Albores Guillén afferma: Si salverà la costituzionalità a Nicolás Ruiz

 

da El Nacional del 2 giugno 1998, di Ylanda López, corispondente, Puerto Madero, Chis., 1° giugno

Il governatore Roberto Albores Guillén ha assicurato che si salverà la costituzionalità con l'applicazione della legge e senza dare importanza alle questioni di tipo sociale, economico, politico o religioso, visto che si conta con le prove documentali sufficienti per procedere contro i gruppi radicali che hanno sconvolto la vita a Nicolás Ruiz.

Nell'ambito delle celebrazione del Giorno della Marina, a cui ha partecipato nel porto sulla costa del Chiapas accompagnato dai rappresentanti del Potere Legislativo e Giudiziario, Juan Carlos Bonifaz e Noé Castañón León, l'Esecutivo ha dichiarato: "Né a Nicolás Ruiz né in nessun'altra parte del Chiapas si permetterà l'illegalità, faremo in modo che prevalga lo stato di Diritto per riscattare la costituzionalità".

Ha detto che sono finite le possibilità di raggiungere un accordo civile in quel luogo, dove la maggioranza della popolazione è in ostaggio di un gruppo minoritario e non si permetterà questo tipo di soprusi ed inoltre ha detto che la responsabilità di qualunque fatto che si registri a Nicolás Ruiz ricade su chi promuove la violenza.

Ha precisato che "un gruppo di radicali ha sconvolto ancora una volta la normalità di quel municipio applicando norme estremamente primitive, come sono gli usi ed i costumi, ma questi non possono esistere, sono contro le leggi e le norme elementari di convivenza umana, sono un attacco al diritto". Lo stesso governo statale ha precisato che catechisti e dirigenti musicali legati al PRD sono coloro che pretendono di espellere più di 100 persone, ne hanno già espulse 23, e così quindi si agirà con tutto il peso della legge.

Albores Guillén ha assicurato che il governo entrerà a salvare la costituzionalità perché non si può permettere che nel territorio chiapaneco, per paura del governante o per curare interessi personali - che ha detto non esistono - succedano queste cose. "Non si possono sopportare abitudini che vadano contro le elementari norme di convivenza umana", ha ripetuto, chiedendo all'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) di lasciar lavorare il Chiapas ed ha avvertito che "siamo disposti a non permettere che ci usino come ostaggi di nessuno, né dell'EZLN né di nessun altro gruppo".


(tradotto dall'Associazione Ya Basta! per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo - From: "si.ro" <si.ro@iol.it>)



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