Messaggio di Francisco Labastida Ochoa, Segretario di Governo,
che annuncia la strategia del Governo Messicano per il Dialogo
e la Pacificazione in Chiapas
1° marzo 1998.
Buona sera:
Il Presidente della Repubblica mi ha inviato ad informare i messicani
della decisione che ha preso per giungere ad una soluzione nel
problema dello stato del Chiapas.
Sono trascorsi quattro anni di conflitto, durante i quali, il Governo Federale ha sempre cercato la soluzione politica e pacifica del problema.
Ha promulgato due leggi - quella di Amnistia e quella di Dialogo
- per potere negoziare la pace con quelli che avevano dichiarato
guerra al Governo e attaccato l'Esercito Messicano. Per mostrare
la sua buona disposizione, il Governo ha anche promosso, prima
la liberazione di tre dei dirigenti più vicini all'EZLN;
e dopo, la libertà dei loro simpatizzanti detenuti in Chiapas.
Si sono realizzati stages di negoziati e tavoli di lavoro, si sono discusse proposte e sono stati firmati gli Accordi di San Miguel e San Andrès Larráinzar. Nel caso del massacro di Acteal si sono imprigionati più di 60 presunti responsabili.
È stata aumentata la spesa attuale e l'inversione federale
in Chiapas, più velocemente che in qualsiasi altro stato
della Repubblica, per avere più medici, infermiere e maestri;
costruire più scuole, ospedali, strade, sistemi di acqua
potabile e dare aiuto alla produzione. Senza dubbio, il negoziato
si trova in stallo: l'EZLN si rifiuta a riallacciare il dialogo
e inoltre ha stabilito illegalmente detti "municipi autonomi",
che soppiantano le polizie, incarcerano chi non è con loro;
estorcono alla popolazione, riscuotono illegalmente imposte e
tasse sulle strade.
In queste ultime settimane, abbiamo fatto arrivare all'EZLN le
quattro osservazioni del Governo al progetto delle riforme costituzionali
della COCOPA. La risposta è stata, nuovamente, negativa
rispetto al dialogo.
I messicani vogliamo la pace per tutti e una maggiore attenzione
alle necessità degli indigeni. Il paese e gli indigeni
non possono essere ostaggi di nessuno. Non è accettabile
che il conflitto in Chiapas renda difficoltoso il normale progresso
della Nazione. Con vigore ieri i Chiapanechi si sono pronunciati
su questo. Il Governo è stato ed è disposto a dialogare
per raggiungere una soluzione politica del conflitto, il più
velocemente possibile; e rispetterà testualmente gli Accordi
di San Andrès.
C'è una confusione creata intenzionalmente su questi accordi.
Vorrei spiegarla.
Il Governo ha firmato gli Accordi di San Andrès ovviamente per rispettarli.
Proprio il Presidente della Repubblica ha detto, in ripetute occasioni, che il Governo onorerà questo impegno. Questo non è il punto della discussione.
Chi dice il contrario non dice la verità.
E' stato formulato un progetto di riforme costituzionali dalla
COCOPA. Questo mai è stato approvato dal Governo. Mai ci
siamo impegnati con questo. Non è stato firmato. Chi dice
il contrario non dice la verità.
Quello che non è chiaro, è che questi accordi di
San Andres Larráinzar devono trasformarsi in riforme della
nostra Legge suprema: la Costituzione Politica degli Stati Uniti
Messicani.
Riconosciamo lo sforzo dei componenti della COCOPA per tradurre
gli Accordi di San Andrès in norme costituzionali. Siamo
d'accordo con la maggioranza del documento.
Le quattro osservazioni che fa il Governo sono basate nella ragione
profonda dell'unità dei messicani. Dette osservazioni le
stiamo consegnando in questi giorni a tutti i mezzi di comunicazione
perché le facciano conoscere ai messicani. Non abbiamo
niente che occultare.
Si accusa il Governo di non accettare i diritti degli indigeni.
Questo è falso. Coloro che hanno accusato il Governo di
negare di accettare i diritti indigeni, non solo hanno mancato
di dire la verità, ma hanno anche agito in mala fede.
La prima osservazione si riferisce alla libera determinazione
e all'autonomia delle comunità indigene. Il Governo è
in accordo con questo, però come viene espresso dagli Accordi
di San Andrès. Cioè includendo l'obbligo di:
* Rinforzare la sovranità nazionale.
* Contribuire all'unità e alla democratizzazione della
vita nazionale.
* Rispettare i tre livelli di Governo.
Il progetto di riforme costituzionali della COCOPA esclude questo.
