Lo zapatismo nel mondo

4 luglio 1998

ARGENTINA

Da Rosario, i compagni della Red de Solidaridad con Chiapas annunciano che nell'affanno di tessere reti, tenteranno di fare un giro che comprenda diversi paesi del cono sudamericano. In più dicono che, su invito dei comitati europei e del Comité de solidaridad con la rebelión Zapatista di Buenos Aires, il 3 luglio sono stati di fronte all'Ambasciata del Messico a Buenos Aires e che oggi, 4 luglio, avrebbero realizzato una peña nel Club Argentina-Brasile per raccogliere fondi per il viaggio di un membro del FZLN in Argentina, Aspettiamo informazioni più dettagliate di questa azione per la settimana prossima.

BRASILE

Nel tentativo di diffondere tra la popolazione brasiliana ciò che è l'EZLN, cosa succede in Chiapas e quali sono gli obiettivi degli zapatisti, i compagni dell'Organizacao Autonomia, un'organizzazione anarchica, preparano la realizzazione di un atto pro-zapatismo in agosto, nel centro della città di Florianopolis, capitale dello stato di Santa Catarina. Il progetto è pronto e consiste in un atto culturale con musica, teatro, poesia e danza.

CILE

I compagni della Red Colectivo Utopía di Santiago del Cile, informano della realizzazione di un meeting per fermare la guerra in Chiapas, nel centro di Santiago e più tardi all'Ambasciata del Messico, entrambi il 3 luglio.

Avvisano anche che compreranno il libro di racconti che raccoglie i testi del Sub.

STATO SPAGNOLO

Andalucía

Lo scorso 27 giugno il Comité Zapatista di Almería ha tenuto un Mercatino Zapatista per tutto il giorno. L'obiettivo era duplice: da una parte raccogliere un po' di soldi per aiutare i rifugiati del Chiapas e, dall' altra, denunciare la situazione di selvaggia repressione che stanno subendo le famiglie indigene non priiste del Chiapas. La giornata è stata soleggiata, facendo sì che molta gente preferisse passarla in spiaggia, ma chi è passato per il mercatino ha potuto godere di una musica stupenda, di una sangria fresca e di giochi e balli per grandi e piccini. Tutto il materiale venduto è stato regalato da persone o da negozi, per cui con un costo zero i compagni del Collettivo Zapatista di Almería hanno racimolato un po' di pesetas che senza dubbio saranno ben utilizzate nelle comunità zapatiste in Chiapas, per cui stanno già pensando di ripetere l'esperienza dopo l'estate.

Sempre dall'Andalucía, ma dalla città di Jaen, il Taller de Educación para la Paz, la Ecología y la Solidaridad, il Gruppo Ecologista Enebro e Pastores de la Naturaleza hanno inviato nei giorni scorsi una lettera al signor Ernesto Zedillo in cui esprimevano il loro ripudio per i recenti massacri di indigeni che si sono avuti in Chiapas, in particolare per quello commesso dai gruppi paramilitari ad Acteal nello scorso dicembre. Allo stesso modo la lettera chiede al governo messicano "che regni il dialogo e che inizi a compiere gli accordi a cui il governo era arrivato a San Andrés Larráinzar con l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale ed intraprenda le riforme costituzionali necessarie come una forma di giungere alla giustizia per i poveri e maltrattati indigeni del Chiapas e ad una pace vera" in Messico.

Ancora dall'Andalucía, da Cordoba. Lo scorso 27 giugno, un gruppo di membri della Plataforma de Solidaridad con Chiapas di Cordoba si è attaccato dall'alto della Torre della Calahorra (emblematico edificio della città, costruito nel 1369 e sede del museo delle Tre Culture) srotolando uno striscione di 12 metri di lunghezza con il testo: CHIAPAS, IL GOVERNO MESSICANO ASSASSINA INDIGENI. L'edificio, simbolo internazionale della tolleranza, il rispetto ed il dialogo tra le differenti culture, è stato scelto per l'azione come contrapposizione al governo messicano ed alla sua mancanza assoluta di rispetto verso le culture indigene. L'obiettivo principale di questa azione è stato denunciare pubblicamente ed ai mezzi di comunicazione invitati, il governo messicano per la sua più che dimostrata attitudine militarista per risolvere il conflitto in Chiapas, dimostrato una volta ancora con l'assassinio di indigeni nel municipio autonomo di San Juan de la Libertad lo scorso 10 giugno. All'azione erano presenti la maggior parte dei mezzi di comunicazione locali, che hanno dato una copertura eccellente nelle rispettive testate. Durante la mattinata, un altro gruppo di membri della Plataforma di Solidaridad ha dato volantini alle centinaia di turisti e cordobesi che passeggiavano per la zona dell'azione (a pochi metri dalla Mezquita di Cordoba). Ci sono foto eccellenti di questa azione.

