Albores: il governo chiapaneco non permetterà l'impunità
da Cronica de Hoy del 2 giugno 1998, dall'inviato a Acapetlahua, 1° giugno
In Chiapas la legge non si negozierà ed il mio governo non permetterà l'impunità, ha affermato in modo categorico il governatore Roberto Albores Guillén, "il mio impegno è governare con la legge affinché nessuno scappi dalla volontà di questa. Tutti siamo sulla stessa barca per cambiare lo stato".
Riunendosi con commissari dell'ejido di questo municipio, dopo che nella regione sono cadute le prime piogge dopo sei mesi di siccità, Albores Guillén ha assicurato che con l'appoggio del popolo del Chiapas "lascerà tra tre anni uno stato diverso, una struttura legale consolidata, democratica e con le basi per iniziare un processo irreversibile di sviluppo".
Nell'atto, in cui ha ascoltato le dichiarazioni dei commissari dell'Alleanza per il Campo, sul Programma d'Emergenza per le Inondazioni e l'abigeato nella regione, il presidente ha precisato che lo sviluppo ha già iniziato un cammino irreversibile, visto che il Chiapas ha già iniziato a parlare, ha già iniziato a camminare e non si ferma più. Siamo su una strada irreversibile.
Di fronte al sindaco anfitrione, José Manuel Choy Espinosa, l'Esecutivo statale ha dichiarato che da quando ha assunto il governo si è dimostrato nella pratica che si possono fare le cose e ha fornito come esempio le azioni intraprese per ristabilire l'ordine e la legalità nel quartiere La Hormiga di San Cristóbal de Las Casas, i soprusi de La Unal ad Ocosingo; l'installazione di presunti municipi autonomi e gli sgomberi delle occupazioni di terre che sono stati 25.
Su quest'ultimo punto, Albores Guillén ha assicurato che il suo governo non permetterà altre occupazioni di terre ed ha invitato chiunque sappia di qualche invasione di terreni, lo denunci perché si possa applicare la legge.
Ex zapatisti disconoscono il "municipio autonomo 17 di novembre"
da La cronica de Hoy del 2 giungo 1998, dall'inviato a Tuxla gutierréz, Chis, 1° giugno
In una franca attitudine di rifiuto della violenza, abitanti dell'ejido "Morelia" municipio di Altamirano, hanno deciso drammaticamente in assemblea di disconoscere il "municipio autonomo 17 di novembre" e unirsi alla legalità municipale che promuove il governatore Roberto Albores Guillén.
In un comunicato congiunto diretto al capo dell'Esecutivo statale e con copia al Presidente della Repubblica, 92 capi di famiglia dei 120 che formano questa comunità di ex simpatizzanti dell'EZLN, si sono riuniti in assemblea per esprimersi contro l'illegalità e contemporaneamente votare per "non permettere che si cambi il nome originale dell'ejido Morelia in quello di municipio autonomo, collaborare con il governo di Roberto Albores Guillén nei progetti produttivi a beneficio della stessa comunità e rifiutare qualunque tipo di violenza".
Bisogna dire che questo "Municipio Autonomo 17 di Novembre", conosciuto anche come "IV Aguascaliente" è il primo che per volontà propria degli abitanti cessa di esistere e si riunisce alla legalità per inserirsi nell'attività produttiva contemplata dai programmi del governo.
Nell'atto di accordo, datato 25 maggio, i 92 firmatari - alcuni dei quali con impronta digitale - hanno giurato davanti all'assemblea plenaria "rispetto alle autorità superiori dello stato e del paese e osservanza degli accordi di pace che rifiutano qualunque tipo di violenza".
"Ci pentiamo e riconosciamo i nostri errori passati cercando la riconciliazione e ci comporteremo in conformità con quello che detta la legge costituzionale della nostra nazione", indica la stesura del punto n. 4 dell'accordo avallato dalle autorità dell'ejido Morelia, guidate dal Commissario d'ejido Enrique López Santiz, l'agente municipale ausiliare Arturo García López ed il rappresentante del Consiglio di Vigilanza, Mercedes García López.
(tradotto dall'Associazione Ya Basta! per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo - From: "si.ro" <si.ro@iol.it>)
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