arrivato con amanecer@aa.net l’8 febbraio 1998

Comunicato dell’EZLN al "TIEMPO"

Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
Messico, Febbraio 1998

Per Concepcion Villafuerte e Amado Avendaño
Periodico "Tiempo", San Cristobal de Las Casas, Chiapas, Messico

Subcomandante insurgente Marcos
CCRI-CG dell’EZLN Messico

Donna Conchita e don Amado:

Qualcosa di veloce per la premura che impongono il tempo ed uno spazio pieno di carri armati, aerei ed elicotteri.
Vi scrivo queste righe con la speranza che arrivino per i giorni 6 e 7 febbraio 1998, giorni in cui il "Tiempo" commemora i suoi 30 anni.
Spero che l’abbraccio che accompagna queste parole arrivi in tempo al "Tiempo" e che giunga a tutti quelli che in questi 3 decenni si sono impegnati, e s’impegnano, sulla base a queste 3 cose che sono quelle che fanno di un giornalista un essere umano: onestà, tenacia e professionalità.

Mentre le parole cercano di essere all’altezza di ciò che sentiamo, vi comunico ufficialmente: "Il CCRI-CG dell’EZLN si congratula cordialmente col periodico "Tiempo" per i suoi 30 anni di eccetera. Punto, di seguito. Speriamo che eccetera, punto e a capo. Democrazia. Punto e a capo. Libertà. Punto e a capo. Giustizia, punto e a capo. Dalle eccetera. Punto e a capo. Per il Comitato eccetera. Punto e a capo. Subeccetera. Punto e a capo. Messico, febbraio 1998. Punto fine" (il presente comunicato di congratulazioni, emesso da noto (per pena governativa) gruppo di trasgressori della legge, deve essere collocato in un luogo visibile del locale del periodico felicitato.
Questo con il fine che le autorità del supremo non debbano disordinare molto tutto l’ufficio del "Tiempo" in cerca di prove che dimostrino che la verità, come 30 o 300 anni fa, è sovversiva).

A parte la comunicazione ufficiale, qui c’è il saluto che, a nome dei compagne e delle compagne zapatiste ed il mio proprio, inviamo a voi, a donna Conchita e a don Amado, per aver fatto nascere e mantenuto il "Tiempo" per tutto questo tempo.

4 anni fa, in un affrettata parvenza di ciò che allora era per noi il lavoro dei mezzi di comunicazione, avevo scritto quello che sentivamo sul "Tiempo" che orienta e informa. Non lo voglio ripetere, continuiamo a sentire ed a pensare lo stesso.
Però adesso, inoltre, vediamo che il lavoro di donna Conchita e di don Amado, è una dimostrazione, tra molte, che essere piccolo non significa essere debole, che le altezze si misurano con l’impegno e non col tiratura, e che si può andare avanti senza vendere la dignità (che non è altro che mettere un prezzo alla claudicazione).

In inchiostro e carta, arrivati in un momento non adatto, abbiamo letto che si ci invita ad assistere alla celebrazione del 30° anniversario.
La necessità di occuparci prima di tutto di varie decine di migliaia di soldati ci obbliga a declinare l’invito.
Vi arrivano, al posto nostro, queste parole che pretendono di ripetere quell’abbraccio dell’incontro nella Cattedrale, nel febbraio del 1994, e per mormorare di nuovo quel "Grazie!" che, come sempre, ha voluto dire "Continuate!".

Per il resto, sembra inevitabile il nostro (e con "nostro" voglio dire "di tutti") trionfo.
AI suo tempo arriveranno altri tempi, e altri passi ancora saranno necessari per arrivare a quel punto che si vede da lontano e che molti chiamano "speranza".
Noi, con lo sguardo ravvicinato che ci caratterizza lo chiamiamo "il domani".
Per raggiungere l’una e l’altro abbiamo la certezza che il passo non si misura lungo il percorso, ma col profondo dell’impronta che lasciano i piedi degli uomini e delle donne che, come quelli del "Tiempo".
Sappiamo che speranza e domani, o sono rispettati da parte di tutti o non riescono ad essere altro che un’inserzione a pagamento da parte della prudente negligenza che ci offre la "modernità".

Auguriamo quindi lungo tempo al "Tiempo", l’impronta che ha lasciato e lascia è molto profonda e questo, lo ha detto il Vecchio Antonio, è quello che realmente conta col passare del tempo.

Bene, salute e che la democrazia, la libertà e la giustizia trovino già il loro spazio... e il loro tempo.

Dalle montagne del Sudest messicano

Subcomandante Insurgente Marcos

Quartiere Generale dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

Messico, febbraio 1998

(traduzione Comitato Chiapas di Torino)


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