La Jornada, 7 luglio 1996
Josè Gil Olmos, inviato e Elio Henriquez, corrispondente, San Cristobal de las Casas, Chiapas, 6 luglio 1996.
Il Foro Speciale per la Riforma dello Stato, nel
quale parteciparono 143 membri della società civile, partiti
politici e organizzazioni di tutta la Repubblica, ha terminato
i lavori. I risolutivi, che saranno inviati al Congresso dell'Unione,
come parte della Riforma dello Stato, includono la convocazione
di un nuovo costituente e una nuova Costituzione, la transizione
pacifica ad una democrazia partecipativa ed includente, riforme
elettorali trasparenti e il freno alla crescente militarizzazione
nel paese.
In questi 6 giorni di lavori, la Dirigenza dell'EZLN
non ha mostrato solo la sua capacita' di convocazione a due anni
e mezzo di esistenza, ma ha anche ottenuto accordi con organizzazioni
sociali e politiche come il Partito della Rivoluzione Democratica
(PRD), il Partito del Lavoro (PT), El Barzòn, il cardenismo
rappresentato dall'ingegnere Cuauhtémoc Càrdenas
e il Coordinamento Intersindacale, in cammino verso la costruzione
di una "grande alleanza nazionale" come alternativa
democratica.
Nel momento della presentazione dei risolutivi, il
Subcomandante Marcos ha detto che la proposta zapatista e' di
invitare ad un dialogo tutto il paese come parte di un "movimento
nazionale di resistenza". Questo incontro deve avere una
continuazione perché ha ritrovato la propria dimensione
in una "uscita all'incubo" e l'opportunità a
costruire una alternativa.
Nella cerimonia di chiusura, al Teatro della Città,
i coordinatori delle otto tavole hanno presentato i risolutivi,
che hanno come punto centrale proposte che portino verso la transizione
alla democrazia e alla pace "con giustizia e dignità",
di fronte ad un regime che sperimenta una crisi profonda e un
"gruppo governante che si e' negato di aprire il passaggio
alla democrazia".
Alla Tavola 3, una di quelle con una partecipazione
maggiore, si e' manifestato che sebbene la democrazia rappresentativa
fondata su elezioni e' insufficiente, il passaggio messicano alla
democrazia richiede comizi liberi e trasparenti e l'istituzione
del diritto cittadino di eleggere i suoi governanti.
All'interno del tema "Passaggio alla Democrazia",
si e' proposto per la riforma elettorale che nell'articolo 40
della Costituzione si stabilisca che la democrazia sia partecipativa
e non solo rappresentativa. Nello stesso modo, che si creino le
condizioni eque di competenza elettorale, che si garantisca l'accesso
in modo eguale di partiti e candidati ai mezzi di informazione,
che si limitino costi di campagne e sussidi pubblici, si creino
meccanismi giuridici che impediscano l'uso di fondi illeciti e
clandestini, vengano tipizzati i delitti elettorali ed evitata
la sovrarappresentanza di partiti nel Congresso dell'Unione.
Si e' proposto che l'organizzazione dei processi
elettorali sia in mano ad organismi cittadini, che sia garantita
la piena tutela dei diritti dei cittadini, includendone la difesa,
che si stabilisca l'istanza di candidati cittadini, coalizioni
e alleanze elettorali, si includano in tutti i livelli di governo
il referendum, il plebiscito, l'iniziativa popolare e l'azione
popolare. In ugual modo, si e' lanciata l'iniziativa di "finta"
nell'articolo 8 costituzionale, che suppone che le domande individuali
o collettive dei cittadini alle quali non vengano date risposte
dalle autorità nel tempo stabilito, siano considerate accettate.
Si e' proposta un'ampia riforma nella quale si riscatti
l'autonomia e la sovranità municipale al fine di terminare
con il monopolio dei partiti politici e si riconosca il diritto
delle popolazioni indigene di eleggere le loro autorità
e governare in accordo con le loro tradizioni. In ugual modo,
una ridistribuzione delle risorse pubbliche, garantirebbe forme
di fiscalizzazione cittadina e amplierebbe le competenze.
Il Foro zapatista ha precisato che mancando nell'attuale
Carta Magna il procedimento perché il popolo possa decidere
di elaborare un nuovo ordine costituzionale, il "mantenimento
legale e legittimo" si basa nel diritto alla libera associazione
pacifica e a quella di poter modificare la forma di governo, in
accordo con gli articoli 35, paragrafo terzo e 39.
Si e' spiegato che uno dei possibili cammini giuridico-politico
per arrivare al nuovo Congresso Costituente sarebbe prima la formazione
di una Assemblea Nazionale, "che avrebbe come oggetto dichiarare
sciolto il Congresso dell'Unione, emettere una convocazione del
Nuovo Congresso Costituente, (e) qualificare e registrare i delegati".
