Il senatore afferma che la remunicipalizzazione di Albores

è basata sugli accordi di San Andrés

 

da La Jornada del 2 giugno 1998, di José Antonio Román

Il segretario della Grande Commissione della Camera dei Senatori, Sami David David, ha affermato che anche se, come istituzioni sociali, pure le chiese hanno espresso il loro impegno con la pace e la riconciliazione in Chiapas, esistono "alcuni riferimenti particolari" che hanno privilegiato un doppio discorso. Ha esortato inoltre l'EZLN ad abbandonare il suo prolungato silenzio.

A questo si deve, ha detto, la convocazione dell'istanza legislativa per dissotterrare questo doppio discorso ed il fatto che le parti implicate nel conflitto riaffermino il proprio impegno per la pace, la riconciliazione ed il benessere della popolazione.

Intervistato sullo scambio di messaggi tra il presidente Ernesto Zedillo ed i vescovi cattolici del Chiapas, su chi promuove la "teologia della violenza", il legislatore ha affermato che sarebbe meglio che ognuna delle due parti, che hanno prolungato in "modo indiscriminato" il conflitto, esprimessero la propria posizione con chiarezza in modo che la società possa giudicare chi rispetta il diritto e desidera lavorare per la pace.

Ha riconosciuto, tuttavia, l'impegno che le chiese, sia cattoliche che evangeliche, hanno espresso a favore della pace. Ha segnalato che questo compito lo possono realizzare nell'ambito costituzionale di rispetto alla libertà di credo e d'espressione, "ma quello che non serve è che per la via della teologia o dell'attività pastorale si rendano più tese le relazioni sociali e si colpiscano la ragione e l'armonia nella regione".

Come istituzioni, ha insistito, le tre diocesi dello stato -Tuxla Gutierréz, Tapachula e San Cristóbal de Las Casas- hanno espresso il loro impegno per allontanarsi dalla violenza. Simili dimostrazioni, ha aggiunto, le hanno date anche le diverse organizzazioni religiose evangeliche. "Io personalmente sono convinto che per la grande influenza sociale e spirituale che hanno le chiese, devono essere un centro permanente per la riconciliazione e per la ricerca della pace con giustizia e dignità in Chiapas", ha espresso.

Si è riferito poi all'iniziativa del governo locale di rimunicipalizzare lo stato. Ha detto che questo è uno dei punti importanti degli Accordi di San Andrés, per cui si dimostra la volontà governativa di compierli. Ha detto che questo progetto abbraccia la creazione di 33 nuovi municipi e si spera che l'EZLN si esprima al rispetto.

Oggigiorno, non solo dalla parte governativa, bensì dalla cosiddetta società civile, sorge una moltitudine d'iniziative che desiderano contribuire al processo di pace, come nel caso della rimunicipalizzazione. Desideriamo che l'EZLN non rimanga nell'inattività o nell'immobilismo, ma che esprima il suo punto di vista e la sua volontà di riannodare il dialogo.

"Per noi chiapanechi la pace è urgente, è urgente un ambito di riconciliazione in cui si incontrino tutte le parti, perché il prolungamento del conflitto genera solo rancore e questo è ciò che dobbiamo evitare. Lasciare da una parte i comportamenti personalistici, di partito e passare a ciò che è più importante è un'esigenza della società", ha detto.

E' ovvio che con una delle parti non si potrà arrivare alla pace vera, è quindi desiderabile che l'EZLN si impegni per la pace ed attualizzi le proprie richieste. Tuttavia ha stimato che il prolungato silenzio zapatista si deve a una strategia, "ma il governo gli sta offrendo la pace, non da adesso, ma da quattro anni. Per raggiungere la pace è necessario che tutte le parti si esprimano".


(tradotto dall'Associazione Ya Basta! per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo - From: "si.ro" <si.ro@iol.it>)



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