Carovana di aiuti chiede garanzie per osservare
Da La Jornada del 1° giugno 1998, di José Gil Olmos
La carovana Ricardo Flores Magón, partita ieri e che porta circa 35 tonnellate di aiuti umanitari per il Chiapas, formata da 300 membri, in prevalenza studenti di otto università, ha chiesto ieri ai governi statale e federale, garanzie per realizzare lavori di osservazione nelle comunità del Los Altos, del Nord e della Selva, dove si è evidenziato l'aumento di gruppi civili armati, soprattutto a Jonilxtie e Polhó.
Da parte sua, partecipando alla festa per la partenza degli autobus dalla Piazza della Costituzione, Javier Elorriaga, del Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale (FZLN), ha annunciato che il 1° di agosto si realizzerà una nuova carovana a cui parteciparanno 1.111 organizzazioni sociali, come risposta della società civile alle intenzioni governative di accerchiare le comunità simpatizzanti dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Al momento si stanno accordando i dettagli per l'integrazione dei rappresentanti delle organizzazioni sociali, urbane e sindacali che parteciperanno a questa iniziativa, che sarebbe pure una risposta della società civile alla marcia fatta dai 1.111 rappresentanti delle comunità zapatiste in Chiapas l'anno scorso dal Chiapas a Città del Messico.
Intanto nello zócalo della capitale si sono riuniti dalla mattina fino alla notte gruppi musicali, artisti, studenti e membri di diversi settori per accompagnare la partenza della carovana di aiuti umanitari ed esigere nuovamente dal governo federale l'adempimento degli accordi di San Andrés su diritti e cultura indigeni.
Neftalí Miranda ed Enrique Pineda, della carovana Ricardo Flores Magón, hanno spiegato che oltre a portare vestiti, cibo e medicine alle comunità della zona di conflitto, tenteranno di realizzare lavori di osservazione dei diritti umani.
Tra le comunità che si vogliono visitare ci sono: Amparo Aguatinta, Tenejapa, Navil, Roberto Barrios, Oventic, Polhó e Jonilxtie, queste ultime ubicate nella zona de Los Altos in cui i gruppi paramilitari sono presenti ed accerchiano le comunità filo-zapatiste.
Per consegnare gli aiuti ed effettuare l'osservazione, gli studenti hanno chiesto al governo chiapaneco ed al Ministero degli Interni le condizioni minime di sicurezza, visto che la situazione lì si è complicata con la presenza di gruppi armati "che in qualche modo hanno ricevuto appoggio governativo".
I partecipanti sono studenti di Chapingo, Puebla, Tabasco, Guadalajara, dell'Università Nazionale Autonoma del Messico e dell'Università Autonoma Metropolitana e membri di alcune organizzazioni sociali. Lungo il percorso per arrivare in Chiapas faranno manifestazioni negli stati di Puebla e Tabasco lunedì e martedì ed al loro ritorno terranno un meeting nel carcere di Cerro Hueco, in protesta per l'arresto di indigeni e del professore della UAM Sergio Valdés Ruvalcaba, che si trovava nell'ejido Taniperla durante l'operazione poliziesca militare che ha tentato di sciogliere il municipio autonomo e ribelle Ricardo Flores Magón.
(tradotto dall'Associazione Ya Basta! per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo - From: "si.ro" <si.ro@iol.it>)
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