Catalunya

All'interno della Giornata Internazionale di Solidarietà con il Chiapas: FERMIAMO LA GUERRA PER UNA PACE GIUSTA E DEGNA, si è realizzata una conferenza stampa al Collegio dei Giornalisti della Catalunya per presentare la campagna, annunciare l'azione che i compagni avrebbero realizzato il 3 luglio e per dar lettura del manifesto con cui si è effettuata una raccolta di firme. Sono intervenuti alla conferenza stampa Teo Sanchez di Pau i Solidaritat di CCOO per informare sulla campagna urgente realizzata per raccogliere fondi per i rifugiati del Chiapas, azione che ha dato come risultato la quantità di 8 milioni e mezzo di pesetas già inviate alle comunità zapatiste del Chiapas; il denaro è stato donato da diversi comuni, collettivi ed organizzazioni. Dopo ha parlato Andreu Naya, vicepresidente della Federazione delle Associazioni dei Vicini di Barcellona, che ha firmato il manifesto e condiviso i criteri della campagna. Più avanti l'ha fatto Fidel Lora, deputato del parlamento della Catalunya, che ha proposto di organizzare una seduta informativa per i comuni e le differenti associazioni sulla situazione attuale in Chiapas ed ha ribadito la presenza richiesta dalla Commissione Civile Internazionale di Osservazione per i Diritti Umani davanti alla commissione esteri dello stesso Parlamento, a cui si consegneranno le denunce e le forme della campagna. Hanno partecipato anche Gabriela Serra di Entrpobles e Marta Sanchez, espulsa dal Chiapas, che ha presentato l'Associazione degli espulsi Paz sin Fronteras e le denuncia fatte ai governi di queste espulsioni; alla fine Iñaki García ha letto le firme raccolte.

Isole Canarie

Dalle Isole Canarie il Comité Canario de Solidaridad con los Pueblos ha annunciato che in luglio farà un'esposizione di foto al "Pub Arlequín" della spiaggia di Arinaga, Gran Canaria. Questa esposizione è stata inaugurata all'interno delle giornate che, in occasione del 30° anniversario dell'assassinio del Che, questo collettivo ha portato avanti e che da allora ha girato, in forma itinerante, per vari luoghi delle Isole Canarie. L'esposizione mostra differenti immagini dei progetti che il Comité appoggia in Chiapas ed a Cuba, oltre ad alcune immagini fatte all'incontro Chicano-Indigeno svoltosi l'anno scorso ad Oventic, Chiapas. Questa esposizione è una delle attività realizzate nella campagna che i compagni sviluppano contro la militarizzazione in Chiapas.

Madrid

I compagni dela Confederación General del Trabajo ci hanno informato che il 29 giugno, di fronte alla minaccia dell'occupazione dell'ufficio del turismo messicano a Madrid, la rappresentanza messicana si è vista obbligata a chiudere gli uffici per tutto il giorno. Circa 40 persone dei diversi collettivi zapatisti di Madrid, chiedendo una pace giusta e degna per il Chiapas, hanno consegnato e lanciato in aria volantini informativi ed attaccato striscioni alla facciata dell'edificio su cui si poteva leggere:

IL GOVERNO MESSICANO UCCIDE CON LA FAME ED I PROIETTILI. NO AL GENOCIDIO IN CHIAPAS. RICONOSCIMENTO DEI MUNICIPI AUTONOMI. VIVA L'EZLN.

Diversi mezzi di comunicazione spagnoli e messicani erano presenti durante l'azione, il cui obiettivo più urgente era fermare la guerra in Chiapas.

Valencia

Il 27 giugno, organizzato dalla Plataforma de Solidaridad con Chiapas di Valencia, si è tenuto un incontro e la presentazione del libro "Zapatismo e Controzapatismo. Storia di un confronto". La presentazione è stata a carico di David Pavón, del FZLN, uno degli autori del libro. I compagni della Plataforma hanno anche detto che in tre giorni si sarebbero realizzate altre presentazioni-chiacchiera. Una a Chativa e due a Valencia.

