DISTRUGGONO LO SPAZIO CIVILE PER LA PACE A SAN CRISTOBAL

Nella serata di lunedì 7 dicembre 1998, un gruppo di persone appoggiate dalla polizia municipale e da quella di sicurezza pubblica, si sono presentate di fronte alla cattedrale di San Cristobal ed hanno distrutto il chiosco che per tre anni è stato lo spazio di espressione del pensiero indipendente di questa città e del Chiapas.

Questo atto vandalico è chiaramente un atto di provocazione, prepotenza e desiderio di impedire il processo di pace in Chiapas, da parte del governo municipale uscente ed entrante, giacché ne sono coinvolte persone dell'amministrazione attuale ed il gruppo era capeggiato dal padre di Mariano Diaz, tanto per mostrare il tipo di governo che avremo nel municipio di San Cristobal.

Le organizzazioni sociali hanno immediatamente manifestato la propria indignazione per questa offensiva, diffondendo il seguente comunicato ed invitando tutta la cittadinanza ad iniziare le

GIORNATE A FAVORE DELLA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE

che inizieranno martedì 8 dicembre alle ore 17.00 proprio di fronte alla cattedrale, per denunciare i fatti ed informare il mondo sulle azioni di guerra del governo che dimostra di non avere alcuna intenzione di arrivare ad una pace degna e giusta.


 

San Cristóbal de Las Casas, Chiapas

7 dicembre 1998

Alla Società Civile Nazionale ed Internazionale

Ai mezzi di comunicazione

Noi, organizzazioni firmatarie denunciamo lo "smantellamento" e la distruzione dei materiali con i quali era stato costruito il chiosco e lo striscione dello "Spazio civile per la pace", situato nella Piazza della Cattedrale della nostra città. Questo spazio era stato costruito dai cittadini e dalle cittadine di San Cristobal nel settembre 1995, come spazio di espressione ed incontro tra chi anela ad una pace giusta e degna. Dal 1994, qui si sono tenute le riunioni delle varie marce storiche dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale e delle organizzazioni sociali, qui sono arrivate le donne indigene con la loro marcia dell'8 marzo 1996 e da qui sono partiti sia la Comandante Ramona che la marcia dei 1.111 per Città del Messico.

Questa "operazione di smantellamento" e la distruzione dei materiali è stata diretta da Ricardo Diaz Martines, padre del candidato priista "eletto" nella passata frode elettorale quale "presidente municipale" e da altri suoi familiari, che si sono già distinti in passato per le loro tendenze violente ed intransigenti, protetti dalla Polizia Municipale e dalla Polizia di Sicurezza Pubblica dello Stato. Senza dubbio, questa azione si accorda al momento attuale di repressione che si vive nel nostro stato e scaturisce da un accordo tra l'amministrazione municipale entrante e quella uscente.

Crediamo che attraverso provocazioni come questa, i settori "duri" del governo che sostengono una soluzione militare del conflitto, vogliono ostacolare la realizzazione della Consulta sulla Proposta della Cocopa su Diritti e Cultura Indigeni, in quanto nell'ultimo incontro della Società Civile con l'Esercito Zapatista, era stato deciso di costruire spazi simili a questo in ognuno dei municipi del paese.

In quell'Incontro lanciammo la Convocazione per rimodellare questo Spazio Civile per la Pace (ECIPAZ), per adeguarlo all'architettura del centro storico della nostra città e non è una coincidenza che a meno di quindici giorni si sia ordinato il suo smantellamento. Ovviamente la nostra proposta è tuttora valida e chiediamo di proporre disegni per ricostruire questo spazio.

Fraternamente

Enlace Civil, Foca, COCIDEP, Kinal Anzetic, FZLN-scic, CIUZPAZ, Alianza Cívica, CIAM, BACOSAN, Jolom Mayàetic, Parejo Scotol


(traduzione Comitato Chiapas "capitana Maribel" - Bergamo) - "an.po" <maribel@uninetcom.it>



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