4 Dicembre 1997
Il racconto di Riccardo Vitale a Radio Onda d'Urto
ore 14.00, Radio Onda d'Urto - Brescia
RICCARDO: "Cos'è' successo?
La cosa più importante è che una settimana, 10 giorni fa,
sono entrati i paramilitari a Chenalhó, che probabilmente erano
gente di Chenalhó addestrati dal governo e hanno ammazzato 6 contadini,
compagni, ed hanno bruciato le case e quindi la gente di Chenalhó
è dovuta scappare in altre comunità.
Questa cosa, chiaramente, doveva passare inosservata e invece non è
passata inosservata perché è arrivata una settimana dopo
una carovana dei "Pastori per la Pace" che giustamente poi è
stata pilotata dentro Chenalhò anche se questo non so se era già
previsto, oltre a Chenalhó anche nella comunità dove sono
andati a rifugiarsi gli sfollati adesso, e quindi siamo riusciti ad avere
l'attenzione, diciamo un po' di attenzione stampa, che normalmente non
abbiamo mai.
Questa è una cosa buona che i compagni e le compagne del movimento
là sono riusciti a fare...
Poi due giorni dopo c'è stata la risposta delle comunità
zapatiste a questa cosa e quindi una marcia a San Cristobal, dove 9.000
persone sono arrivate, sono stati lì tutto il pomeriggio e poi,
come nel '94 hanno occupato il municipio, nel senso che dormivano lì,
e quindi il governo aveva il dente avvelenato.
Infatti poi 2 giorni dopo a me, per esempio, mi hanno preso per strada,
senza darmi la possibilità di prendere nessun documento, niente
insomma; mi hanno visto per strada, mi hanno caricato su un taxi e poi
mi sono ritrovato qui un po' di ore dopo.
Il procedimento, la scusa legale è una cosa assurda. Io il documento
l'ho letto solo oggi perché tanto e' solo una massa di stronzate
però è una cosa ridicola, insomma: 20 righe, 8 leggi e la
limitazione di non tornare più per 10 anni e se voglio tornare devo
chiedere il permesso al ministro dell'interno (al segretario di governo)
che è una specie di D'Alema...
ROdU: Che valutazione dai tu su quanto è
avvenuto?
Credi che sia soprattutto una rappresaglia per quel tipo di iniziativa
che era in quei giorni in corso a San Cristobal o proprio un tentativo
di intimidire coloro che vanno a lavorare con le comunità?
RICCARDO: Sicuramente ambedue le cose, fa parte dello stesso progetto che è quello di tagliare l'appoggio internazionale, ridurlo il più possibile e quindi ad esempio, una persona che loro sanno che..., io sono già stato espulso a maggio, che sta là per un periodo di tempo un po' più lungo, loro dicono: "sì vabbè questo bisogna eliminarlo" però la risposta che bisogna dare è una: mandano via uno, un compagno o una compagna e ne arrivano altri 5 facendo la stessa cosa e magari per i primi tempi senza fare la vita dei 'ratti', ma apertamente e tranquilli, camminando a San Cristobal perché ne abbiamo tutto il diritto e i fascisti non ce lo possono negare, quelli italiani e quelli messicani, no?"
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