4 gennaio 1998
La militarizzazione aumenta di ora in ora in Chiapas. Le strade sono controllate in tutto lo stato, dal giorno 30 dicembre, in cui è entrata in vigore la campagna di "despistolización" [disarmo]. Posti di blocco militari e posti di blocco della polizia, perquisizioni e registrazioni, controlli dei priisti in Los Altos...
Il Chiapas è un stato in guerra.
La Comunità della Realidad rimane circondata dall'Esercito Federale. I soldati sono tanto vicino che si può parlare di un'occupazione di questo villaggio tojolabal. Una persona dell'accampamento civile di pace se n'è andata ieri per comunicare alla stampa che La Realidad e la sua
Aguascalientes stavano per essere invasi. Altri accampamentisti hanno abbandonato la comunità un poco più tardi ed hanno confermato la versione della massiccia presenza militare.
Da parte sua, ieri 3 gennaio, l'EZLN, attraverso il comandante David di Los Altos del Chiapas, ha denunciato che "una colonna motorizzata ha fatto scendere un gruppo armato di truppe speciali dell'Esercito Federale, che hanno iniziato ad avanzare verso la Realidad rastrellando i dintorni della comunità, arrestando e torturando i contadini indigeni che trovavano lungo la loro strada, e a quelli che acchiappavano e torturavano e chiedevano loro: dove è Marcos, abbiamo ordini dal presidente di acchiapparlo vivo o morto".
È per questo che da San Cristóbal si è organizzato velocemente una carovana di osservatori nazionali e stranieri oltre ad un convoglio di giornalisti che si sono diretti verso La Realidad. Al momento, secondo le informazioni di alcuni di questi testimoni, si può solo confermare la massiccia presenza dell'Esercito, però non c'è stato nessun scontro armato.
Il comunicato dell'EZLN denuncia inoltre che "nella comunità di Morelia durante la notte (del 3 di gennaio) l'Esercito federale è entrando casa per casa perquisendo e buttando fuori gli abitanti", per cui la strategia dell'Esercito messicano si sta estendendo a tutta la zona di conflitto.
Da parte sua, Gonzalo Ituarte, come portavoce della Commissione di Concordia e Pacificazione ha assicurato in una conferenza stampa nel pomeriggio del 3 gennaio che "abbiamo ricevuto i primi resoconti di un operativo militare nella comunità della Realidad e nel Aguascalientes della stessa, cosa che ci ha allarmato ed ha provocato una rapida mobilitazione di personale e dei mezzi di comunicazione..."
Ituarte ha dichiarato che "alle 7 di mattina l'esercito federale si è avvicinato ed ha accerchiato la zona della Realidad... Fino alle 2 del pomeriggio, l'Esercito stava nel Aguascalientes".
Secondo la Difesa Nazionale, "la notizia infondata" dell'occupazione della Realidad è stato organizzato da persone concrete vincolate alla Diocesi di San Cristóbal. I militari hanno affermato di aver intercettato la comunicazione degli zapatisti che diceva: "Dì a Carmen Reyes che può già mandar avanti l'operativo dei bombardamenti, che Beatriz Aurora dica a Gonzalo Ituarte che sa già quello che deve fare con le organizzazioni non governative e la stampa straniera, secondo il piano. È importante che Eibenschuts muova la parte dei Medici del Mondo perché corra rapido. Possono già iniziare..."
In questo modo, la Difesa Nazionale incolpa ancora una volta la Diocesi e, pertanto, la mediazione nel dialogo di pace, di agire come braccio dell'EZLN e di diffondere bugie. Da Enlace Civil informiamo: Non sono bugie.
Il comunicato della Difesa Nazionale fa il nome di persone concrete, della cui integrità fisica a partire da adesso si è resa responsabile.
La Difesa Nazionale dichiara: "questo dimostra che la voce fu un atto deliberato di provocazione per confondere la opinione pubblica e, per motivi che si ignorano, alterare l'ambiente nella regione di Los Altos del Chiapas".
Forse la Segreteria della Difesa Nazionale "ignora" i motivi per cui fa incursioni nelle comunità zapatiste in chiara violazione della legge per il dialogo, o i motivi per cui monta posti di blocco sui sentieri e per le strade. Chi sa allora ciò che succede in Chiapas?
Forse ignora la Difesa Nazionale che all'anziano Fidelino della
Realidad i soldati "gli hanno chiesto che si inginocchiasse
perché gli dovrebbero sparare". O che un numero indeterminato
di soldati si sono addentrati nella montagna intorno al villaggio
di fronte all'apprensione ed al timore dei presenti.