Tutto questo processo sarebbe appoggiato da una Commissione Giuridica.
Si e' precisato che per il nuovo costituente e' necessaria
la formazione di uno spazio ampio, plurale e includente tutte
le forze, organizzazioni sociali e politiche, i partiti, che potrebbe
essere un "Movimento di Liberazione Nazionale" che lotta
contro il neoliberismo, il sistema del partito di Stato, la concentrazione
della ricchezza e in favore alla democrazia, giustizia e libertà
di tutti i messicani.
Si e' proposta una campagna di firme in appoggio
alla proposta di un nuovo Congresso Costituente, e una volta raccolti
un maggior numero di voti di quelli ottenuti dall'Esecutivo Federale
nel 1994, inviarlo al Congresso dell'Unione.
In quanto alla nuova Costituzione, si e' segnalato
che questa dovrà conservare i principi base della democrazia,
sovranità, nazionalismo, rettorato statale equilibrato
dell'economia e dello sviluppo sociale discusso nei Sentimientos
de la Nacion, base della Costituzione del 1814, e in quelle del
1824, 1857 e 1917.
Al tavolo 1, nella quale 136 comitati civili del
dialogo con 220 delegati di 30 stati hanno discusso la formazione
di una "organizzazione di nuovo tipo" o Fronte Zapatista
di Liberazione Nazionale, si e' precisato che questa nuova forza
politica sarà "civile, pacifica, nazionale e democratica,
che non si assoggetterà alle strutture partitiche classiche,
che non dovrà avanzare nella professionalità di
quadri ma con il disimpegno responsabile e cosciente dei suoi
membri".
Si e' stabilito che le fondamenta di questa nuova
organizzazione saranno i comitati civili locali, municipali, regionali
e statali, che fino ad ora sono più di 400 in tutto il
paese con più di 5mila cittadini. La pluralità "dovrà
essere uno dei lineamenti essenziali durante il suo processo di
costruzione, come la tolleranza e il senso di responsabilità
sociale".
Nel tavolo "Per l'umanità e contro il
neoliberismo", si e' evidenziata l'urgenza di formulare una
strategia globale ed integrata in forma di un progetto di regime
sociale alternativo. Per "rompere" questo sistema economico
e politico che ha deteriorato le condizioni di vita di 42 milioni
di messicani in quelle di povertà estrema e che attenta
la sovranità nazionale, il foro zapatista ha discusso la
necessita' di installare "reti civili di resistenza",
come quelle di Tepoztlan, per generare una nuova cultura politica
partecipativa.
Sul "Progetto economico alternativo e sulle
16 richieste fondamentali del popolo messicano" i partecipanti
al foro hanno proposto l'instaurazione di un "nuovo Stato
democratico" che ridistribuisca le terre, che promuova l'impiego
e un miglioramento dei salari dei lavoratori, un carico fiscale
maggiore per chi ha di più, un aumento delle spese sociali
per la salute, l'educazione, la casa e la sicurezza sociale.
Si e' parlato della rinegoziazione dell'ammontare
del debito estero , scadenze e tassi d'interessi, inoltre del
Trattato del Libero Commercio con gli Stati Uniti e il Canada,
e che altri accordi e trattati commerciali, prima di essere firmati
siano oggetto di referendum con mandato costituzionale.
Sulla "Giustizia e Diritti Umani", i partecipanti
si sono pronunciati per la costruzione di un nuovo ordine giuridico
che incorpori la pluralità etnica e sociale del paese,
che rispetti le autonomie e il sistema normativo delle comunità
indigene, che freni la "privatizzazione" della sicurezza
pubblica, che restauri i diritti dei lavoratori e quelli agrari,
che garantisca l'indipendenza e l'imparzialità del Potere
Giudiziario, che il Ministero Pubblico sia indipendente dall'Esecutivo,
nello stabilire controlli cittadini sopra gli organismi della
procura e amministrazione di giustizia, che ampli il giudizio
di difesa al fine di proteggere i diritti umani, che dia alla
commissione dei diritti umani piena autonomia e che le sue risoluzioni
siano obbligatorie.
Sui mezzi di comunicazione e cultura, e' stato proposto
di aprire spazi alla cittadinanza per promuovere l'educazione
e le espressioni multiculturali del paese, inoltre per farla finita
con il "monopolio" di alcuni mezzi di informazione.
I risolutivi dei tavoli saranno consegnati ufficialmente
dall'EZLN alla Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa),
questa domenica perché siano presentati al Congresso dell'Unione
come parte della riforma dello Stato.