da La Jornada 7 luglio 1997

Giornata tranquilla in generale; in Chiapas, gravi incidenti

Corrispondente da Tuxtla Gutiérrez, capitale del Chiapas¤

Furto di materiale elettorale, urne bruciate, blocchi stradali ed altre azioni effettuate per lo più da incappucciati e da gente armata, presumibilmente componenti dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), hanno fatto sì che nel distretto di Ocosingo si installassero unicamente il 24 per cento dei seggi elettorali, mentre nei distretti che comprendono la zona de Los Altos e i municipi della zona in conflitto del nord, se ne sono installati il 50%. Cioè non sono stati installate 552 urne, 97 delle quali sono state rubate o incendiate.

Si prevede la possibilità di annullare i voti in tre distretti.

Secondo il rapporto dei partiti politici, nel distretto di Palenque, dei 339 seggi programmati si è installato il 50.74 %; nel distretto di San Cristóbal de las Casas il 62 % di 303, mentre ad Ocosingo, di 288, solamente il 24 per cento.

Relazione degli incidenti

Il presidente dell'IFE, ha dato lettura degli incidenti denunciati dai partiti politici.
Fra di questi ha menzionato il distretto di Ocosingo, dove nelle comunità Frontera Corozal, Nueva Palestina, Lacanjá, Chansayuab, Monte Líbano, San Pedro, Carrizal, El Tumbo, San Caralampio, Nueva Esperanza, Sibacha, San Marcos, così come pure nel capoluogo di Altamirano, gruppi di individui sono arrivati a rubare e bruciare le urne.
Nella maggioranza dei casi erano gruppi di gente incappucciata e armata. Il PRD ha reso noto che nei due capoluoghi di Ocosingo e Altamirano c'era un forte dispiegamento di militari vestiti da civili, che hanno circondato le piazze e intimidito i votanti.
Nel distretto di Palenque, il PRD ha denunciato che membri del gruppo paramilitare Paz y Justicia hanno realizzato blocchi stradali nelle comunità di Cruz Verde ed El Limar, il che ha impedito che le schede arrivassero alla zona bassa di Tila.
A Sabanilla, il blocco è stato all'altezza della comunità di Moyos, per cui non si sono potuti installare seggi.
Nel municipio di Palenque, per almeno 6 seggi i funzionari non si sono nemmeno presentati.

[....Alla fine della lunga relazione, naturalmente si è accusato il PRD e l'EZLN d'essere i responsabili, insieme con i catechisti che non mancano mai, per gli incidenti elettorali. Il PRD presente ha ribadito la sua estraneità ed ha chiesto l'annullamento delle elezioni nella zona]

Hermann Bellinghausen, inviato, Los Altos, Chis., 6 de julio ¤

Le urne hanno bruciato in Chiapas.
I tre distretti della regione indigena dello stato presentano una tale quantità di incidenti, e soprattutto di seggi non installati o distrutti (più di 600), che sicuramente le elezioni non saranno valide.
L'indice d'astensione è molto elevato dove i seggi c'erano, e allora bisogna dire che gli indigeni chiapanechi hanno disprezzato le elezioni.

"Per rabbia" spiega il commissario per la stampa del municipio autonomo San Pedro de Chenalhó.
"Per la repressione che fa il governo. Solo ci rimane la resistenza".
"Non abbiamo un candidato", aggiunge, circondato da vicino da un centinaio di persone ed in compagnia del consiglio municipale al completo...

Urne bruciate o rubate, strade bloccate da tronchi o pietre, atti massicci delle "basi d'appoggio" zapatiste a San Andrés, Pantelhó e Chenalhó.

Cammino minato

Nel capoluogo municipale di Pantelhó, in mano ai priisti, unico luogo de los Altos tzotziles ancora in mano a proprietari meticci, la votazione si effettua dopo un miting mattiniero di 200 zapatisti, che alle 8 della mattina irruppero in Pantelhó per "invitare" la popolazione a non votare e dopo si ritirarono pacificamente.
S'avvicina l'ora della chiusura e non hanno votato neanche la metà degli iscritti al seggio installato nel chiosco della piazza centrale.
In altri seggi vanno a votare "parenti degli iscritti" con i funzionari dei seggi che annuiscono.

"Noi parteciperemo quando il governo rispetterà le promesse", dice il portavoce del municipio autonomo: "Non c'è democrazia", afferma. "Come fanno a parlare di democrazia se non rispettano i diritti e la cultura indigeni. E con tanta militarizzazione. Abbiamo saputo in più che anche se la gente vota, non vince. Per questo disconosciamo le urne."

A sua volta, il presidente del Consiglio Municipale de San Andrés dichiara che la gente aveva bruciato 6 urne (e ieri una marcia aveva annunciato che qui si sarebbe impedita l'installazione dei 20 seggi del municipio di San Andrés): "Il popolo è già maturo politicamente e può essere autonomo. Questo è l'avanzamento della politica in San Andrés. Noi indigeni ci possiamo governare!", hanno esclamato.

Non ci sono stati scontri fisici, tranne all'ejido La Laguna, in Altamirano, dove ci sono stati 3 feriti e 3 arresti per uno scontro fra priisti e perredisti.

In molte zone le strade sono state bloccate: in Oventic (San Andrés), a El Edén (San Pedro Michoacán), o pure a San Caralampio, ai confini dei Monti Azzurri.

A Monte Líbano, "la gente" (termine usato dalla radio locale, da parte di Alianza Civica) ha bruciato 3 urne, a pochi metri dall'accampamento militare.
Casi simili si sono ripetuti a Perla de Acapulco, Amparo Aguatinta, Tulancá Tibó, Simojovel. En Chicón, per lo meno in 10 villaggi si è impedita l'installazione dei seggi. In Yactechum, tra Chenalhó e Polhó, sono stati minacciati ed espulsi gli osservatori di Alianza Cívica.
Circa la metà della popolazione non c'è, se n'è dovuta andare e così hanno votato solo quelli del PRI.
Qui, come in Pantelhó, Chalchihuitán, Mitontic e San Juan Chamula, è successo frequentemente che ci fossero solo rappresentanti del PRI nei seggi.

Uno dei contadini che bloccava il passo per El Edén, nella vallata di Las Margaritas, ha detto stamattina: "Non vogliono ancora che votiamo, dato che il Parlamento è in debito con noi, non ha rispettato l'impegno di cambiare le leggi".

Al cadere della notte c'era tensione. All'uscita di de San Cristóbal verso los Altos, uno spettacolare operativo poliziesco è stata la prima risposta alla mancata installazione del 40% dei seggi nel distretto di Jovel...

L'IFE aveva contato solo 21 seggi problematici.
Da ieri, Alianza Cívica aveva segnalato, invece, rischi di scontri "fra 2 eserciti".
Però ufficialmente si è ripetuto fino a sazietà che "le condizioni c'erano".
Evidentemente però in tre distretti non ci sono state, e forse in 4, dei 12 distretti chiapanechi.


(a cura del Comitato Chiapas di Torino)


logo

Indice delle Notizie dal Messico