Nuova divisione territoriale

da Excelsior del 1° giugno 1998, editoriale

 

Il governo dello Stato del Chiapas cerca formule per la distensione, la riconciliazione interna ed il rafforzamento dei meccanismi di governabilità. Rimunicipalizzare potrebbe essere uno di questi passi necessari. Per questo, il governatore Albores Guillén ha invitato l'EZLN a partecipare all'iniziativa di rifare la divisione politica di quel territorio, anche se è difficile che i ribelli rispondano, visto la loro attuale attitudine sfuggente e non impegnata.

Questa riforma deve garantire maggior trasparenza nei processi elettorali e contemporaneamente permettere un'esatta rappresentazione politica degli indigeni in quei luoghi dove sono minoritari. Faciliterà anche che ogni comunità designi le proprie autorità tradizionali, in accordo ai propri usi e costumi, e che abbiano partecipazione proporzionale nei governi locali.

Ora, i municipi creati dai ribelli nel 1994 erano carenti di uno studio preventivo, serio e responsabile ed obbedivano più alla necessità demagogica di avvicinarsi alle masse indigene. Facevano credere così, che si stavano occupando di problemi che per negligenza o dimenticanza non gestiva né il Governo Federale né quello statale. Oggi si è presa l'iniziativa politica che risponde a queste necessità del gradino più basso nella divisione dei poteri di uno stato. Ora si possono servire meglio le richieste, i costumi e la presenza indigena all'interno dell'organizzazione amministrativa. Le culture aborigene avevano raggiunto la tappa urbana prima della scoperta dell'America. La rottura originata dalla Colonia non è riuscita a cancellare le modalità dell'organizzazione primitiva che adesso bisogna, in parte, restaurare.


(traduzione a cura dell'Associazione Ya Basta per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo "si.ro" <si.ro@iol.it>)



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