COME MENTE IL GOVERNO MESSICANO ALL'ESTERO

La Presse Montreal, 8 dicembre 1997

CONFLITTO IN CHIAPAS: PER UNA SOLUZIONE PACIFICA E GIUSTA

Enrique Arellano Zavala

L'autore è l'incaricato culturale e stampa del consolato generale del Messico in Montreal

Mi piacerebbe rispondere al testo intitolato "Messico: escalation della guerra di bassa intensità", scritto dalla Rete di solidarietà col Messico, e altre ong di Montreal, pubblicato in La Presse del 21 novembre scorso. Su questo tema, mi permetto di farle giungere la seguenti precisazioni circa la politica del governo messicano rispetto alla situazione del Chiapas, con il fine che i suoi lettori possano comprendere meglio questa situazione.

Dall'inizio del conflitto nello Stato del Chiapas, il governo del Messico ha fermamente incoraggiato il ricorso al dialogo e al negoziato con il proposito di trovare una soluzione pacifica, giusta e durevole al conflitto nello Stato del Chiapas.

Il governo messicano ha fatto tutto il possibile affinché i negoziati con l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) avessero luogo, in tutti i momenti dentro al quadro della legalità e delle sue istituzioni, situandosi in una prospettiva di corto, medio e lungo periodo in modo da permettere di risolvere la situazione nel suo insieme.

Il governo del Messico continuerà a dispiegare tutti gli sforzi possibili per trovare una soluzione al conflitto, favorendo la realizzazione di un accordo con l'EZLN, fondato sul negoziato tra le due parti.

Con l'affanno di assicurare in Chiapas l'esistenza di condizioni soddisfacenti per la distensione politica e sociale ed evitare che conflitti esterni influiscano sul processo di dialogo, il governo federale e quello dello Stato del Chiapas hanno realizzato le seguenti azioni:

La realizzazione di tutte queste azioni è stata portata avanti sulla base del dialogo e della concertazione con organizzazioni indigene, contadine e sociali della regione.

Fin a questo momento l'EZLN non ha risposto alle iniziative del governo per riprendere i negoziati di pace. In particolare, l'EZLN non ha risposto alla proposta del presidente Ernesto Zedillo tendente ad effettuare una riforma costituzionale sui diritti e sulla cultura indigena, rispettando gli Accordi di San Andres Larrainzar, senza che questo pregiudichi il territorio, la sovranità e l'unità nazionale.

A partire dal dialogo iniziato in San Andres, varie organizzazioni e simpatizzanti dell'EZLN hanno potuto visitare il gruppo. Da allora, carovane di aiuto umanitarie organizzate dalle ong sono venute, scambi di opinioni con intellettuali, artisti, lider e rappresentanti di partiti politici del paese e dell'estero si sono realizzati regolarmente.

Nel settembre 1997, 1.111 simpatizzanti dell'EZLN realizzarono una lunga marcia, dal Chiapas fino a Città del Messico, l'EZLN annunciò la creazione di un Fronte civile zapatista. Il governo del Messico stima che la creazione di questo fronte è positiva, nella misura in cui questo possa contribuire alla ripresa dei negoziati.

Il governo del Messico seguirà facendo continui sforzi per trovare una soluzione pacifica, giusta e durevole al conflitto del Chiapas, in consonanza con gli interessi generali del paese(...)

Traduzione libera e invio in rete da parte di Jacqueline Perez <perez@totale.net>

(traduzione in italiano a cura del Comitato Chiapas di Torino)

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