Da La Jornada dell'8 giugno 1998
SAMUEL RUIZ ANNUNCIA
IL DISSOLVIMENTO DELLA CONAI A CAUSA DELLA
STRATEGIA UFFICIALE DI GUERRA
Ieri notte Mons. Samuel Ruiz, vescovo di San Cristobal de Las Casas, ha annunciato in una lettera la sua riunucia alla presidenza della CONAI e lo scioglimento di questa istanza di mediazione che da anni lavora per una soluzione pacifica al conflitto del Chiapas. Le motivazioni principali che hanno condotto la CONAI a questa decisione sono "l'evidente abbandono da parte governativa del percorso del dialogo, secondo il modello osservato al tavolo di San Andrés e per la decisione del governo di eseguire unilateralmente quanto accordato invocando un dialogo diretto senza necessità di alcuna mediazione".
Samuel Ruiz ha ricordato che nonostante gli accordi raggiunti dal governo messicano e l'EZLN al Tavolo 1 di San Andrés, l'esecutivo ora li considera inaccettabili e per questa situazione l'Esercito Zapatista ha pronunciato le sue ultime parole e si è immerso in un comprensibile e pesante silenzio che è stato letto dall'altra parte come un rifiuto al dialogo".
Inoltre il vescovo ha denunciato che il governo di Zedillo ha iniziato una costante e crescente aggressione alla Diocesi di San Cristobal, alla mediazione ed alla sua persona, in una campagna messa in movimento da diverse istanze governative e dallo stesso esecutivo.
"Questa persecuzione", ha dichiarato mons. Ruiz, "ha avuto inizio sin da prima del 1994, con una persecuzione sistematica che si è concretizzata in numerose azioni come l'espulsione di sette sacerdoti per mezzo di accuse false; il rifiuto del permesso di soggiorno di agenti pastorali stranieri, l'incarcerazione di quattro sacerdoti con false accuse e in flagrante violazione dei diritti umani; la chiusura di 40 chiese alcune delle quali occupate dall'Esercito Messicano; ordini di cattura a numerosi sacerdoti, religiosi, missionari e la pressione su contadini per farli affermare che la diocesi consegna loro le armi".
In un documento intitolato "Per la pace: una maggior partecipazione della società", la CONAI ha constatato che il governo continua a smantellare le condizioni necessarie al dialogo e al negoziato attraverso i seguenti fatti:
Il gruppo degli ex membri della Conai hanno esortato la società civile del Chiapas, del Messico e del Mondo, le forze politiche del paese, perché assumano un ruolo più attivo che "freni le strategie di guerra del governo e favorisca una pace giusta e con dignità, che non potrà essere possibile senza il rispetto dei diritti collettivi dei popoli indigeni e un avanzamento significativo per la riforma dello Stato e la transizione alla democrazia".
La segreteria di Governo (il ministero degli interni messicano) ha ribadito che continuerà a cercare la via diretta al dialogo e il negoziato con l'EZLN mentre riguardo alle dimissioni di Samuel Ruiz e lo scioglimento della Conai l'ufficio governativo per le questioni religiose ha assicurato che per quanto riguarda la persecuzione religiosa le affermazioni del vescovo sono "carenti di verità e tendenziose oltre che false e dolose". Afferma che le distanze col presidente della Conai sono politiche e non pastorali e che il vescovo ha promosso l'ingerenza degli stranieri nelle questioni nazionali".
(a cura del Consolato Ribelle del Messico - Brescia <ezlnbsit@mbox.vol.it>)
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