COMUNICATO STAMPA

San Cristobal de Las Casas, Chiapas; 04 Gennaio 1998.

Oggi la Commissione Messicana di Difesa e Promozione dei Diritti Umani, Global Exchange, Enlace Civile e CIUSPAZ-EPA hanno realizzato un percorso di osservazione nelle comunità di Acteal e Polhó, municipio di Chenalho, e nella comunità di Oventic, del municipio di San Andrés, nelle quali abbiamo potuto constatare quanto segue:

1. La comunità di Oventic si trova semi-deserta. Poche famiglie e membri dell'Accampamento Civile por la Pace che ancora rimangono lì ci hanno informato che la maggior parte degli abitanti di Oventic hanno abbandonato il luogo di fronte al timore di una incursione di elementi dell'Esercito Federale.

Inoltre ci hanno informati che il 3 e il 4 gennaio un aereo militare ha realizzato voli a bassa quota sopra la comunità, aumentando il timore negli abitanti. Inoltre circa 30 soldati dell'Esercito Federale si sono introdotti nei sentieri a meno di un chilometro di Oventic.

2. In Polhó, circa 6 mila profughi che si trovano in questo luogo continuano a soffrire di carenze. La mancanza di alimenti, medicine e un spazio adeguato dove vivere continua a mietere vittime. Questa mattina, Cecilia Jimenez, una bimba di 2 mesi di età è morta a causa di polmonite. I militari e la polizia di Sicurezza Pubblica rimangono nei posti di blocco che hanno installato all'entrata del villaggio. Ad un chilometro si trova la comunità di Majomut e lì si trova un accampamento militare che ostenta sopra la strada un'insegna che dice "Lavoro Sociale"; senza dubbio, le loro installazioni militari occupano più di duecento metri con pezzi di artiglieria.

3. Nella comunità di Acteal, dove è avvenuto il massacro di indigeni, gli abitanti sono impauriti a causa delle costanti visite di militari e di persone vestite da civili che dicono essere della PGR, che arrivano portando macchine fotografiche e telecamere che si introducono nella comunità senza nullaosta previo delle autorità, con il pretesto di realizzare investigazioni in relazione ai fatti del 22 di dicembre. Questi stessi elementi di polizia hanno intimidito i membri dell'Accampamento Civile per la Pace, quando questi hanno chiesto l'ingresso alla comunità.

Le organizzazioni che sottoscrivono questo testo hanno costatato l'aumento smisurato della presenza militare nella zona di Los Altos. Solo fra il capoluogo municipale di Chenalho e la comunità di Acteal, distanti circa 25 chilometri, si trovano 5 accampamenti militari visibili dalla strada, senza contare il posto di blocco dell'Esercito federale all'entrata di Polhó, e quello recentemente installato nella comunità di Xoyeb. I movimenti di elementi dell'Esercito si realizzano in maniera costante sopra la strada e nei sentieri, aumentando così la tensione e il timore di un imminente attacco alle comunità con presenza dell'EZLN.

Rispetto alla comunità di Acteal, si esprime l'esigenza da parte della Procura Generale della Repubblica, rispetto agli abitanti della comunità, che i loro funzionari si identifichino con le autorità della stessa, e che informino sul motivo delle loro visite. Inoltre che abbandonino il loro atteggiamento prepotente e intimidatorio nel presentarsi alla comunità e che evitino di farsi accompagnare dai militari. Fino ad oggi le loro frequenti visite ed incursioni nella comunità, come abbiamo constatato con interviste e testimonianze, hanno solo generato maggiore timore negli abitanti.

Facciamo un appello urgente alla Croce Rossa Internazionale perché giunga in soccorso alle migliaia di profughi che soffrono fame e freddo.

Convinti che la forte presenza militare che abbiamo constatato non sia di aiuto nella soluzione del conflitto, ci sommiamo alle voci che si esprimono per una soluzione pacifica, come quelle di conosciuti accademici e intellettuali che si sono sentite oggi. Esigiamo che il governo federale rispetti la Legge per il Dialogo e Pacificazione in Chiapas, e che adempia gli Accordi di San Andrés.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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