Inviato José Gil Olmos, Oventic, Chis, 6 gennaio ¤
La dirigenza zapatista e gli abitanti di questa comunità
di Los Altos hanno abbandonato oggi le loro case di fronte al
timore di una incursione di truppe dell'Esercito Messicano che,
per il secondo giorno consecutivo, hanno installato un posto di
blocco a 500 metri dall'Aguascalientes e, con aerei, hanno effettuato
voli a bassa quota sulla zona.
Ha spiegato uno dei comandi militari che circa un centinaio di
indigeni, la maggioranza donne e bambini, hanno abbandonato le
loro dimore a mezzogiorno quando è stato installato il
posto di blocco - all'entrata di Jonalchob- per un'ora come parte
della campagna di applicazione della Legge Federale sulle Armi
da Fuoco ed Esplosivi.
Secondo alcuni dei rappresentanti della comunità tzotzil,
le famiglie che sono fuggite si sono dirette verso altre comunità
o addirittura verso la montagna per passare almeno questa notte
fuori da Oventic. Circa il loro ritorno, hanno spiegato che prima
avrebbero valutato le condizioni di sicurezza, forse avrebbero
potuto ritornare questo mercoledì.
L'Aguascalientes era già vuoto verso mezzogiorno ed all'entrata,
formata da un'enorme spianata di terra, si vedevano appena alcuni
membri dell'accampamento civile ed alcuni indigeni delle comunità
di base dell'EZLN. Tutto sembrava indicare che erano preparati
a fuggire il più velocemente possibile perché non
si notava nessun movimento.
Quattro giorni fa la dirigenza zapatista, diretta dal comandante
David, annunciò il suo ritiro osservando i primi movimenti
militari. La mattina del primo gennaio David disse che i
ribelli dell'EZLN avevano abbandonato l'Aguascalientes e che si
trovavano in alcune comunità della regione.
Ieri è stato riportato un aumento di militari sulla strada
che unisce Oventic a San Andrés Larráinzar e sono
stati realizzati voli a bassa quota di elicotteri e aerei.
Questa mattina nuovamente ci sono stati voli a bassa quota di
aerei ed alle quattro del pomeriggio i giornalisti hanno potuto
constatare il volo di aerei di colore bianco che volavano sopra
Oventic.
I soldati, intanto, installavano un posto di blocco all'entrata
di Jolnachob con due camion che alla sera avrebbero trasportato
all'accampamento militare installato all'entrata di San Andrés
Larráinzar.
Durante l'ora nella quale il posto di blocco fu operativo, verso
mezzogiorno, sono state perquisite minuziosamente tutte le automobili
che passavano per la strada sinuosa e stretta, asfaltata appena
due anni fa. "Ci hanno perquisito fino ai denti", ha
commentato un automobilista.
Venendo a conoscenza della presenza dei militari a 500 metri dall'Aguascalientes,
indigeni con il volto coperto da paliacates sono corsi ad avvisare
il resto della popolazione e in pochi minuti hanno cominciato
ad uscire alcune famiglie con i loro averi in borse, zaini e sacchi.
Era dalla metà del 1996 che non si presentava una mobilitazione
militare di questa entità ad Oventic, e che le comunità
di base zapatista non fuggivano in montagna.
Verso le 16, sono tornati alcuni giovani della comunità
per osservare i movimenti dei militari. Per allora il posto di
blocco era già stato tolto ed all'entrata dell'accampamento
militare di Jonalchob non c'erano già più i due
camion con soldati fortemente armati.
Fu a quest'ora che si osservarono i voli a gran altezza di due
aerei. Una di colore bianco fece vari giri sulla zona, e l'altro
di colore scuro, l'attraversò soltanto ad un'altezza più
bassa.
Intanto, sui monti seminati di mais a circa 200 metri dal luogo
si osservavano alcune siluettes che, secondo gli indigeni che
tornarono a custodire l'entrata, erano soldati che avevano accerchiato
il villaggio per sorvegliare. Sopra la strada, erano stati avvistati
due soldati vestiti da civili a bordo di una Volkswagen con la
targa di Tabasco passare di fronte all'Aguascalientes.
Gli abitanti di Oventic hanno chiesto al giornalista perché
l'Esercito li accerchia cercando armi quando in Chenalhó
ci sono gli assassini dei 45 profughi, inoltre non capiscono le
azioni del governo perché l'Esercito impaurisce solo donne
e bambini, obbligandoli a lasciare le loro case.
