Da La Jornada del 1 marzo 1998

"OSSERVATORI: LA DIFESA DEI DIRITTI È UNIVERSALE; RIDICOLO PARLARE DI INGERENZA"

Tra due settimane i membri della Commissione Civile Internazionale di osservazione per i Diritti Umani (CCIODH) termineranno il rapporto, ma senza raccomandazioni.

di Triunfo Elizalde

"È più grave di quello che immaginavamo la situazione delle migliaia di persone rese profughe a causa della violenza dei gruppi paramilitari, la militarizzazione della zona di conflitto, la sfiducia generalizzata verso le istituzioni (ufficiali) e le denunce circa le violazioni dei diritti umani, specialmente delle donne e dei bambini, secondo le testimonianze ricevute durante i 15 giorni che è durata la nostra visita nelle varie Regioni del Chiapas", hanno detto ieri i portavoce della Commissione Civile Internazionale per i Diritti Umani.

Nella conferenza stampa svolta nei locali del Club di Giornalisti del Messico, gli stessi portavoce si sono riferiti alla espulsione degli stranieri che si localizzano in questa zona dicendo che si sta ingigantendo il problema. "La prova di questo è la protesta fortissima che ha espresso la cancelleria Francese riguardo la espulsione del sacerdote Michel Chanteau, il quale "era solamente coinvolto in attività umanitarie".

Di comune accordo, Ignacio Garcia Garcia, Alejandro Goldberg, Angeliki Fotiadi, Gloria Wilhelmi e Marco Aparicio, in qualità di portavoce della CCIODH hanno puntualizzato: "la difesa dei diritti umani è universale, per questo è ridicolo dire che c'è ingerenza o violazione della sovranità nazionale, quando si mostra interesse per conoscere fatti che travalicano le frontiere di un Paese. Questo tipo di osservazioni si sono avute (da parte di stranieri) in ogni tipo di conflitto che colpiva i diritti fondamentali".

Dopo aver espresso che "La soluzione del conflitto chiapaneco dipende unicamente dalla società messicana" si è commentato che la Commissione Internazionale di Osservatori ha proposto alle autorità messicane "di studiare uno statuto dell'osservatore" al fine di impedire interpretazioni fuorvianti circa la presenza di stranieri, interessati a conoscere la situazione riguardante i diritti umani in Messico.

Dopo aver rivelato che nella mattinata di ieri hanno ricevuto la risposta "in video" alle domande formulata al CCRI-CG dell'EZLN, e non facendo ulteriori commenti, si sono dispiaciuti di non aver avuto risposta alle sollecitazioni fatte al fine di essere ricevuti dal Presidente Ernesto Zedillo, dal Segretario della Difesa, Enrique Aguirre Cervantes e dal Comandante della Settima Regione Militare del Chiapas. Si sono anche molto dispiaciuti del fatto che Josè Tila Lopez Garcia, rappresentante della comunità di Jolnixtiè, sia stato assassinato il 21 febbraio, "precisamente un'ora e mezza dopo di essere stato intervistato da noi ed aver consegnato le denunce della sua comunità. Davanti a questo atto deplorevole, abbiamo deciso di dedicare il rapporto alla sua memoria", hanno detto ed hanno annunciato che "in due settimane circa ed in maniera simultanea, consegneremo il rapporto in vari Paesi, a tutte le persone, organizzazioni, istituzioni che ce lo hanno richiesto, così come a tutti quelli che ci hanno fornito una testimonianza".

Un altro fatto "che ha messo in difficoltà lo svolgimento del nostro lavoro", hanno detto, è stato quando, Hanno deciso di visitare nella zona nord l'accampamento di rifugiati di Ascension Huitiupan, del municipio di Sabanilla. Arrivando nell'"ejido" El Paraiso, un gruppo di 200 abitanti ha impedito con la forza il passo alla Commissione e, soprattutto che "un posto di blocco della Sicurezza Pubblica, in uniforme ed armato, era presente ai fatti e non è intervenuto in nessun momento, nonostante l'esplicita richiesta fatta dalla Commissione".

Nel ripetere che la situazione che vivono migliaia di profughi a causa della violenza dei gruppi paramilitari, "è più drammatica di quello che ci immaginavamo", hanno sottolineato: "abbiamo percepito la preoccupazione generalizzata che la soluzione del conflitto si dilati all'infinito", tuttavia "è il senso di questa commissione che il rapporto contribuisca a conseguire una pace giusta e degna per la società messicana".

Non rispondendo a domande "di carattere politico in quanto fin dall'inizio ci era precluso, nel momento stesso in cui ci è stato concesso il visto", hanno commentato che a seguito della gran quantità di informazioni ricevute, i 200 integranti la CCIODH hanno deciso "di costituirsi permanentemente come commissione al fine di dar seguito a tutte le denuncie, osservazioni e iniziative raccolte".

Hanno chiaramente specificato che nel suo rapporto la Commissione non farà nessun tipo di raccomandazione, "dato che sarà responsabilità di ogni Parlamento nazionale, del Parlamento Europeo e delle istituzioni interessate, ciascuno per le proprie competenze, fare le raccomandazioni che riterranno pertinenti, in maniera individuale o collettiva".

Nelle due settimane di lavoro realizzato dai membri della CCIODH, hanno ottenuto interviste con i Segretari di governo e delle Relazioni Estere, con il Procuratore Generale della Repubblica, con i titolari della COCOPA e della CONAI, con la Commissione Nazionale per i Diritti Umani, con il Governatore del Chiapas, con il Presidente della camera dei Deputati locale, con il delegato dell'Istituto Nazionale per l'Immigrazione e con la Presidenza Municipale di San Cristobal de Las Casas; con i presidenti del PRI, di Desarrollo, Paz y Justicia, del PAN in Chiapas e con altre istanze.

Inoltre si sono incontrati con rappresentanti della società civile, organismi non governativi, con il Congresso Nazionale Indigeno, con le forze politiche, con i rappresentanti di 110 comunità della zona Nord del

Chiapas, con autorità dei 5 Aguascalientes e con i consigli municipali.

In più si sono recati in visita agli accampamenti dei profughi di Polhò, Poconichim e Pantelhò. Si sono incontrati con i prigionieri della Voce di Cerro Hueco, con organizzazioni religiose, di donne e con rappresentanti dell'Associazione Nazionale degli Avvocati Democratici, con intellettuali e giornalisti, oltre che con la Croce Rossa e con la Commissione di "seguimento" e Verifica degli Accordi di San Andres.

(tradotto a cura di Massimo Boldrini. S.C.L.C. 01/03/98)

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