Così come il Governo di una entità federativa non
può rompere relazioni con nessuna nazione straniera, né
riscuotere imposte di commercio all'estero, solo per citare alcuni
esempi, perché sono facoltà esclusive della Federazione;
così l'autonomia delle comunità indigene deve essere
definita con precisione nel suo contenuto. Ciò è
determinato con chiarezza negli Accordi di San Andrès e
vogliamo che si rispettino come tali come è stato espresso.
La seconda osservazione è sul diritto delle comunità indigene di eleggere le loro autorità in conformità con i loro usi e costumi.
Il Governo è d'accordo con questo, però aggiunge,
come lo segnalano gli Accordi di San Andrès, che è
in pieno rispetto al Municipio. Se non fosse così, con
tutta chiarezza, ci sarebbero due o più autorità
in ciascuno dei municipi; si provocherebbero conflitti su chi
ordina alla polizia; chi riscuote le imposte, tra l'altro. Cioè,
si potrebbero generare gravi conflitti in centinaia di municipi
in tutto il paese.
La terza osservazione si riferisce allo sfruttamento collettivo
delle risorse naturali, particolarmente della terra, per le comunità
indigene. Il Governo non si oppone allo sfruttamento collettivo
della terra. Questo è citato nell'articolo 27 Costituzionale.
Si oppone, questo sì, al fatto che una redazione ambigua
dia luogo a ché la proprietà ejidale e privata che
esiste nelle regioni con maggioranza di popolazione indigena,
sia solo sfruttata collettivamente. Questo può aprire,
in molti stati del paese, nuovamente, il conflitto di possesso
della terra e creerebbe conflitti che spargerebbero il sangue
di molti messicani.
Nello stesso modo si riferisce al diritto delle comunità
indigene ad avere i loro propri mezzi di comunicazione. Siamo
d'accordo anche con questo; però non con una redazione
che conduca all'inadempimento delle leggi in materia. Questo genererebbe
un caos in radio e televisione, settore vitale in Messico e in
qualsiasi paese.
L'obbligo del Governo verso gli indigeni del Chiapas e di tutto
il paese è vigente. Non è condizionato né
dipende dalla approvazione di un gruppo. Sosteniamo che il progetto
di riforme costituzionali devono stabilire un nuovo patto sociale
con gli indigeni di tutto il paese.
In questi termini, il Governo convoca la COCOPA, nella quale partecipano
parlamentari di tutti i partiti, a valutare le quattro osservazioni
del Governo ed elaborare congiuntamente il progetto di riforme
costituzionali sui diritti e cultura indigeni che siano la fedele
traduzione giuridica degli Accordi di San Andrès Larráinzar.
Proponiamo che la ragione, la verità e i supremi interessi
del paese siano l'unica luce che ci guidi.
Questa sarà la base su cui il H. Congresso della Unione
dibatta, e nel caso approvi, l'iniziativa di riforme costituzionali
che le presenterà l'Esecutivo dell'Unione, prossimamente
in un periodo di ordinarie sessioni.
Il Governo rispetterà la sua parola. Lo farà, con
una iniziativa che sia fedele alle comunità indigene di
tutto il Messico e garantisca l'unità nazionale e la vigenza
dell'ordine costituzionale. Lo farà, tenendo conto del
lavoro già fatto dalla COCOPA nel suo progetto di Riforme
Costituzionali. Lo farà, per stendere le basi del nuovo
patto sociale con le comunità indigene. Lo farà,
per assicurare che le norme costituzionali siano chiare e congruenti,
in forma tale anche da assicurare alle comunità le agevolazioni
della sua applicazione.
Inoltre, il Governo Federale, in coordinamento con il Governo
e il Congresso dello Stato del Chiapas e le loro autorità
municipali, rinforzeranno i programmi sociali di attenzione alla
emarginazione e alla povertà e proporrà misure che
promuovano l'inversione privata nelle zone rurali e urbane dello
stato, con l'oggetto di generare lavoro, e dotare di più
e meglio fonti di ingresso stabili alla sua popolazione.
Signore e Signori:
Già è tempo di concludere un conflitto che stanca
e dispiace alla Nazione.
Già basta intorpidire lo sforzo per superare l'emarginazione
e la povertà che patisce la maggioranza degli indigeni
del paese.
Già basta che ci sia tanta povertà in Chiapas,
avendo risorse naturali di tanta straordinaria ricchezza.
Concludiamo il conflitto. I messicani vogliamo tranquillità,
pace, democrazia e sviluppo con giustizia.
Molte grazie per la vostra attenzione.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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