La Jornada, 2 maggio 1997

Invitano 12 osservatori europei ad uscire dal paese

Elio Henríquez e Angeles Mariscal, corrispondenti, San Cristobal de las Casas, Chiapas. 1 maggio

Le autorità migratorie del Messico hanno dato tempo 48 ore per abbandonare il paese a 12 europei che sono giunti in Chiapas come osservatori internazionali perché "hanno partecipato ad attività all'interno del territorio nazionale non autorizzate dal loro visto".

I 12 stranieri - quattro spagnoli, tre tedeschi, due italiani, due francesi e un olandese - hanno partecipato come osservatori alla marcia - carovana che indigeni choles sfollati hanno realizzato la settimana passata per giungere dalla zona nord del Chiapas a Tuxtla Gutierrez, con il fine di domandare la fine della violenza in quella regione.

Agli europei è stata notificata la decisione delle autorità oggi a mezzogiorno, negli uffici dell'Istituto Nazionale dell'Immigrazione (INM) di questa città, dopo aver dichiarato il motivo della permanenza nel paese. Hanno detto loro che devono abbandonare il territorio nazionale dall'aeroporto Internazionale di Città del Messico, non più tardi di sabato prossimo alle ore 13.

"Il visto che voi avete è quello di turista e questo non vi permette di partecipare a nessuna attività politica, e voi eravate alla marcia, portavate cartelli in appoggio all'EZLN (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale) e a Marcos", hanno detto loro negli uffici dell'INM, dove sono comparsi ieri ed oggi.

Le autorità di immigrazione hanno ribadito agli stranieri che "non si tratta di un'espulsione ma di un invito a lasciare il paese".

Negli uffici dell'INM hanno fatto loro notare che nei giorni 25, 26 e 28 aprile, in cui si è svolta la marcia - carovana, loro avevano delle tessere di riconoscimento che li accreditavano come osservatori internazionali, inoltre hanno emesso un comunicato stampa sulla situazione politica della zona nord del Chiapas, e secondo il tipo del loro visto di entrata questo costituisce una violazione alla legge, perché i turisti non godono di questi diritti.

Intanto, a Tuxtla Gutierrez, rappresentanti degli sfollati della zona nord che stanno facendo un sit-in di fronte al palazzo del governo hanno segnalato che mai gli osservatori stranieri hanno partecipato alla marcia che è uscita dai municipi di Tila, Sabanilla, Tumbala e Salto de Agua.

"L'unica attività degli stranieri è stata quella di osservare il nostro percorso, lavoro attraverso il quale hanno potuto constatare i problemi che esistevano per uscire dalla regione", ha segnalato Manuel Perez Garcia, rappresentante degli sfollati. Inoltre ha aggiunto che la decisione di espellerli forse obbedisce al disegno di continuare a nascondere ciò che succede nello stato occultando anche le denunce e le richieste di aiuto che gli indigeni choles stanno facendo, attraverso Internet, ai paesi europei dai quali sono originari gli osservatori.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)


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