La Jornada 3 luglio 1998
I parenti accettano finalmente le indennizzazioni
Elio Henríquez, corrispondente, San Cristóbal de Las Casas, Chis., 2 luglio ¤
I familiari dei 45 indigeni massacrati in Acteal il 22 dicembre e dei 21 feriti, hanno ricevuto oggi un totale di 2 milioni 32 mila pesos come indennizzazione, ha informato il sottosegretario di Governo, Roberto Muñoz Liévano.
Il rappresentante legale dei parenti, ha spiegato perché le 20 famiglie hanno deciso di accettare l'indennizzazione che all'inizio avevano rifiutato, "perché ci sono molti bambini che hanno molte necessità e per recuperare il dolore e la tristezza dei familiari dei morti.
Ha chiarito che i familiari delle vittime "hanno ricevuto solo quello che il governo ha offerto; non hanno chiesto una quantità giusta perché la gente non sta chedendo niente, però quello che ha offerto il governo, è stato accettato perché hanno visto che sì ci sono molte necessità. Ha ribadito che ciò che esigono i parenti è "che si faccia giustizia e che gli autentici colpevoli siano castigati".
- Sanno già quello che faranno con il denaro?
- Ancora no. Alcuni vogliono investire collettivamente, però questo lo deciderà la gente che ha ricevuto il denaro.
Ha pure spiegato che il processo d'indennizzazione si è prolungato perché solo il 9 giugno scorso si è conclusa l'identificazione dei 45 cadaveri delle vittime e dei familiari che riceveranno le risorse concesse dal governo statale rispettando il punto quattro della raccomandazioni della Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH).
Ha detto che l'ammontare totale dell'indennizzazione era di un milione 915 mila pesos, che sono stati depositati in un conto il 10 marzo scorso a nome di Fondo d'indennizzazione Acteal, però la quantità consegnata oggi è salita a 2 milioni 32 mila pesos con altri 117 mila 982 pesos d'interessi.
Ha ricordato che per ciascun morto il governo ha consegnato 35 mila pesos (in Aguas Blancas, Guerrero, erano stati 45 mila pesos), mentre i feriti ne hanno ricevuto 25 mila, 15 mila e 10 mila, a seconda della gravità.
Marina Patricia Jiménez, segreteria esecutiva del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas, ha detto che la consegna dell'indennizzazione è a "parziale rispetto della raccomandazione 01/98 della CNDH. "Non siamo d'accordo che si utilizzi questo atto odierno come se già si fosse conclusa una tappa, dato che la raccomandazione della CNDH si riferisce anche ad aspetti come quello riguardante gli autori materiali del massacro.
Secondo Jiménez, in totale sono rimasti feriti 26 indigeni, dei quali il governo ha riconosciuto e indennizzato solo 21 perché gli altri cinque non sono stati curati e le loro lesioni sono già sparite.
Ha spiegato che concludendo l'identificazione dei 45 corpi, si è potuto stabilire che tra le vittime c'erano 18 donne e sette uomini maggiorenni e 16 bambine e quattro maschi minorenni. Tre delle donne erano incinte.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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