Il 28 del mese scorso é stata pubblicata una nota in cui
si citava il Fronte Ampio per la Costruzione del Movimento di
Liberazione Nazionale (FAC-MLN) in relazione col prossimo arrivo
degli zapatisti al D.F. Questo articolo derivava da una conferenza
stampa in cui il FAC-MLN aveva espresso la sua posizione su vari
argomenti d'attualitá.
Per conto suo, un compagno del Fronte Popolare Francisco Villa
(FPFV) aveva reso alcune dichiarazioni in relazione alla marcia
degli zapatisti che avevano suscitato una lettera dell'FZLN e
un'altra del Fronte Popolare Francisco Villa, dove questa organizzazione
puntualizzava che chi aveva fatto queste dichiarazioni non era
autorizzato e si segnalava, con chiarezza, qual era la posizione
rispetto la permanenza degli zapatisti in Cittá del Messico.
Come FAC-MLN avevamo considerato che tutto fosse stato sufficientemente
chiarito e abbiamo preferito, per essere prudenti, non dire la
nostra parola, tenendo conto che noi non avevamo reso nessuna
dichiarazione rispetto agli zapatisti che non fosse di solidarietá
e tanto meno relazionata all'FZLN, dato che coincidevamo con quell'organizzazione
nel senso che "non ci siamo mai riuniti, né abbiamo
intenzione di farlo per il momento".
Con nostra sorpresa, il 1º settembre viene pubblicato un
comunicato del CCRI-CG dell'EZLN, con affermazioni che inaridiscono
il clima tollerante, plurale ed includente di cui oggi abbiamo
bisogno. Il FAC-MLN si é sempre pronunciato per il rispetto
assoluto di tutti gli individui e delle organizzazioni sorelle,
facendo un lavoro serio e responsabile e quindi neghiamo categoricamente
d'aver attuato con "opportunismo, pretendendo di capitalizzare
a nostro beneficio qualche attivitá della societá
civile o di qualsiasi organizzazione politica o sociale",
dato che abbiamo una nostra propria storia, una nostra dignitá
e dei nostri principi, che in ogni caso sono alla luce e sotto
il giudizio dell'opinione pubblica.
Lamentiamo molto il malinteso causato, cosí come la dichiarazione
dei compagni del CCRI-CG dell'EZLN, ai quali lanciamo un appello
alla prudenza e ratifichiamo loro che la nostra molestia é
niente in comparazione alla convinzione che abbiamo di lavorare
per l'unitá e per il Messico, e in ragione di questo, riaffermiamo
che continueranno a poter contare sulla nostra invariabile solidarietá
ed appoggio nella misura in cui lo considereranno pertinente.
Sappiamo che non siamo necessari peró vogliamo contribuire
modestamente a forgiare i nuovi tempi che oggi la nazione domanda.
Carlota Botey e Benito Miron Lince, deputato federale
(a cura del Comitato Chiapas di Torino)
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