Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale

Comunicato stampa

Messico, D.F. 8 maggio 1998

Il Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale (FZLN) rende pubblico il suo aperto riconoscimento e ringrazia per il lavoro d'osservazione internazionale, che ha effettuato in questi giorni nel Chiapas, la carovana di cittadini italiani "Tutti siamo indigeni del mondo". Nonostante tutti gli ostacoli che fin dall'ambasciata messicana in Italia ha iniziato a porgli il governo messicano, affrontando in seguito limitazioni assurde al libero transito nel territorio messicano, più tardi aggrediti direttamente dai gruppi paramilitari priisti che agiscono con l'appoggio del governo del Chiapas ed attaccati per tutto il tempo da una campagna xenofoba lanciata su tutti i mezzi di comunicazione alla portata delle autorità migratorie messicane, i 134 componenti della carovana hanno portato aiuti umanitari ed hanno guidato i loro passi verso dove li portava la loro coscienza, con il rischio di essere aggrediti fisicamente oppure espulsi.

Niente può giustificare né le opinioni né le azioni con cui il governo ha attaccato la carovana "Tutti siamo indigeni del mondo", dal punto di vista costituzionale solo in uno stato di guerra o d'assedio dichiarati si potrebbe impedire il libero transito di cittadini nazionali e stranieri sul territorio messicano. Politicamente e socialmente, questo gruppo di italiani rappresenta partiti politici presenti nel parlamento italiano ed in quello europeo, così come organizzazioni non governative che nel febbraio scorso hanno dimostrato la propria forza e rappresentatività con una grande manifestazione di decine di migliaia di persone per le strade di Roma, in solidarietà alle comunità indigene del Chiapas. Legalmente lo stesso governo ha autorizzato l'ingresso nel paese di questo gruppo di italiani con visti di osservatori internazionali e nessun regolamento migratorio specifica che questa osservazione abbia limitazioni geografiche.

Questo gruppo di cittadini italiani ha posto di nuovo il governo messicano sul banco degli imputati di fronte all'opinione pubblica internazionale per chiedergli: cosa nasconde il governo a Taniperlas e ad Amparo Aguatinta che non vuole che il mondo veda? Forse nasconde centinaia di donne, bambini ed anziani sequestrati dai paramilitari e poliziotti che hanno preso il controllo del paese seminando paura e terrore? Cosa nasconde il governo in tutto il paese per restringere ed ostacolare, ancor più, le possibilità di ingresso di osservatori internazionali nel nostro territorio?

Nonostante tutti questi ostacoli, la carovana "Tutti siamo indigeni del mondo" ha potuto vedere, passando per le comunità indigene in resistenza, l'aggravarsi della situazione dei diritti umani: militarizzazione di ampie zone dello stato, proliferazione di gruppi paramilitari apertamente legati, se non addirittura comandati, dai dirigenti priisti locali, flagranti violazioni ai diritti costituzionali di libero transito, persecuzione militare, poliziesca e paramilitare delle comunità zapatiste, sequestro di donne della comunità di Taniperlas, detenzione di indigeni e, nei fatti, il disconoscimento da parte del governo di qualsiasi legislazione: della Costituzione messicana, degli accordi internazionali in materia di diritti umani e di diritti indigeni, della Legge per il Dialogo e la Riconciliazione in Chiapas e degli stessi Accordi di San Andrés già firmati... tutto questo in difesa di un presunto "ristabilimento dello stato di diritto" e di una presunta volontà di aprire la strada alla legislazione sui diritti indigeni, attentando contro lo stesso stato di diritto e riempiendo le carceri di indigeni ed i villaggi di indigeni perseguitati.

Niente è stato sufficiente per il governo messicano allo scopo di nascondere la vera situazione che si vive in Chiapas, e questo lo dobbiamo al valore, alla serenità ed alla responsabilità con cui questo gruppo di italiani ha assunto il proprio compito di osservazione internazionale.

Di fronte alle grida deliranti del governo e dei suoi "amici" che si coprono di un patriottismo corrente, noi diciamo: siano benvenuti gli occhi e le orecchie del mondo in Chiapas ed in Messico! La difesa dei diritti umani e la difesa della pace sono dovere di ogni essere umano, al di là delle nazionalità e delle frontiere.

Per questo l'FZLN, che riconosce nell'osservazione internazionale dei diritti umani un contrappeso all'abuso di potere dei governi, dà il suo riconoscimento e ringrazia pubblicamente la carovana "Tutti siamo indigeni del mondo" ed invita la società civile internazionale a moltiplicare questo tipo di sforzi. L'unico modo di impedire al governo di continuare ad espellere gli osservatori internazionali in Chiapas o ad impedirne il transito sarà quello di fare pressioni con la presenza di altri osservatori affinché si rispetti il loro lavoro e si garantisca la loro sicurezza.

Che la storia benedica questi amici del popolo messicano, perché noi l'abbiamo già fatto.

Enrique Avila, della Commissione Coordinatrice Nazionale del FZLN

Ulises Martinez, della commissione Internazionale del FZLN


(a cura dell'Associazione Ya Basta per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo)



logo

Indice delle Notizie dal Messico