Tutto questo succede mentre il presidente Zedillo, nella cerimonia di nomina di Labastida come nuovo segretario di Governo e in sostituzione di Emilio Chuayffet - dimessosi per l'ingiustificabile negligenza nel massacro contro i 45 indigeni di Acteal-, ha assicurato: "Tra i temi di speciale rilevanza per la Segreteria di Governo e per tutto il Governo Federale si trova quello del Chiapas. È un impegno inalterabile del Governo della Repubblica lavorare con le autorità locali, con le comunità, con i lider politici e delle organizzazioni sociali per ottenere le condizioni di tranquillità, progresso e giustizia sociale che a ragione reclamano i chiapanechi".
"Di lì ho istruito il segretario Labastida perché realizzi le consulte che considera pertinenti e proponga una nuova strategia in Chiapas.
La strategia dovrà alimentarsi chiaramente nel dialogo
e nella genuina ricerca di migliori livelli di vita per le comunità..."
Labastida ha detto nel stesso atto del 3 gennaio: "Promuoveremo gli accordi per la pace in Chiapas; in modo che siano la base per eliminare la violenza e le aggressioni tra i gruppi, che propizino lo sviluppo dello stato e la lotta contro la povertà".
E il nuovo fiammante titolare di Governo minaccia: "Lo stato
messicano ha l'obbligo di arrestare questa lotta fratricida che
si sta dando. Nessuno ha l'autorità morale per chiedere
che la legge e la giustizia si applichi solo all'altra parte.
Quindi, si continuerà a procedere con tutta fermezza al
disarmo di coloro che illegalmente fanno uso di quei mezzi".
Pare da queste dichiarazioni che il nuovo ministro di Governo faccia la sua inaugurazione ignorando che l'EZLN è protetto da una Legge per il Dialogo e la Riconciliazione in Chiapas che continua ad essere vigente fino a che non si dichiari apertamente la guerra.
Nelle vallate della selva Lacandona, in Los Altos del Chiapas e in tutta la zona di influenza ribelle, l'Esercito Messicano ha fatto le sue incursioni come aveva già fatto il 9 febbraio 1995.
Zedillo dice una cosa e l'Esercito ne fa un'altra. La guerra sporca continua la sua escalation verso la barbarie. Le comunità in resistenza hanno paura e come nel caso di La Realidad, hanno sollecitato la presenza di persone della società civile nazionale e internazionale per vegliare sull'integrità fisica dei suoi abitanti.
I soldati si sono appostati intorno a questa comunità tojolabal dove ha fatto le sue ultime apparizioni nel settembre passato il subcomandante Marcos.
L'azione avvolgente dell'Esercito in tutta la selva e in Los Altos è stata accompagnata da perquisizioni di alloggi, in violazione alla Legge per la Pacificazione ed dell'accordo di cessate il fuoco.
L'EZLN nel suo comunicato diffuso nel pomeriggio del 3 gennaio
denuncia i fatti di questa presunta campagna di "despistolización":
"il primo di gennaio del 1998, il governo della Repubblica
ha rotto il dialogo con l'EZLN ed ha violato la Legge per il Dialogo
del 11 marzo 1995 iniziando la persecuzione di zapatisti. Questo
è cominciato il primo di gennaio del 1998, quando ha attaccato
la comunità di Yalehibtk, dove ha immesso armi per giustificare
la sua aggressione".
In Los Altos del Chiapas, la tensione non cessa di aumentare. Si continua a non poter accedere a Pohló, sede del municipio autonomo di Chenalhó, dove sono concentrati 7.000 profughi a causa della violenza paramilitare che temono per le proprie vite. Un convoglio di aiuti umanitari di Enlace Civil non è riuscito ad arrivare fino alla comunità per i posti di blocco dei membri del Partito Rivoluzionario Istituzionale. I priisti chiedono la liberazione del sindaco di Chenalhó Jacinto Arias Cruz, incarcerato per la sua implicazione nel massacro dei 45 indigeni di Acteal.
Un gruppo di 38 contadini che si dirigeva a Polhó con 8
veicoli con aiuti umanitari, sono stati trattenuti contro la loro
volontà dal gruppo di priisti che li ha condotti nella
presidenza municipale di Chenalhó. Dopo lunghi negoziati
tra i rapitori e membri della polizia, sono stati rimessi in libertà.
Il giovane Ignacio Manuel Perez Lopez, sopravvissuto al massacro
di Acteal, è stato arrestato alle 14 dallo stesso gruppo.
Fino ad ora rimane arrestato nel capoluogo municipale. La Rete
di diritti umani per Tutti Tutto afferma la sua grande preoccupazione
per i fatti narrati e teme per la sicurezza fisica e morale del
giovane ed esige dalle autorità federali una inchiesta
sui fatti ed il castigo dei responsabili.
Militanti priisti hanno sequestrato tre tonnellate di fagioli
e di abbigliamento destinate ai profughi che si trovano in Xoyeb.