Angiles Mariscal, corrispondente, Tuxtla Gutiérrez, Chis.,
6 di gennaio ¤ Abitanti di La Speranza, ubicata nel municipio
di Altamirano, hanno denunciato che il passato primo di gennaio
effettivi dell'Esercito Messicano hanno saccheggiato e rubato
i beni della comunità.
Rogerio Santiz Méndez, sindaco di Altamirano, ha informato
che il passato lunedì è arrivata una rappresentanza
della comunità de La Speranza per denunciare che dei soldati
entrarono nel villaggio e che mentre le 27 famiglie fuggivano
per il timore dei militari, questi si dedicavano a saccheggiare
i beni che trovano.
Il sindaco e altri membri del municipio andarono a vedere nel
villaggio, e qui comprovarono la veridicità della denuncia
dei contadini che avevano perso dai loro animali fino ai loro
utensili da lavoro e ciò che si trovava nei negozi della
cooperativa.
"Aprirono tutte le case, rovistarono e rubarono tutto ciò
che si trovava al loro interno; portarono via machetes, registratori,
coperte, orologi, situazione che già si denunciò
al governatore dello stato affinché si ottenga la restituzione
del maltolto" sottolineò il sindaco.
Aggiunse che queste cose stavano avvenendo in varie comunità
di Altamirano, "attualmente c'è molta tensione, vi
è il timore che i militari ritornino nelle comunità
e compiano i disastri che già stanno facendo".
Juan Balboa, corrispondente, San Cristóbal de Las Casas,
Chis., 6 gennaio ¤ Continuando la sua entrata nelle comunità
indigene de Los Altos in cerca di armi, l'Esercito Messicano è
entrato oggi in circa sette villaggi di Mitontic e ha installato
un accampamento nel capoluogo municipale. Fino ad ora questo era
uno dei pochi municipi della zona che si era mantenuto senza la
presenza militare.
Rappresentanti di undici comunità di Mitontic assicurano
in un documento inviato alla Commissione Nazionale di Intermediazione,
che un convoglio militare (21 camionette, due camion e una tanqueta)
penetrò, ad orari diversi, nelle comunità di San
José, Rivoluzione e Magdalena, tra altre, prendendo "posizione
d'attacco".
Segnalano che all'operazione partecipò un elicottero che
volò sulla comunità di Mitontic ed alcune di Chenalhó,
mentre i militari avanzavano via terra verso i luoghi nei quali
presumibilmente c'erano armi ed esplosivi. Non trovarono niente
e si ritirarono verso il capoluogo municipale, dove installarono
un accampamento dopo che circa duecento persone impedirono loro
il passaggio.
I rappresentanti delle comunità di San José Fiu,
Jolxic, San Antonio Caridad, Atzamilo, Santa Croce, Yabchivit
e Magdalenas rifiutano le operazioni militari e assicurano che
il governo federale "non vuole la pace e cerca lo scontro
con l'EZLN per giustificare una azione armata in Chiapas".
Inoltre, accusano i governi federale e statale di armare i gruppi
paramilitari e provocare azioni militari nelle regioni di Los
Altos, Nord e Selva. "Vogliamo sia chiaro che non permetteremo
l'invasione militare dei nostri villaggi, benché cerchino
mille forme come il famoso lavoro sociale, che è un pretesto
per entrare nelle comunità", affermano.
Inoltre, circa mille e 500 profughi che si trovano a X'oyep sollecitarono
la partenza immediata dell'Esercito, assicurando che i militari
si sono appropriati di un pozzo d'acqua e danno fastidio alle
donne.
Da parte sua, l'organizzazione non governativa K'inal Antzetik
(Terra di Donne) ha annunciato oggi che parteciperà, a
partire dall'8 gennaio, ad una riunione nella Cattedrale di San
Cristóbal per esigere la fine dei poteri in Chiapas, chiedere
la smilitarizzazione e che si adempiano gli accordi di San Andrés,
così come la fine della diffamazione e degli attentati
contro la diocesi di San Cristóbal de Las Casas.
Mentre l'organizzazione indigena Kichan-Kichañob esige
il castigo per i principali dirigenti del gruppo paramilitare
Paz y Justicia, colpevoli di un centinaio di omicidi e sequestri.
Hanno informato inoltre che dall'assassinio di tre persone, avvenuto
nel ejido Tioquipa El Bascán, municipio di Salto de Agua
nel mese di marzo del 1995, gli omicidi non sono mai cessati.
Hanno indicato che uno degli ultimi fatti violenti è avvenuto
nella comunità di Cruz Palenque, municipio di Tila, dove
Pace e Giustizia ha assassinato due persone ed ha razziato 133
case di simpatizzanti dell'EZLN.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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