La Jornada, 3 luglio 1996
L'Esercito Popolare Rivoluzionario (EPR) ha sostenuto
ieri in un comunicato che anche se "non esiste fino ad oggi
una dichiarazione di guerra contro l'esercito federale" e
si sono evitati scontri, "di fronte all'inseguimento ed alla
persecuzione che soffrono in questo momento alcune nostre unita'
nella Sierra Madre del Sud, e' imminente uno scontro armato"
con l'Esercito Messicano o con i corpi della polizia, come e'
gia' successo in Zumpango.
Cio' "aprirebbe una nuova fase nello sviluppo
del conflitto", precisa il Comunicato del Comando Zonale
dell'EPR, scritto nella Sierra del Sud, in cui il gruppo armato
si assume "la totale responsabilita' della presenza delle
nostre unita' militari in Aguas Blancas".
Firmato dal Comandante Antonio, il documento chiarisce
che "nessun combattente ne' ufficiale dell'EPR e' attualmente
ferito o in mano del nemico", come era stato detto "
a causa dello scontro vicino a Chilpancingo".
L'EPR aggiunge: "Condanniamo la sporca pratica
con cui il governo ha sempre tentato di coinvolgere organizzazioni
legali con organizzazioni ed eserciti armati rivoluzionari per
giustificare la repressione, con l'intenzione di smobilitare e
disarticolare il movimento popolare".
Alcuni paragrafi piu' avanti, definisce l'ERP "una
struttura politico-militare basata su un programma politico, con
uniformi, gradi, insegne e un comando responsabile. La sua azione
ha come meta il raggiungimento di obiettivi politici definiti
e costituisce un'opposizione armata contro l'antipopolare governo
messicano".
Pertanto, aggiunge, "e' una forza ribelle"
e "come ribelli armati esigiamo dal governo federale che
si attenga al Convegno di Ginevra, particolarmente per cio' che
si riferisce al comportamento con la popolazione e con i prigionieri
di guerra.