Sempre gli stessi abitanti di Xoyeb si sono mossi per arrestare
l'installazione di un accampamento militare che è a circa
sette minuti dal villaggio sul "Occhio d'Acqua" che
rifornisce di acqua la popolazione. Dopo un confronto verbale
sono arrivati ancora altri rinforzi di polizia protetti da scudi
ed hanno aggredito gli abitanti. Con questi fatti rimane dimostrato
che il governo federale rompe la Legge della COCOPA e conseguentemente
rimarrebbero in vigore i mandati di cattura del 9 febbraio 1995
contro i dirigenti zapatisti.
Componenti del gruppo "Pace e Giustizia" hanno ammazzato
Diego Lopez Lopez, membro delle basi zapatiste del municipio
di Tila. L'omicidio è avvenuto ieri nella comunità
Nuovo Limar, posto dove il gruppo paramilitare ha realizzato vari
movimenti all'indomani del massacro di Acteal, minacciando gli
indigeni di realizzare azioni simili. (Angeles Mariscal, La Jornada).
Nella zona vicina all'Aguascalientes di Oventic c'è una
maggiore presenza di veicoli militari, che hanno cominciato ad
arrivare dal giovedì, primo gennaio 1998. I volontari degli
accampamenti civili per la Pace, che si trovavano lì, hanno
abbandonato Oventic su richiesta della dirigenza zapatista che
teme per l'integrità fisica dei visitanti in caso di un'incursione
militare. Si teme che i principali Aguascalientes - costruiti
dal 1995 - vengano "invasi" nei prossimi giorni dai
militari con il pretesto di cercare armi.
Come Enlace Civil denunciamo la campagna di "despistolización" che il governo di Zedillo utilizza adesso per scontrarsi con l'EZLN ed ottenere che la guerra scoppi nel sudest messicano.
La Legge del Dialogo, senza dubbio, protegge l'EZLN da possibili
aggressioni militari (che però ci sono state lo stesso,
benché in modo isolato), mentre il Dialogo di San Andrés
non è rotto. Adesso l'Esercito messicano ha perquisito
comunità e villaggi cercando armi in base alla Legge delle
Armi ed esplosivi, con questo non solo è ripresa una situazione
di guerra, ma pure si è creato, senza essere stato dichiarato
costituzionalmente un autentico stato d'assedio.
"Il silenzio di Los Pinos - residenza di Ernesto Zedillo
- contrastato dalla schiacciante voce delle moderne macchine da
guerra che percorrono il Chiapas giorno dopo giorno con sempre
più forza suggerisce il pensiero che siamo di fronte ad
una grave crisi dell'apparato dello stato. Di che cosa si discute
alle spalle dell'opinione pubblica in mezzo al più completo
ermetismo? Che cosa si sta decidendo?" (Jaime Aviles. El
Tonto del Pueblo).
COMPAGNI, ESIGIAMO CHE SI FERMI IL MACCHINARIO DI GUERRA CHE PRETENDE DI FARLA FINITA CON GLI ZAPATISTI, ESIGIAMO CHE SI SMILITARIZZI IL CHIAPAS, CHE SI RISPETTI LA LEGGE PER LA PACE E LA RICONCILIAZIONE IN CHIAPAS, CHE SI
ADEMPIANO GLI ACCORDI DI SAN ANDRES!!!!
SPEDIRE I COMUNICATI A:
* Dr. Ernesto Zedillo Ponce de Leone
Presidente de la República
Palacio Nacional, 06067, Mèxico, D.F., MÈXICO
Fax: (+52 5) 515 17 94 / 542 1648
(en caso de voz, solicitar tono)
Saludo: Sr. Presidente
* Lic. Francisco Labastida Ochoa
Secretario de Gobernación
Bucarelo 99 Mèxico 06699, DF
Fax (52-5). 546 5 3 50
Saludo: Sr. Secretario
* Gral. Enrique Cervantes Aguirre
Secretario de la Defensa Nacional
Blvd. Manuel Ávila Camacho e Industria Militar
Mèxico, D.F. 11640.
Fax: (52-5) 557 89 63.
Saludo: Sr. Secretario
* Dr. Jorge Madrazo Cuèllar
Procurador General de la República
Paseo de la Reforma 75, Mèxico 06300 D.F.
Fax: (52-5) 626 4419 y 626 4430
Saludo: Sr. Procurador
* Lic. Julio Cèsar Ruiz Ferro
Gobernador del Estado de Chiapas
Palacio de Gobierno
Av. Central y Primera Oriente, Colonia Centro.
29009 Tuxtla Gutièrrez, Chiapas, MÈXICO
Faxes: (+52 5) 961 20917, (en caso de voz, solicitar tono)
Saludo: Sr. Gobernador
e ai diplomatici messicani accreditati nei vostri paesi.
Per spedire aiuti umanitari e denaro contattare:
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Repubblica di San Marino
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(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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