Carissima Carmen: Con un affettuoso saluto, desiderio riferirmi alla nota di Georgina Saldierna e Enrique Méndez, pubblicata da La Jornada ieri in prima pagina e in pagina 10, per fare le seguenti precisazioni:

1. Il signor senatore Carlos Payán si merita tutto il rispetto e la stima. Non ho mai presentato un ultimatum al EZLN, né affermato che sarebbe fuori da la Legge per il Dialogo se non sarà presente all'incontro sollecitato dalla Cocopa e appoggiato da tutte le frazioni parlamentari di entrambi camere del Parlamento dell'Unione. Lì ha fatto le mie comunicazioni (il 28 ottobre) e dichiarazioni alle compagne ed ai compagni. Ho affermato, e lo ribadisco, che non c'è minaccia militare verso gli zapatisti, e che si daranno tutte le condizioni necessarie, in particolare di transito e sicurezza, per l'incontro Cocopa-EZLN. Così si è offerto dall'8 luglio scorso con il pacchetto di distensione e ieri l'ho ribadito al presidente entrante della Cocopa. Approfitto per confermare quest'offerta.

2. Su ciò che ha detto Gilberto López Rivas, ai lettori ed ai loro elettori compete giudicare la condotta di un uomo che prima sostiene la necessità dell'incontro con l'EZLN, includendo una data (6-8 novembre) e il posto La Realidad, e 48 ore dopo cambia di opinione. Per giustificare il suo repentino cambiamento di posizione non c'era bisogno di tergiversare sulle mie dichiarazioni o di interpretarle negativamente, come è evidente che ha fatto se si confrontano i documenti indicati nel paragrafo precedente, la cui copia accludo. Anche se è bene cambiare di opinione, correggere posizioni politiche e/o pentirsi; non è bene responsabilizzare terzi sulle sue correzioni e/o pentimenti. Giammai ho preteso di "isolare politicamente e militarmente l'EZLN". Lo sa molto bene quel deputato. In ogni caso che dimostri le fondamenta della sua affermazione.

Con il rispetto e l'affetto di sempre, ti ringrazio per la tua attenzione alla presente

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