Al governo federale
All'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
Alla Commissione di Concordia e Pacificazione
All'opinione pubblica nazionale
In relazione alle lettere inviate alla Conai il 18/03/98 ed il
22/03/98 da parte del Dr. Emilio Rabasa Gamboa, coordinatore per
il Dialogo ed il Negoziato in Chiapas, a nome del governo federale,
come risposte pubbliche, la prima, al comunicato della Conai
(17/03/98) "In difesa dei popoli indigeni. In difesa del
negoziato per la pace. In difesa di ciò che si è
accordato"; e la seconda, al documento della Conai "Relazione
narrativa semestrale luglio-dicembre 1997", la Conai rende
noto quanto segue:
1. La Conai ha orientato e fondato il suo 'che fare' nell'iniziativa "Per un Nuovo Dialogo", del 13 ottobre 1994, dove le parti hanno accettato la Conai come mediatrice. Per ciò che concerne il governo federale, lo stesso segretario di Governo aveva inviato, con data 23 dicembre 1994, ai membri della Commissione Nazionale di Intermediazione, un comunicato che recita così: "La Segreteria di Governo, a rappresentanza del titolare del Potere Esecutivo, valuta gli apporti della Commissione Nazionale di Intermediazione (Conai) e le estende il suo riconoscimento come istanza accettata da entrambi le parti per realizzare la mediazione, con lo scopo di ristabilire il dialogo e di avanzare nel conseguimento della pace".
Con fondamento nell'articolo 8 della Legge per il Dialogo, la Riconciliazione e la Pace Degna in Chiapas, dell'11 marzo 1995, le parti hanno ratificato la Conai come istanza di mediazione e, perciò, è stata permanentemente impegnata nella costruzione della pace mediante la ricerca di una soluzione negoziata che risolva le cause che hanno originato il conflitto armato.
La sua condotta e le posizioni pubbliche prese durante questi
anni accreditano il suo impegno per una pace che sia giusta e
degna.
2. Dentro al quadro giuridico ed ai regolamenti che guidano il processo di dialogo e negoziato tra le parti, una delle facoltà della Conai, in quanto "istanza impegnata in uno sforzo costante di neutralità attiva e funzionale", è quella di agire per il "superamento di incidenti che possano interrompere e ostacolare il dialogo ed il negoziato" (dichiarazione di San Miguel e regole generali).
Il reale significato del comunicato della Conai "In difesa dei popoli indigeni. In difesa del negoziato per la pace. In difesa di ciò che si è concordato", è stato, giustamente, quello di rispettare questi impegni propri della mediazione, che sono sostenuti dalla convinzione etica che la pace giusta e degna deve essere ottenuta senza mancare alla verità.
In conseguenza a ciò, la Conai riafferma, in tutte le sue
parole, il contenuto del suo comunicato "In difesa dei popoli
indigeni. In difesa del negoziato per la pace. In difesa di ciò
che si è concordato", del passato 17 marzo 1998, nel
quale si presentano alla nazione gli innegabili ostacoli che si
sono interposti alla soluzione pacifica del conflitto.
3. D'altra parte, la lettera pubblica del Coordinamento
per il Dialogo ed il Negoziato in Chiapas, del 22/03/98, contiene
una grave accusa. Questo testo dice "il governo federale
rifiuta l'appello che fa la Conai all'intervento straniero".
Al rispetto, la Conai considera necessario chiarire:
a) Di fronte all'uso di questa espressione, che ha un significato
preciso nel diritto internazionale, la Conai rifiuta categoricamente
tale accusa come infondata e dolosa; sempre, e oggi lo ribadiamo,
abbiamo difeso la sovranità nazionale. La solidarietà
internazionale non ha mai danneggiato la nostra sovranità.
b) Quello che la Conai ha fatto in realtà, è
stato stimolare la collaborazione internazionale nella solidarietà
e nella difesa dei diritti umani, nel quadro dei trattati, patti,
protocolli e convenzioni di diritto internazionale che lo stato
messicano ha firmato e ratificato, in particolare ci riferiamo
al Trattato 169 della OIT. Tutto ciò per evitare la ripetizione
di crimini di lesa umanità come quello di Acteal, e perché
si risolvano con i mezzi del dialogo e della politica le cause
del conflitto.
c) L'appello della Conai alla comunità internazionale,
inoltre, si ispira e si iscrive ai principi ed alla pratica della
politica pacifica che ha sviluppato il nostro paese, per esempio
di fronte al dramma dei rifugiati guatemaltechi o negli sforzi
per la pacificazione in Centroamerica; o quando il Messico è
stato anfitrione di paesi fratelli per negoziati di trattati di
pace; o quando ha apportato generosamente aiuti umanitari ad altri
popoli in casi di dolorosa emergenza, e tutto ciò senza
che per questo il nostro paese ed i suoi cittadini si siano meritati
l'accusa di 'interventismo' da parte della comunità internazionale
o di altre nazioni.
4. In generale, la Conai trova che le affermazioni contenute
in entrambi le risposte pubbliche del Coordinamento per il Dialogo
ed il Negoziato in Chiapas, che pretendono di squalificare la
funzione specifica della Conai, rendono seriamente difficile
il dialogo, dato che non considerano assolutamente i compiti propri
di questa mediazione, deformano quanto affermato dalla Conai,
attribuiscono alla Conai idee non sue, argomentano con gravi dimenticanze
la sequenza e la concatenazione dei fatti storici ed ignorano
che il vincolo sta nel rispetto degli accordi presi e non solo
nel rispetto delle formalità della legge. La governabilità
democratica del paese richiede una politica veritiera, rispettosa
dei fatti e delle persone.
5. La Conai, in questa delicata situazione del Chiapas
e del Messico, sensibile alla profonda preoccupazione espressa
da numerose organizzazioni politiche e da ampi settori della società
civile, continuerà ad essere responsabilmente disponibile
per le parti nella sua funzione di mediazione, senza risparmiare
nessuno sforzo.
Attentamente, per la Conai:
Samuel Ruiz García, Concepcion Calvillo Vda. de Nava, Juan Bañuelos, Pablo
González Casanova, Oscar Oliva, Raymundo Sánchez
Barraza.
Segreteria: Miguel Alvarez Gándara, Gonzalo Ituarte, Salvador
Reyes, Pedro Nava.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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