STATI UNITI

Una delegazione di quattro congressisti statunitensi (due statali e due federali), insieme a dieci rappresentanti della Chiesa Metodista, hanno visitato il Chiapas nei giorni 30 giugno e 1° luglio. Hanno visitato Polhó nel municipio di Chenalhó, dove sono stati ricevuti da centinaia di indigeni con paliacate e passamontagna. Il giorno dopo, una parte di loro ha attraversato il municipio di El Bosque, dove si sono incontrati con indigeni simpatizzanti dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) nella comunità di Unión Progreso. Nella capitale chiapaneca, si sono incontrati con la segretaria generale del governo, Arely Madrid Tovilla, con il leader del Congresso locale, Juan Carlos Bonifaz Trujillo e con il sematore Sami David David, del PRI. Dopo hanno visitato il carcere di Cerro Hueco, dove hanno parlato con Jesús Gómez Gómez, rappresentante di 80 simpatizzanti zapatisti arrestati nello stato e con l'ex sindaco priista di Chenalhó, jacinto Arias Cruz, arrestato per la sua implicazione nel massacro di Acteal. Il governatore dello stato, Roberto Albores Guillén, ha sospeso la riunione prevista con la delegazione a causa della visita del presidente Zedillo nello stato. Dal testo del comunicato stampa che hanno emesso dopo questa visita, pubblichiamo quanto segue: "La cosa più allarmante che abbiamo trovato in Chiapas è la militarizzazione, specialmente in vista delle prossime elezioni. Quando le scuole si trasformano in caserme, la democrazia è una barzelletta... C'è collaborazione del potere per portare avanti atrocità contro i popoli indigeni. Le Nazioni Unite devono investigare la situazione in Chiapas".

FRANCIA

Da Parigi ci informano che il 27 giugno, giornata per le comunità indigene zapatiste del Chiapas, durante il ciclo "Cinema di Cineasti", nell'ambito del Festival di Documentari in Grande Schermo, si è riempita per tutto il giorno una sala molto grande, dalle undici della mattina sino a mezzanotte.

Ci sono stati anche dibattiti e raccolta di fondi attraverso la Fondazione France-Libertés per l'EZLN. Sempre da Parigi, il 3 luglio ci hanno informato di aver realizzato lo stesso giorno un'allegra manifestazione zapatista che ha attraversato una parte del centro della città rispondendo all'invito dei comitati di solidarietà (CSPCL, Ya Basta!), della rivista Volcans e di France América Latina. Dalle sei di sera, i partecipanti si sono riuniti nella spianata del centro George Pompidou, il famoso Beaubourg. Lì sono rimasti fino alle 19:00 distribuendo volantini di denuncia degli attacchi contro i municipi autonomi. La marcia, aperta da una banderuola: "Stop alla guerra contro gli indigeni del Chiapas", è passata per il boulevard Sebastopol ed in altri corsi ed altre strade rendendo nota la presenza degli zapatisti. Diversi striscioni e cartelli mostravano i propositi della manifestazione: "La terra a chi la lavora e la libertà a chi se la prende". "Ad Acteal regna l'ordine, 45 morti". Il classico "Ya Basta!" e "Contro il neoliberismo". Tutte le strade del tragitto sono state ribattezzate con i nomi dei villaggi zapatisti. All'arrivo ad alcuni metri dal consolato messicano a Parigi, una barriera di poliziotti ha impedito il passaggio.

Nella Piazza Petits Péres c'è stato un meeting in cui più di 50 persone con magliette sporche di sangue (va bene, di vernice rossa) si sono sdraiati in terra per ricordare in questo modo tutti i nostri fratelli indigeni assassinati recentemente in Messico. Si è letto il manifesto approvato a Milano dai diversi gruppi di solidarietà. Dopo si è continuato bevendo mojitos e tirando rigori contro Zedillo il burattino (dei gringos), che come sempre ha ricevuto le pallonate senza fiatare. Questa manifestazione che ha unito circa 150 compagni è stata un grande successo, visto che si è tenuta nello stesso momento in cui giocavano Francia e Italia.

GRECIA

In solidarietà con la lotta zapatista e le comunità in Chiapas, il Comitato di Solidarietà di Salonicco ha realizzato mertedì 30 giugno una manifestazione davanti all'ambasciata messicana. Nell'azione è stato esibito uno striscione con la scritta: "Mettiamo fine allo sterminio di indigeni ribelli. Solidarietà con la lotta zapatista" ed un grande dispiegamento di polizia; nonostante questo niente ha impedito che si distribuissero 700 libretti tra la gente che si è avvicinata.

