si aggiunge ad una lunga lista di fatti che abbiamo fatto conoscere opportunamente e che sicuramente aumenteranno per allontanare l'attenzione sul fatto fondamentale che è la crisi del processo di dialogo e negoziato" segnala il documento dell'istituzione religiosa.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)


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