da Excelsior del 6 giugno 1998
Editoriale
Autonomia ed equilibrio
I dirigenti dell’EZLN stanno rimanendo soli, ha affermato ieri Carlos Alonso Hernández Gómez, rappresentante del Congresso davanti alla Cocopa. Il gruppo ribelle non rappresenta tutti gli indigeni del Messico, nemmeno quelli del Chiapas. La maggioranza di questi non sono d’accordo con la via armata come risorsa per risolvere i problemi. Il movimento ribelle non ha soddisfatto le aspettative che aveva risvegliato e per questo molti si stanno allontanando da esso, ha aggiunto Hernández.
Il silenzio che ha mantenuto la direzione del gruppetto armato è un sintomo della loro debolezza, della loro scarsa influenza sulle masse indigene, della loro poca influenza politica. Gli indigeni hanno bisogno di migliori difensori dei loro diritti. Uscire dal loro ritardo, senza demagogia né falsi redentori. Bisogna mantenere un clima di concordia e pace, a cui gli insorti del Chiapas non sembrano disposti.
Durante una cerimonia nel corso della quale Mireille Roccatti, presedente della CNDH ha fatto una relazione, il Primo Mandatario, Ernesto Zedillo, ha considerato la sfida maggiore: farla finita con l’impunità ed ha anche dichiarato d’essere d’accordo sul fatto che la Commissione Nazionale dei Diritti Umani sia autonoma rispetto all’Esecutivo, ma senza pieghe politiche e con neutralità. Questo ha relazione con i rapporti parziali che a volte si manifestano valutando i fatti nella zona di conflitto. Attività di provocatori, in aperta sfida alla legge ed allo stato di diritto, sono presentate come aggressioni perpetrate dalle forze dell’ordine. Bisogna cercare equilibri e sopprimere le distanze, con obiettività e ragione.
(tradotto dall'Associazione Ya Basta! per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo - From: "si.ro" <si.ro@iol.it>)
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