La Jornada, 6 aprile 1997

UNA RIVISTA ARGENTINA ACCUSA IL GOVERNO MESSICANO DI AVER SEQUESTRATO LA REGISTRAZIONE DI UN’INTERVISTA CON MARCOS E DI AVERLA RESTITUITA TAGLIATA.

Reuter, Buenos Aires, 5 Aprile - La pace fra gli zapatisti e il governo messicano è “più lontana che mai” ha detto il subcomandante Marcos in un’intervista pubblicata sabato da una rivista argentina.

Marcos ha dichiarato al settimanale Noticias, in un’intervista realizzata nella Selva Lacandona del Messico in gennaio - la cui registrazione era stata trattenuta dalle autorità - che la guerriglia è preparata a resistere a qualunque offensiva del governo con violenza anche maggiore di quella utilizzata nel passato.

Noticias ha informato che la cassetta con l’intervista era stata confiscata dalle autorità messicane e restituita solo 70 giorni dopo, parzialmente danneggiata e pure a condizione che il giornalista addandonasse il paese immediatamente.

“La pace sembra ogni volta più lontana. Quando due avversari si affrontano in una guerra nonostante dicano che stanno dialogando e negoziando, in realtà stanno cercando di annientarsi l’uno con l’altro” ha segnalato Marcos.

Il leader zapatista ha dichiarato che il governo è l’unico responsabile del fallimento dei negoziati di pace che dovevano porre fine a tre ani di conflitto nel Chiapas, povero stato del sud messicano. Ha accusato le autorità di preparare una nuova offensiva militare, ma ha promesso che la guerriglia resisterà.

“Se torneranno ad attaccarci come fecero nel 1995, dovremo rivedere la nostra risposta. In quell’occasione decidemmo di ripiegare per nasconderci in montagna. Adesso, che siamo già in montagna, non abbiamo altre alternative che resistere dando battaglia”.

Il dirigente ribelle ha assicurato che gli zapatisti non consegneranno le armi fino a quando non si darà risposta alle loro richieste di migliori condizioni di vita per gli indigeni. L’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale non può sparire perché questo significherebbe consegnare i popoli indigeni ai militari e ai gruppi paramilitari che stanno portando avanti una nuova guerra sporca”, ha confermato Marcos a Noticias.

Inoltre ha messo a conoscenza del fatto che nelle forze armate messicane c’è la presenza di consiglieri militari cileni e argentini, esperti in controspionaggio ed interrogatori, inoltre ci sono mercenari inviati dagli Stati Uniti.

Marcos ha rivolto un invito affinché i popoli messicano e stranieri esercitino pressioni per porre fine al conflitto.
“Abbiamo una società civile più sensibile alla problematica indigena, che non vuole la soluzione militare e l’uso della violenza tanto dalla parte del governo come da parte dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale”, ha dichiarato il capo ribelle.
“Saremmo più vicini alla pace se fosse possibile che questa terza forza si imponesse fra i due contendenti”.

Il subcomandante Marcos, la cui figura incappucciata rivaleggia con quella del leggendario guerrigliero argentino Ernesto Che Guevara, ha detto di aver ascoltato un recente compact disk con i suoi discorsi a tempo di rap.
“Ero molto occupato con questioni di pace e di guerra. Al momento devo trascurare la mia carriera artistica” ha affermato il leader dell’EZLN.
Il compact disk, intitolato Chiapas, è andato esaurito a marzo nella maggior parte delle città del Messico.


(Tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)


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