IRLANDA

Il giornale An Phoblacht (del Sinn fein) ha pubblicato nei giorni scorso un reportage che sotto il titolo "Gli zapatisti si mantengono fermi" racconta il viaggio dei suoi reporter al municipio autonomo 10 di Aprile e quanto lì hanno visto e vissuto. Chi voglia conoscere questo eccellente lavoro giornalistico può consultare la pagina a: http://www.irlnet.com/aprn/index.html

NICARAGUA

Da Managua, compagni della solidarietà ci informano che il 28 giugno gli atti di commemorazione che anno per anno si realizzano per ricordare il "Ripiego tattico" che i rivoluzionari sandinisti hanno effettuato verso la città di Masaya alla vigilia del trionfo finale contro la dittatura somozista, quest'anno si sono tinti di un certo rosso e nero zapatista, visto che un'enorme e vistoso striscione ha accompagnato il percorso. C'era il volto di uno zapatista ed una frase molto significativa degli indigeni di Sutiava: "Per gli indigeni del Chiapas, del mondo intero e di noi stessi, esigiamo il rispetto dei nostri diritti". In un lungo ed emozionante racconto, i compagni del Comité de Solidaridad Nicaragua-Chiapas ci hanno raccontato, e qui lo riportiamo, che insieme alle denunce della dittatura somozista e dell'oppressione attuale, si è ricordato il massacro di Acteal (Chiapas), gli altri massacri e l'assedio militare di più di 50 mila soldati in Chiapas, e i saccheggi che questi realizzano. Ed ascoltiamo il clamore indigeno: Non abbandonateci, non lasciatei soli. Di fronte a tutto questo -tra viva agli indigeni del Nicaragua, agli zapatisti, a Zapata, a Sandino- siamo andati a salutare i Reduci di guerra, i Combattenti Storici, le Madri degli eroi e Martiri, i Maestri in Lotta a Masaya. E così uniti nel "Ripiego" nella stessa causa, hanno camminato insieme Nicaragua e Chiapas e la loro volontà di lottare per la giustizia, la dignità, la vera democrazia e la vera libertà".

SVIZZERA

Ginevra

Attraverso un comunicato stampa firmato 1° luglio il padre Cornelius Koch ci informa che nella riunione estiva del Consiglio Nazionale e del Consiglio degli Stati del Parlamento svizzero, 100 deputati, uomini e donne, hanno chiesto al presidente della Svizzera, Flavio Cotti, in una lettera comune che: "Il Consiglio federale dovrebbe spingere il governo messicano a riprendere il Dialogo di Pace ed in questo contesto offrire la disponibilità del governo svizzero, in qualità di mediatore come è tradizione del nostro paese". Questa è la seconda volta che deputati svizzeri chiedono al Consiglio Federale la sua mediazione per risolvere il conflitto in Chiapas.

Durante il Natale scorso, sono stati 76 i deputati che hanno presentato una lettera comune al presidente svizzero. La risposta del presidente Flavio Cotti non è stata soddisfacente. I coordinatori di questa nuova iniziativa sono il padre Cornelius Koch e Claud Braun. Loro non hanno trovato difficoltà per raccogliere le adesioni dei parlamentari. Tutti i partiti hanno partecipato con i loro rappresentanti.

Lugano

Il 17 giugno, quaranta compagni del Collettivo Zapatista di Lugano hanno fatto un'azione di protesta di fronte al consolato onorario del Messico di questa città. La rappresentanza diplomatica, presso gli uffici della Globus Viaggi, una delle maggiori agenzie di turismo a livello mondiale, è con tutta sicurezza il risultato di una collaborazione vergognosa con il governo messicano. In presenza di giornalisti, i compagni hanno tirato una discreta quantità di carne marcia contro le finestre del consolato, per denunciare il massacro di indigeni in Messico. La targa di "Stati Uniti Messicani" è stata strappata e tirata al suolo insieme alla carne insanguinata, mentre un compagno leggeva un comunicato di denuncia ed in favore delle comunità zapatiste e degli osservatori internazionali. Un gruppo di compagni ha bloccato la strada più lussuosa della città, di fronte al consolato, ed ha distribuito volantini. Questa azione fa parte della mobilitazione ed azione estiva per fermare la guerra in Chiapas, decisa nell'ultima riunione europea dei collettivi zapatisti, svoltasi a Milano il 13 e 14 giugno scorso.


(tradotto dall'Associazione Ya Basta! per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo - From: "si.ro" <si.ro@iol.it>)



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